Visualizzazione post con etichetta bastaschiavitù. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bastaschiavitù. Mostra tutti i post

martedì 27 ottobre 2015

ZOOM - Resistenza Animale


Ricevo ed inoltro una iniziativa contro la trasformazione dell'ex zoo Parco Michelotti a Torino, in un'altra impresa che ripropone lo sfruttamento animale per intrattenimento.
Ancora corpi imprigionati ed esposti al pubblico.
Ancora gabbie e sbarre d'acciaio che ci dividono da altre vite schiavizzate e impossibilitate ad autodeterminarsi.


"BICICLETTATA RUMOROSA ANTISPECISTA, ANTIFASCISTA, ANTISESSISTA E ANTIRAZZISTA PER IL PARCO MICHELOTTI LIBERO - III APPUNTAMENTO!
Sabato 31 ottobre appuntamento alle ore 15, di fronte all'ingresso ex zoo - Parco Michelotti - Partenza ore 15,30.

Quelle sbarre, quei recinti, quei muri rinchiuderanno presto nuovamente animali. Lo sai?
Forse recinti più larghi, muri ammiccanti e decorati a nuovo, sbarre diverse...nuove gabbie.

Se l'idea ti fa orrore, vieni a urlare, volantinare e pedalare con noi!

SAI COSA SUCCEDE AL PARCO MICHELOTTI?

All'asta pubblica indetta dal comune di Torino per l'assegnazione in concessione trentennale dell'area dell'ex zoo nel Parco Michelotti (sponda destra del fiume Po, zona gran madre) ha partecipato, guarda, guarda...
un unico candidato: la società ZOOM Torino spa, già proprietaria dello zoo di Cumiana. Un caso? Anche no!

Al settimo cielo gli assessori, che finalmente, con questa mossa, ridaran lustro ad un parco nel centro città che, sempre guarda il caso, è diventato un peso inutile e insostenibile per la sempre più indebitata e smart Torino.
Al settimo cielo anche la dirigenza Zoom che espanderà così ulteriormente il suo dominio.

Il progetto di ZOOM (soggetto addetto alla ristorazione già noto aver aperto nel 2009, a qualche decina di kilometri da torino, uno zoo spacciandolo per - usando terminologia trendy in puro stile greenwashing - bioparco "immersivo" per il benessere animale) prevede una fattoria urbana - city farm - in cui saranno detenuti animali considerati "da reddito" e non mancheranno gabbie per rettili e farfalle, vendendo la loro esibizione galeotta, tra un panino, una bibita, un pasto completo, forse anche il pernottamento o un pacchetto week-end all inclusive, per attività naturalistiche e didattiche.
Un bando cucito addosso ad un progetto, un progetto cucito addosso ad un bando.

Lo zoo di Torino, nell'area del parco Michelotti, è stato chiuso nel 1987, dopo 32 anni di attività a fini di lucro basata sullo sfruttamento animale.

Il Parco Michelotti è un parco pubblico, da mesi chiuso a chiave e ultimata la farsa delle verifiche del progetto da parte del comune, quando Zoom avrà a pieno titolo la gestione (trentennale!), solo una minima parte sarà a disposizione gratuita di tutt*.
Il resto sarà solo sfruttamento e speculazione.

Quelle sbarre, quei recinti e quei muri rinchiuderanno presto nuov* prigionier* che con la loro esibizione serviranno a giustificare, legittimare e pubblicizzarne altr*, quell* di tutti gli altri allevamenti, che siano ipocritamente felici o terribilmente industriali.
E poi che dire...una "casa" per le farfalle?!? E rettili in ambienti posticci di cui Zoom è veramente maestro nella riproduzione. Un maestro del marketing e dell'inganno, per i tanti animali umani addomesticati alla gabbia.
Un maestro dell'affare, sulla pelle di chiunque.

In un mondo regolato dall'arte mistificatoria del marketing, gli esempi si sprecano: dove le guerre sono missioni di pace, i centri di detenzione-lager per migranti sono cpt, poi cie e ora hot spot, dove i manicomi criminali diventano opg e ora rems, dove gli zoo vengono chiusi e riaperti come bioparchi e city farms ... dove ogni crudeltà e logica di dominio cambia nome ma non sostanza.

Parco Michelotti libero. 
Tutti e tutte liber* di entrare e... di uscire.

info per questa e prossime iniziative: michelottilibero@autistici.org"

sabato 30 maggio 2015

Dei mattatoi e delle sofferenze altrui non riconosciute - AA.VV.

Figlio di un Dio minore, senza voce, castrato dopo pochi giorni con le dita del diavolo vestito a uomo e senza anestesia, privato dei piccoli dentini da latte, senza coda perché tagliata da infame lama.

Senza dignità alcuna. 

Nato per ingrassare le nostre voglie di carne tra un panino e una birra, grigliato, saltato, imbustato, percosso, preso a calci, gassato, bollito vivo…morto? 

Inerme, come pietra e lava, di una cattedrale dolente d’odio…ma lui ha gli occhi blue e verdi come un mare che mai riposa e che posa lui dolente. 

Vorrei salvarlo e vederlo volare col vento via lontano dalla terribile lama come farfalla in una mattina di maggio. 

Posso accostarmi ora ai suoi occhi? aperti come due mari e cercare, solo provare, il suo respiro per renderlo eterno. 

A te amico mio, che vieni al mondo solo per vivere in un mondo di tenebre, vorrei stringere forte la luce dei tuoi occhi e gridare al mondo che la tua bocca tonda è sospesa nel dolore di ogni anima che ha un calvario non ancora scritto, Amico mio.
(anonimo)


E anche se solo per pochi secondi ho potuto scorgere quegli occhi,
quelle narici frementi e quelle pelli rosee, è stata una visione devastante. 

Per lunghi attimi non sono riuscita più ad ascoltare nulla di ciò che mi veniva detto… perché la mia mente continuava a seguire i maiali. Pensavo alla vita terribile che avevano dovuto patire fino a quel momento…

A quegli occhi che guardavano il paesaggio, che vedevano il sole forse per la prima – e sicuramente per l’ultima – volta.

Ecco passare di fronte ai miei occhi l’inferno, quello vero.

Sono consapevole che quelli che scriverò saranno pensieri ‘di pancia’, perché il dolore che sento dentro è reale, l’angoscia che mi attanaglia ora più che mai presente.

Con l’augurio che tutt* coloro che dicono di lottare contro le diverse forme di oppressione (e di sapere quanto queste siano tra loro inestricabilmente collegate) sentano sempre più stridente il fare queste alte ‘dichiarazioni d’intenti’ addentando la carne e il dolore di altri esseri viventi.
(informarexresistere)


Apri gli occhi, questo è un mondo sbagliato!
Siamo spettatori indifferenti di un olocausto di indescrivibili dimensioni.

Non abbiamo bisogno di uccidere per vivere, lo facciamo solo per abitudine, ma è un'abitudine che è giusto cambiare, perché non ha senso provocare dolore e morte per mangiare. 

Uccidere altri animali è un atto di sfruttamento e violenza, e lo facciamo solo perché abbiamo il potere per farlo, non perché sia giusto così o perché ce n'è sia la necessità.

Nel mondo vengono uccisi a scopo alimentare:
170 miliardi di animali ogni anno;
oltre 14 miliardi di animali ogni mese;
mezzo miliardo di animali ogni giorno;
19 milioni di animali ogni ora;
oltre 300.000 animali ogni minuto;
oltre 5.390 animali al secondo.

Nella sola Italia vengono uccisi per finire sulle nostre tavole:
2 miliardi e mezzo di animali ogni anno;
225 milioni di animali ogni mese;
8 milioni di animali ogni giorno;
oltre 300.000 animali ogni ora;
5100 animali ogni minuto;
90 animali al secondo.

Ogni minuto solo in Italia per la nostra alimentazione viene ucciso un numero di animali pari al numero di vittime dell'attentato dell'11 settembre contro le Torri Gemelle.

Ogni anno solo in Italia viene ucciso un numero di animali pari alla metà della popolazione mondiale.
(Marco Cioffi)


Noi non abbiamo il vostro potere, il vostro denaro. 
Ma abbiamo la forza delle nostre idee, il coraggio e la sfrontatezza di chi sa di essere nel giusto. Noi ci svegliamo ogni giorno con il cuore colmo di dolore per tutte le vite rubate, calpestate, martoriate, annientate da questo sistema malato, questa società ingiusta e crudele...e quel dolore si trasforma in forza dirompente, irreferenabile impulso ad opporci e lottare per abbattere ogni vostra cattedrale, ogni muro di ogni maledetto lager e campo di sterminio. Affinchè il grido di dolore e disperazione di un intero popolo di schiavi, di oppressi, di martiri, possa squarciare il cielo come un'uragano ed ogni lacrima versata da chi, dentro quelle maledette mura ci ha lasciato ogni speranza, insieme alla vita che gli è stata rubata, diventi parte di un fiume in piena, che porterà con se tutta la violenza e la grandezza di un sogno...il nostro sogno, il loro sogno...che cresce dentro noi, insieme a noi. Non potete fermarci. Noi siamo il mondo che vive.
(Alessandro Veg Di Rienzo)


Quando un giorno lontano i mattatoi chiuderanno ci sarà un targa con su scritto: In questo luogo hanno sofferto il terrore della morte e l’agonia non mostri sanguinari, feroci predatori ma miti e servizievoli nostri compagni di viaggio. In questo luogo fu negata la fratellanza biologica universale, fu disprezzata la vita e la sofferenza, fu calpestata la pietà, fu ucciso il rimorso, derisa la compassione, schernito l’amore, in questo luogo di orrore e di barbarie, in questo campo di perenne sterminio, in questa fucina di crudeltà e di insensibilità, in questo luogo in cui trionfarono a lungo non la civiltà ma l’arroganza più vile e regressiva, non l’amore ma l’egoismo più impietoso e distruttivo, non la giustizia ma l’ignoranza e la morte.
(autore sconosciuto)


La compassione non ha nulla a che fare con l'estremismo.
Sentimenti di compassione possono acquisire caratteri e parvenze estremiste solo in occhi pervasi da un profondo stato di alienazione e da un asettico cinismo interiore, anestetizzato al dolore altrui.

Estremista è invece la mano che taglia la gola ad un piccolo vitello strappato alla madre.

Estremista è la mano che scarnifica e dissangua innocenti vite senzienti che non hanno mai conosciuto, e mai conosceranno, un solo raggio di sole.

Estremisti sono 50 anni di pubblicità e di offuscamento mentale di massa che hanno mostrano alberi della carne, ruscelli naturali di latte tra rocce di alta montagna e topolini che fabbricano parmigiano.

Estremismo è parlare di amore, di pace e di giustizia mentre ci si rende responsabili, con il proprio silenzio e le proprie scelte personali, dello sterminio di innumerevoli creature innocenti, sensibili come l’uomo al dolore, alla disperazione, al terrore della morte.

Estremismo è parlare di pace con la bocca piena delle vittime della violenza.

Estremismo è strappare gli Animali alle loro famiglie, imprigionarli, fecondarli, separarli, privarli di qualsiasi cosa rendesse la loro vita degna di essere vissuta, ed infine, incolonnarli verso la morte, facendogli sentire i lamenti dei loro fratelli morenti mentre terrorizzati aspettano il proprio turno.

Estremista è lo spietato atteggiamento di negazione ad oltranza di tutto ciò.

ESTREMISTA è la mano che ogni giorno alimenta, finanzia e partecipa a tutto questo e nel buio della mente continua a dormire sonni tranquilli.
[Gaspare Messina - http://laverabestia.org/]


Io sono 1474,
di quando sono nato ricordo che all'inizio avevo freddo e paura.
Ricordo poi mia madre che la vidi per la prima volta e mi senti amato,ero felice e l'unica cosa che desideravo era di essere amato, ma ancora non sapevo che ben presto avrei dovuto dimenticare i miei pochi sogni..

Non sapevo ancora che sarei stato per il breve resto della mia vita nient'altro che un numero. 

Io sono 1474 ed oggi è il mio ultimo giorno di vita.

Mi piacerebbe potervi raccontare qualcos'altro di me, ma purtroppo non ho vissuto niente che valga la pena d'essere raccontato.

Ho vissuto tutta la mia vita in una piccola stalla ad aspettare che qualcosa cambiasse..E questo non era proprio quello che speravo.

Avrei voluto raccontarvi di chi ho amato e di chi mi ha amato, avrei voluto raccontarvi la mia vita, ma ho da raccontarvi solo come è finita.

Tuttavia è tutto ciò che posso raccontarvi perchè ciò che ho vissuto, non so voi, ma io non lo chiamo "vita".

VI RACCONTO TUTTO QUESTO NELLA SPERANZA CHE LA PAURA CHE HO NEGLI OCCHI E CHE HO DENTRO VI INSEGNI AD AMARE I MIEI FRATELLI...ADDIO.
(autore sconosciuto)


UN VITELLINO APPENA NATO.
Guardateci negli occhi prima di mangiarci e vi leggerete dentro tanto amore e tanta dolcezza, cose che voi umani non possedete più presi come siete dal guadagno facile ed immediato sulla pelle di poveri esseri viventi come noi nati per compiacere il vostro palato.

Sono nato ieri sera; immediatamente sono stato allontanato dalla mia mamma, portato sul cemento e mi è stato messo uno stretto laccio al collo.

Non riesco a stare in piedi, sono spaventato, voglio la mia mamma, il suo calore, sentire le sue labbra, e invece sento solo le mani di una donna che mi prende per il collo e mi dice “su, stai in piedi, maledetto” ed io ho paura, tremo, non riesco ad alzarmi.

Si avvicina un’altra donna; mi si accovaccia vicino e inizia ad accarezzarmi. Sento le sue mani leggere sul mio corpo ed inizia a sussurrarmi dolci parole: “coraggio piccolino, lo so che ti manca la mamma ed hai paura. Sei qui da solo ed hai paura, ma devi farti coraggio”.

Mi abbraccia e cerca di farmi stare in piedi, ma io proprio non riesco. Sono ancora sporco della placenta della mamma, sono appena nato e già inizio a conoscere la malvagità degli uomini.

Perchè mi avete separato dalla mia mamma? Perchè? Io ho bisogno di lei, ho bisogno del suo latte, dei suoi insegnamenti, del suo muso che mi accarezza e invece…. nulla.

Sono qui da solo, buttato sul nudo pavimento e non so cosa fare. Anche la mia mamma mi cerca, vorrebbe leccarmi, aiutarmi, darmi il suo latte e invece è dall’altra parte della stalla, allungata sul pavimento, ancora dolorante per il parto e per la separazione dal suo piccolino.

Chissà quanti figli ha messo al mondo e subito le sono stati allontanati per fare la mia fine. Intanto la signora continua ad accarezzarmi piano piano, dolcemente e la paura un pò passa, ma poi quando resterò solo chi mi aiuterà?

Quando diventerà buio ed avrò paura chi verrà a farmi coraggio?

Vedo altri vitellini come me in un recinto, ma non posso avvicinarmi a loro: non so camminare e sono già legato con una corda al collo. Come posso raggiungere i miei fratellini per farci un pò di coraggio, per scaldarci un pò? Non posso. Dovrò stare qui da solo chissà fino a quando.

Un pò distante da me c’è un altro vitellino nato due giorni fa; lui sta già in piedi e anche lui ha una corda al collo stretta come la mia e non può muoversi.

Dovremo stare qui da soli, con le nostre paure, fino a quando un camion non verrà a prenderci per portarci in un posto che gli uomini chiamano “allevamenti”; lì staremo qualche mese fino a quando qualcuno non verrà a prenderci e ad ucciderci per fare di noi della "carne".

Questa sarà la mia breve vita: mi hanno fatto venire al mondo per essere ucciso dopo pochi mesi; pochi, ma sufficienti per conoscere quanto sia sconfinata la malvagità dell’uomo.

Guardami negli occhi e pensa: anch’io sono un cucciolo bisognoso della sua mamma, di imparare da lei a camminare, a mangiare, di conoscere il mondo, e invece sono qui, sul nudo pavimento, incapace di fare qualunque cosa se non di soffrire.

E tutto perchè qualcuno deve mangiare le mie carni.

Chissà quanto tempo ci vorrà ancora prima che gli umani imparino a rispettare tutti gli esseri viventi senzienti e a non mangiarli, ma ad amarli. Per me non ci sarà più tempo, ma forse per i miei fratelli… chissà…
(da LA VERA BESTIA - Animal Video Community)

giovedì 19 febbraio 2015

NOmattatoio 3° PRESIDIO - NoMattatoio

SABATO 28 FEBBRAIO 2015 DALLE 10.30 ALLE 13.30, "NOMATTATOIO" ORGANIZZA IL TERZO PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI DEL MATTATOIO A ROMA IN Viale Palmiro Togliatti angolo piazzale Pino Pascali.

"Ritorniamo davanti ai cancelli del mattatoio di Roma per dare visibilità alle vittime di questa strage quotidiana nascosta ai nostri occhi.
Seguiteci su Facebook: NOmattatoio
Seguiteci su Twitter: https://twitter.com/NOmattatoio
Seguiteci su YouTube: http://bit.ly/NOmattatoioYouTube
Per info: NOmattatoio@gmail.com

Informazioni su come raggiungere il luogo del presidio con i mezzi:
DALLA STAZIONE TERMINI
Prendere la linea 14 (TOGLIATTI) per 20 fermate
Scendere alla fermata PRENESTINA/LARICI
A piedi per 300 metri
METRO A
Scendere alla fermata CINECITTA’
Prendere la linea 451 per 15 fermate
Scendere alla fermata TOGLIATTI/SCUOLA
A piedi per 50 metri
METRO B
Scendere alla fermata PONTE MAMMOLO
Prendere la linea 451 per 7 fermate
Scendere alla fermata TOGLIATTI/SCUOLA
A piedi per 300 metri"


"Molti hanno trovato sconcertante guardare negli occhi un maiale. Si ha infatti l’incredibile sensazione di vedere un’altra persona che ci restituisce lo sguardo. I maiali hanno occhi piccoli dalla vista debole… Spesso paiono avere uno sguardo malinconico…Nel suo libro “The Silent Ark, Juliet Gellatley descrive la visita alla stalla di un allevamento industriale nel quale ha visto un grande verro (maiale maschio) “la testa enorme china sul pavimento spoglio. Quando gli sono arrivata di fronte, ha sollevato il capo e lentamente si è trascinato zoppicando nella mia direzione. Con la massima calma ha guardato verso di me, fissandomi dritto negli occhi. In quello sguardo triste, intelligente e penetrante mi è sembrato di scorgere una domanda alla quale non avevo risposta: “Perché mi state facendo questo?”
Jeffrey M. Masson

Non giriamoci dall'altra parte apriamo il cuore.
No alla crudeltà. #NOmattatoio
Evento davanti al mattatoio di Roma >bit.ly/NOmattatoio3

giovedì 25 dicembre 2014

"MEAT ABOLITION DAY" PRESIDIO AL MATTATOIO - ROMA - Eloise Cotronei

foto: da pag fb AnimalSOSonlus
2° PRESIDIO DAVANTI AL MATTATOIO

In occasione della "Giornata Mondiale per l’Abolizione della Carne: 31 gennaio 2015" abbiamo deciso di tornare davanti al mattatoio per dare nuovamente visibilità alle vittime silenziose e dimenticate dell'olocausto animale che si consuma ininterrottamente.

"Maiali costretti in stambugi senza luce. Galline chiuse notte e giorno nell'incubatrice. Oche inchiodate con le zampe al pavimento. Vitelli che passano dalla prigione al macello senza aver mai visto un prato. Gli ultimi animali, superstiti di una moltitudine che riempiva festosamente la terra, sono ridotti a un'eterna notte."

Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001


mercoledì 3 dicembre 2014

PRESIDIO CONTRO IL MATTATOIO DI ROMA

SABATO 20 DICEMBRE 2014 
DALLE 9.30 ALLE 14.30 
ROMA - VIALE PALMIRO TOGLIATTI 1200
Presidio Antispecista 
contro il mattatoio di Roma
"Non si può fare finta di niente. 
Non si può essere indifferenti e insensibili alla tragedia che ci accompagna come una maledizione, né tanto meno si può essere felici, sereni e sorridenti. 
Non si sa se ci sia più crudeltà o più idiozia in tutto questo. 
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, si usa dire. 
Ma i mattatoi non stanno sulla Luna, si trovano a un passo dalle nostre case. 
Solo se ricopri le antenne, otturi i timpani e aggiungi il paraocchi, non riesci a vedere, a sentire, ad annusare. 
Non si può fare finta di niente. 
Vivi Vegan!!! (tratto da un post pubblicato su > laverabestia.org)


L'INDIFFERENZA E' COMPLICITA', GUARDA C'E' UN LAGER NELLA TUA CITTA'!


Questo è un presidio antispecista, e quindi non saranno tollerati comportamenti razzisti, sessisti, omo-transfobici e fascisti. Contro ogni discriminazione. Contro ogni gabbia.


TUTT* LIBER*"

_______________________
"E' ridicolo battersi per i diritti degli animali, gridare allo scandalo per la caccia, strapparsi le vesti per il randagismo o per i combattimenti tra i cani, inveire contro l'uso delle pellicce e della vivisezione, inveire contro le carceri e la pena di morte e non spendere una parola contro la macellazione; tutte le violenze sono esecrabili, soprattutto quelle contro deboli e indifesi.

Per non turbare il sonno degli uomini, i mattatoi iniziano la loro attività alle prime luci dell'alba, a quella ora generalmente si esegue anche la tortura e la pena di morte; il bovino arriva al mattatoio terrorizzato, ha appena visto morire i suoi fratelli, sa la sorte che lo attende e lo stress avvelena il suo sangue; senza anestetico, una pistola lo stordisce alla testa e stramazza a terra, però è ancora vivo e sente dolore.

Viene agganciato con un uncino ad una zampa posteriore e sollevato da terra con un argano, il peso disintegra i legamenti della zampa e il dolore aumenta, l'animale sente tutto, vede e mugola; un addetto gli taglia la gola e lo sventra, però il suo cuore ancora batte. Con lo stacco della testa, cessa di vivere anche se ci sono ancora piccoli movimenti d'assestamento, da quel momento, smette di lamentarsi è diventa carne da macello." (continua a leggere QUI!)


giovedì 27 novembre 2014

LA SCHIAVITU' NON E' MAI STATA ABOLITA!

LA SCHIAVITU' NON E' MAI STATA ABOLITA! 
LA REALTA' DEI GUARANI DI OGGI? UN POPOLO PRIVATO DI DIGNITA' E SOSTENTAMENTO...UN POPOLO CHE PAGA IL COSIDDETTO PROGRESSO 
CON SUICIDI E MALATTIE.

DALLA PARTE DEI GUARANI E DI TUTTI I POPOLI PERSEGUITATI E DERUBATI DELLE LORO TERRE ANCESTRALI...SEMPRE!!! 
Uomo Guaraní. © João Ripper/Survival
Molti bambini soffrono.
Voglio che ritornino a stare come prima, quando era tutto ok.”

Il “prima” cui si riferisce Dilma Modesto, agente sanitario guarani, era il tempo in cui i Guarani potevano cacciare liberamente nelle loro terre e coltivare mais e manioca nei loro orti. Prima di essere derubati delle loro foreste, trasformate in enormi e aride distese di allevamenti di bestiame, campi di soia e piantagioni di canna da zucchero.
Quel “prima”era quando la loro autostima era ancora intatta e avevano pieno controllo sulle loro vite; prima di essere costretti ad accamparsi sotto tendoni laceri ai margini delle autostrade e a bere acqua inquinata da barili di plastica.

Quel “prima” e quell’OK si riferiscono a un tempo in cui i bambini Guarani non si toglievano la vita.
Solo negli ultimi tredici anni si sono suicidati 684 Guarani: un tasso di suicidio che è quasi triplicato rispetto al decennio precedente, e che è circa 20 volte più alto della media nazionale del Brasile.
La maggior parte delle vittime aveva tra i 15 e i 30 anni.(continua a leggere QUI!)" tratto da un articolo di Joanna Eede, consulente editoriale di Survival International - traduzione di Valeria Guerrieri 
Una famiglia guarani. © João Ripper-Survival
"Survival" propone diversi modi per aiutare i Guarani: 
http://www.survival.it/intervieni/lettere/guarani
http://us1.campaign-archive1.com/?=e21ccb4da2ac9734837f71c42&id=4af6969f76
http://us1.campaign-archive2.com/?=b14580b05b832fb959c4ee444&id=3504f01b6e
> scrivere all'ambasciata Brasiliana a Roma > http://roma.itamaraty.gov.br/pt-br/estrutura.xml
_________________________________________________________________
Marco Bechis ne ha fatto un film "Birdwatchers - La terra degli uomini rossi" che ho visionato di recente e che mi ha lasciato l'amaro in bocca ed un profondo senso di indignazione per l'immane ingiustizia che sta subendo il popolo Guarani come anche altri popoli cosiddetti "non civilizzati", facenti parte di minoranze etniche, ripudiati dal capitalismo per la loro "improduttività" e la loro mancata propensione a "civilizzarsi", ad entrare a far parte della spirale infernale del consumismo.
Ambrosio Vilhalva è stato protagonista del film (profetico per la sorte che gli è toccata) come della lotta contro i grandi latifondisti usurpatori di terre in Brasile.
Ne riportai la notizia anche qui > http://artecologianimali.blogspot.it/2013/12/ambrosio-vilhalva-assassinato-il-leader.html
______________________________________________________________
Damiana, leader guarani, spiega perchè la sua comunità deve tornare nella terra ancestrale.
Per aiutarla, leggi qui.
Per vedere ed ascoltare il suo appello guarda il video > http://www.survival.it/film/damiana

domenica 23 novembre 2014

Presidio antispecista contro AirFrance-KLM, il trasporto di animali per la vivisezione e la deportazione dei migranti dai CIE (Centri di identificazione ed Espulsione)

Il presidio di protesta che stiamo organizzando all'aeroporto di Firenze Peretola è una protesta contro la compagnia area AirFrance-KLM e tutto il gruppo Delta Airlines per il trasporto di animali destinati ai laboratori di vivisezione e per la deportazione di migranti senza documenti espulsi dai CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) verso i propri paesi d'origine. E' quindi, a tutti gli effetti, un presidio antispecista per la liberazione animale e per la liberazione umana.

Per noi antispecismo significa rifiuto e lotta verso ogni tipo di discriminazione. Specismo, fascismo, razzismo, sessismo, omofobia, transfobia ed ecocidio sono tutte "idee" e pratiche che combattiamo e con le quali non ci può essere connivenza alcuna, simpatia o anche soltanto indifferenza.

Il gruppo AirFrance-KLM è una delle ultime aziende aeree che ancora si rendono disponibili a trasportare primati per la sperimentazione (vivisezione) ed è responsabile della spedizione di innumerevoli animali di qualsiasi specie verso i laboratori ogni anno.

AirFrance-KLM, grazie ai forti legami che alcuni membri del consiglio direttivo detengono con l’industria farmaceutica, è diventata il primo trasportatore di animali per i laboratori a livello mondiale. È evidente che l’obiettivo dell’azienda è quello di continuare a realizzare profitti sulla pelle degli animali.

Gli animali trasportati da AirFrance-KLM sono costretti a sopportare lunghi e stressanti viaggi, con tempi di transito che possono durare fino a 60 ore. Molti sono gli animali che non ce la fanno ad arrivare a destinazione, morendo prima della fine del viaggio.

Ancora, AirFrance è l’ultima compagnia aerea commerciale disposta a trasportare primati dall’isola di Mauritius (dove le scimmiette vengono catturate in natura e ingabbiate in attesa di essere "spedite" nei vari laboratori).

Oltre ai primati, AirFrance trasporta innumerevoli cani, gatti, topi geneticamente modificati, pesci, uccelli ed altre specie a favore dell’industria della ricerca.

Il gruppo AirFrance-KLM è anche implicato nella deportazione dei migranti senza documenti (sans papiers) dai centri di detenzione sparsi in tutta Europa (in Italia Centri di Identificazione ed Espulsione, CIE). I migranti lasciano i propri paesi d’origine spinti da fame, guerre e devastazioni ambientali provocati dal sistema economico capitalista, che tutela i profitti e gli interessi di governi ed aziende multinazionali. AirFrance, quindi, con il suo operato, è a tutti gli effetti complice delle politiche razziste dei governi.

In sintesi: su un qualsiasi volo AirFrance-KLM potresti condividere il tuo viaggio con una persona deportata contro la sua volontà o con centinaia di animali ingabbiati nella stiva che stanno subendo un atroce viaggio verso i laboratori di vivisezione.

N.B.: IN NESSUN CASO TOLLEREREMO LA PRESENZA DI INDIVIDUI E/O GRUPPI CHE ABBIANO SIMPATIA, AFFINITÀ O ANCHE SOLTANTO INDIFFERENZA VERSO "IDEE" FASCISTOIDI, RAZZISTE, SESSISTE, OMOFOBE E TRANSFOBICHE.

Per maggiori informazioni sulla campagna:
http://www.gatewaytohell.net/
http://senzaritorno.noblogs.org/






Per arrivare all'aeroporto di Firenze:

Bus da Prato:
- Dalla stazione di Prato Centrale e da altri punti della città c'è una linea che collega Prato a Firenze via autostrada A11 e che ferma anche all'aeroporto. La domenica c'è più o meno una corsa l'ora.Il viaggio dura circa 25 minuti. Qui potete trovare gli orari: http://www.prato.capautolinee.it/Download.aspx?t=1&fn=LAM_MT_F_ORA251I31_01-14.pdf I biglietti costano circa 1,20€-2,60€ a tratta (dipende da dove si sale). Dalla stazione centrale c'è un autobus che parte alle 14 e arriva all'aeroporto alle 14.25.

Da Bologna:
- In treno fino a Prato Centrale (da Bologna Centrale parte il Reg. 11411 alle 11.10 ed l'Intercity 585 alle 11.18), poi si prosegue in bus (vedi sopra). Il treno costa circa 8-9€ a tratta, 60-75 minuti per arrivare a Prato.

Da Viareggio-Lucca-Montecatini-Pistoia:
- In treno fino a Prato Centrale (Reg. 3055 Viareggio 12.07 - Lucca 12.27 - Altopascio 12.40 - Pescia 12.50 - Montecatini Centro 12.56 - Montecatini Terme 12.59 - Pistoia 13.11 - Prato P. S. 13.22 - Prato Centrale 13.27), poi si prosegue in bus (vedi sopra). Il treno costa 8€ a tratta da Viareggio, meno dagli altri posti. Ci vogliono massimo 80 minuti per arrivare a Prato.

Da Firenze:
- Dalla stazione di Firenze Rifredi si può fare una comodissima passeggiata a piedi di 3 chilometri e mezzo (circa 45 minuti) tra viali e circonvallazioni. Da non perdere l'attraversamento appena prima dell'imbocco dell'autostrada (c'è un semaforo). Se volete provare questo brivido potete utilizzare questo percorso: https://www.google.it/maps/dir/Firenze+Rifredi/Aeroporto+Amerigo+Vespucci,+Via+del+Termine,+11,+50127+Firenze/@43.8028983,11.2095867,15z/data=!3m1!4b1!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x132a568e621847a9:0x231612ec3ab6fc1d!2m2!1d11.236402!2d43.800158!1m5!1m1!1s0x132a5700d9c8c257:0xf212e4766dd926b2!2m2!1d11.201225!2d43.808653!3e2?hl=it

- Dalla Stazione di Firenze Santa Maria Novella è possibile utilizzare questo percorso: https://www.google.it/maps/dir/Firenze+Smn,+Firenze,+FI/Aeroporto+Amerigo+Vespucci,+Via+del+Termine,+11,+50127+Firenze/@43.7968867,11.2257577,13z/am=t/data=!3m1!4b1!4m18!4m17!1m5!1m1!1s0x132a56a8befe61e9:0xd7e724abe13f55fb!2m2!1d11.247373!2d43.776894!1m5!1m1!1s0x132a5700d9c8c257:0xf212e4766dd926b2!2m2!1d11.201225!2d43.808653!2m3!6e4!7e2!8j1417354200!3e3?hl=it È l'autobus che va a Prato, parte da Largo Fratelli Alinari, proprio accanto a dove c'è il McDonald's... Questi sono gli orari: http://www.prato.capautolinee.it/Download.aspx?t=1&fn=LAM_MT_F_ORA251I31_01-14.pdf I biglietti dovrebbero costare 1,70€. Il viaggio in bus dura circa 15 minuti

Da Livorno-Pisa:
- Un treno regionale veloce più o meno ogni ora collega Livorno e Pisa a Firenze Santa Maria Novella. Reg. Vel. 3116 partenza Livorno 12.12 - Pisa Centrale 12.32 - Pontedera 12.47 - Empoli 13.04 - Lastra a Signa 13.15 - Firenze Rifredi 13.27 - Firenze SMN 13.32. Poi si prosegue con il bus (vedi sopra). Costo del viaggio in treno: 9,20€ a tratta da Livorno, meno dagli altri posti. Durata del viaggio: 80 min. da Livorno, 60 da Pisa, poi a scalare.

Da Grosseto-Siena:
- Trenitalia ci offre un combinato disposto di tre treni regionali con partenza alle 10.02 da Grosseto (Reg. 34078 10.02 Grosseto - arriva a Siena alle 11.32, cambio a Siena, Reg. 11774 parte alle 11.41 e arriva ad Empoli alle 12.52, cambio a Empoli Reg. Vel. 3116 parte alle 13.04 e arriva a Firenze SMN alle 13.32), poi si prosegue con il bus (vedi sopra). Il viaggio in treno, salvo ritardi, dura 3 ore e mezzo circa da Grosseto e poco più di 2 ore da Siena. Costi: da Grosseto 15,40€ a tratta; da Siena: 8,70€ sempre a tratta. Considerato il servizio offerto vale senz'altro la pena pagare il biglietto.

Da Arezzo:
- Reg. Vel. 3158 parte da Arezzo alle 11.43 arriva a Firenze SMN alle 12.48. Poi si prosegue con il bus (vedi sopra). Il viaggio in treno dura circa un'ora e costa 8€ a tratta.

FONTE
___________________________________________________
Altre info e video:
http://laverabestia.org/play.php?vid=5415 (video)
> ricerca "primati vivisezione mauritius 2014"

domenica 16 novembre 2014

PRESIDIO SCENICO-INFORMATIVO CONTRO PELLI-PELLICCE-PIUMINI - Azione ANImalista MOdena

SABATO 22.11.14 
ORE 15.00
A MODENA - PIAZZA MAZZINI
Sabato 22 novembre 2014 dalle ore 15.00 alle ore 20.00 a Modena, terremo un presidio contro lo sfruttamento e l'uccisione di animali per produrre oggetti e capi d'abbigliamento con le loro pelli, pellicce e piumini.

Molte persone non si rendono conto di quanta sofferenza può provocare la scelta di un capo d'abbigliamento, un cuscino, una coperta.

Sabato informeremo la cittadinanza dell'enorme crudeltà verso gli animali allevati o catturati in natura per essere poi scuoiati e uccisi.

L'evento si terrà contemporaneamente ad altri eventi simili in altre città Italiane.

E' gradita una mail dagli attivisti che vogliono prendere parte al presidio: azione.animalista.modena@gmail.com
o, più semplicemente, scrivere un messaggio qui su facebook!

I gruppi che supportano l'evento sono (elenco in continuo aggiornamento):
- Zoe associazione
- Oipa Modena e provincia
- LAV Modena"


FONTE
___________________

CONTEMPORANEAMENTE A FERRARA SI TERRA' UN PRESIDIO SULLO STESSO TEMA ORGANIZZATO DA ANIMAL DEFENDERS.



"Sabato 22 Novembre l’associazione Animal Defenders organizza in Piazza Duomo a Ferrara una rappresentazione contro l’utilizzo di capi d’abbigliamento ottenuti dallo sfruttamento e dalla sofferenza animale, in particolare contro l’uso di pellicce e imbottiture di piuma d’oca di cui ancora oggi si fa purtroppo largo uso.
La rappresentazione si terrà dalle ore 15 alle ore 18 ed è volta alla sensibilizzazione dei cittadini, invitati a prendere coscienza della crudeltà a cui molte specie animali, allevate o prelevate dal loro habitat naturale, sono sottoposte per la produzione di pellicce e piumini.

L'evento si terrà contemporaneamente ad altri eventi simili in altre città Italiane.

Unisciti anche tu alla protesta!

Appuntamento Sabato 22 Novembre alle ore 15 in Piazza Duomo a FERRARA."

lunedì 13 ottobre 2014

CORTEO NAZIONALE CONTRO LE PELLICCE - Associazione Animalisti



Sabato 18 ottobre 2014 alle 15.00 al Ponte Coperto di Pavia.
CORTEO NAZIONALE CONTRO LE PELLICCE




Associazione Animalisti organizza come ogni anno un corteo nazionale contro le pellicce.

con la collaborazione di:
La loro Voce - Cani Sciolti
Partito Protezione Animali
Fronte Animalista
Leal Tortona Lega Antivivisezionista
Irriducibili Liberazione Animale
Anonimouse


Arriveremo davanti la pellicceria ANNABELLA.

Per maggiori informazioni, per organizzare pullman dalle varie città, chiama Animalisti allo 3806323851 oppure invia una mail a: info@animalisti.org

Pullman da Torino:
https://www.facebook.com/events/768975413158478/

AVVISO IMPORTANTE:
E' VIETATA QUALUNQUE FORMA DI VIOLENZA I TRASGRESSORI SARANNO ALLONTANATI DALLE FORZE DELL'ORDINE.

"Noi tutti amiamo la vita e difendiamo tutte le specie animali dai soprusi dell'uomo perchè ogni essere vivente ha il diritto di vivere.Voglio ricordare che questi esseri indifesi nascono e muoiono all'interno di gabbie sotto capannoni che non permette loro la luce naturale.
Le mamme chiamate fattrici costrette a partorire i loro piccoli,ammassati tra loro con evidenti segni di stress e automutilazione.
Da tutto questo ho ritenuto insieme a Roberto Brognano, chiedere un incontro con i proprietari della pellicceria per chieder loro di cercare di ravvedere al più presto la loro vendita di sofferenza e morte.
La risposta è stata negativa e noi protesteremo perchè la vita di queste anime innocenti è più importante di aspetti economici legate alle lobby della pelliccia.
Il sangue e la sofferenza scorrerà nelle anime degli aguzzini.........ANIMALI LIBERI"

__________________________
FIRMA LA >>>PETIZIONE<<<
"Perché è importante questa petizione:La sofferenza degli animali da pelliccia è inaudita!!
Essi vengono allevati in gabbie strette ed anguste adatte a far risparmiare spazio all'allevatore, ma soprattutto a impedire il movimento dell'animale che potrebbe rovinare la sua pelliccia.
Secondo le nuove leggi, il benessere dell'animale dovrebbe valutarsi in base alle 5 libertà cui gli animali hanno diritto e al rispetto delle esigenze dettate dalle caratteristiche della singola specie:
• Libertà dalla sete, dalla fame e dalla cattiva nutrizione;
• Libertà di avere un ambiente fisico adeguato;
• Libertà dai danni fisici;
• Libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche normali;
• Libertà dalla paura;
Negli allevamenti attuali non si può certo dire che vengano rispettati i loro diritti! Chiusi in piccole gabbie, costretti a muoversi su superfici innaturali che spesso portano al ferimento delle zampe (reti metalliche), isolati dai loro simili, alimentati in maniera innaturale. La loro vita è molto breve (il tempo necessario perché la loro pelliccia sia utilizzabile) e non essendo animali destinati all'alimentazione umana le loro carni non vengono sottoposte a controlli. Il che permette agli allevatori di utilizzare composti chimici e farmacologici in grado di tenere in vita gli animali anche se in condizioni così assurde.
Nonostante ciò, il tasso di mortalità negli allevamenti è spesso alto. Le cattive condizioni di allevamento si ripercuotono sui comportamenti che gli animali presentano: ripetizione ossessiva dello stesso movimento, aumento dell'aggressività, paura, stato di profonda apatia, comportamenti isterici o autolesionisti come spezzarsi i denti mordendo la gabbia.
Una tecnica di allevamento particolarmente crudele è quella di esporre, in inverno, gli animali al freddo per far sì che sviluppino una pelliccia più folta.
L'uccisione può avvenire sia con il gas che con l'elettricità, non essendo gli animali tutelati da alcuna legge a riguardo. Spesso avviene anche lo scuoiamento a vivo. Nel caso di soffocamento da gas, gli animali vengono chiusi in gabbie di legno collegate allo scarico di una macchina agricola (in genere). Nel caso di morte con elettricità due elettrodi vengono inseriti nella bocca e nell'ano e vengono trattenuti con delle pinze mentre la scarica elettrica li uccide.

La consapevolezza dei consumatori è sempre maggiore e sensibile a queste tematiche,
tanto che, in questi ultimi anni, il mercato delle pellicce ne ha risentito pesantemente.
Alla luce di tutto questo, chiediamo che la Vostra azienda orienti la produzione di capi di Abbigliamento verso un utilizzo di materiali innovativi, completamente “cruelty free”, che comunque rispondano alle esigenze della moda."

FONTE 1
FONTE 2

venerdì 3 ottobre 2014

Cosa si nasconde dietro la carne di cavallo? - EssereAnimali

VOGLIAMO SALVARE I CAVALLI DALLA MACELLAZIONE. 
E' per questo che EssereAnimali per diversi mesi è stata impegnata in una investigazione sconvolgente. L'Italia, purtroppo, risulta essere il primo consumatore in Europa di carne di cavallo. Ogni anno 50mila cavalli devono sopportare "viaggi senza ritorno" che li porteranno ad una orribile e violenta morte in un macello. Vengono importati per la maggior parte dalla Polonia. Gli attivisti con telecamere nascoste, sono riusciti a documentare lo scempio dei lunghissimi viaggi, e le uccisioni nei macelli in un video testimonianza agghiacciante delle ultime ore di vita dei cavalli polacchi, della loro consapevolezza dell'approssimarsi della fine, della loro voglia di vivere nonostante i maltrattamenti, della loro volontà di sfuggire alla sofferenza.

PER TUTTO QUESTO, ADERISCO COMPLETAMENTE ALLA CAMPAGNA E VI INVITO A FIRMARE LA PETIZIONE AFFINCHE' SI METTA LA PAROLA FINE ALLA MACELLAZIONE. 

VI INVITO ANCHE A SEGUIRE GLI IMPORTANTI SUGGERIMENTI QUI PER RENDERE LA VOSTRA VITA E LA VITA DI TUTT* MIGLIORE ED EVOLUTA RISPETTO AD UN PASSATO DI SOFFERENZE E MORTI VIOLENTE SOLO PER TRARNE PROFITTO DA PARTE DI ALLEVATORI E MACELLATORI. 

Visitate > ViaggiSenzaRitorno, documentatevi, prendete coscienza e firmate la petizione.

domenica 28 settembre 2014

CORTEO NAZIONALE CONTRO IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIRCO - Azione antispecista Latina







CORTEO NAZIONALE 
LATINA
PIAZZA DEL POPOLO
SABATO 
18 OTTOBRE 2014
DALLE 13.00 
ALLE 22.00








FINO ALL'ULTIMA GABBIA (A)
Il collettivo antispecista autorganizzato di Latina, chiama a raccolta tutt* i/le singol* e i gruppi antispecisti per contrastare il festival internazionale del circo, che porterà in città più di 10 circhi, provenienti da varie nazioni europee, dal 16 al 20 ottobre.
A questo evento noi rispondiamo così come rispondiamo ad ogni forma di dominio e sfruttamento, e cioè con un'organizzazione orizzontale ed azioni dimostrative, dirette a sovvertire la cultura autoritaria e specista, che ogni giorno minaccia la libertà d'ognuno, a prescindere dalla propria identità biologica.
Coscienti che la violenza su ogni individuo non umano è tirocinio della violenza perpetrata sulle persone, invitiamo chiunque a scendere in strada, gridando il proprio rifiuto al teatro dell'orrore che tenta di travestire la tortura in divertimento, rivestendolo di colori ammicanti e lustrini sgargianti.
Sicuri del fatto che l'antispecismo sia in linea unicamente con i principi antifascisti e libertari, invitiamo le realtà affini a partecipare ai presidi organizzati in tutti i giorni del festival, e al corteo nazionale indetto per sabato 18 ottobre 2014, (orario e luogo del concentramento a breve).
Non sarà tollerata la presenza di gruppi o di singoli notoriamente fascisti, così come ogni atteggiamento discriminatorio di carattere sessista, razzista o contro qualsiasi orientamento/genere sessuale.


FINO ALL'ULTIMA GABBIA,
PER L'ECOLOGISMO RADICALE
E LIBERAZIONE ANIMALE

COLLETTIVO ANTISPECISTA AUTORGANIZZATO LATINA.

Gruppi aderenti (lista in aggiornamento):
- COLLETTIVO ANTISPECISTA LATINA
- BOLOGNANIMALE
- FAPA varese
- ANTISPECISTI PRATESI
- AZIONE ANTISPECISTA LECCO

EVENTI :
  • 16 OTTOBRE 2014 PRESIDIO AL FESTIVAL (h 9-13/ 16-22) Via Rossetti
  • 17 OTTOBRE 2014 PRESIDIO AL FESTIVAL (h9-13/16-22) Via Rossetti
  • 18 OTTOBRE 2014 CORTEO NAZIONALE CONTRO IL CIRCO CON ANIMALI E IL FESTIVAL DELLA TORTURA (concentramento h 13.00 Piazza del Popolo)
  • 19-20 OTTOBRE PRESIDI CONTRO IL FESTIVAL (h 9-13/16-22) Via Rossetti
FONTE

domenica 17 agosto 2014

The Meatrix

Pubblicato il 17.8.14 - The Meatrix è un sito interattivo che permette di informarsi divertendosi, con cartoni animati che prendono spunto dalla famosa serie di film THE MATRIX, e di cui sono la farsa. Molto ben azzeccato il modo usato per ampliare la consapevolezza di adulti e bambini sul problema della agricoltura e degli allevamenti intensivi. Ho trovato 3 video tradotti in italiano e li ho uniti. Ringrazio sentitamente ed infinitamente i traduttori e i doppiatori dei video i cui nomi mi sono sconosciuti. Ora non ci resta che diffondere il più possibile. Qualcuno certamente penserà "ma è un cartone animato...è solo uno scherzo...non può essere tutto vero ciò che si afferma!" oppure "queste cose succedono solo negli USA...qui da noi gli animali sono trattati diversamente!" ...e invece vi sbagliate! Gli allevamenti e l'agricoltura industriali intensivi esistono anche in Europa e ci stanno distruggendo. I vantaggi (profitti) vanno solo a poche persone ed a grandi multinazionali. Mentre miliardi di animali ogni anno vengono uccisi per diventare cibo (tra l'altro di scarsissimo valore nutritivo), migliaia di persone muoiono di fame. Tutti gli animali in questi allevamenti vivono una sorta di non-vita, un limbo di sofferenza che li porterà ad essere sfruttati finchè i loro corpi produrranno. Dopodichè, sfiancati dall'intensa attività ormonale e dallo stress che li ha resi pazzi, verranno uccisi in un macello. Chi mangia pezzi di cadavere è direttamente responsabile di tutto ciò. Chi mangia uova, latte, latticini e pesci sono altrettanto complici e responsabili di sofferenze indicibili, sfruttamento e morti atroci. Aprite gli occhi! Aprite il cuore! La rivoluzione, o il cambiamento profondo che vogliamo, comincia da qui, dalla consapevolezza, dalla presa di coscienza, dall'agire rifiutando e non consumando più corpi di animali morti e smontati per rendere normale la sofferenza ai vostri occhi ciò che normale non è. (G.B.)

lunedì 11 agosto 2014

Ippica, sport equestri, folklore e palii: abolizione!!!

Foto Palio di Siena del Partito Animalista Europeo
L'articolo della Italian Horse Protection Association che vi propongo di leggere in questo post ha tutte le caratteristiche di un bollettino di guerra con morti e feriti.
Negli ultimi giorni sono avvenuti diversi incidenti che hanno causato la morte di vari cavalli sfruttati in corse e gare. 
Lo sfruttamento fino alla morte degli animali è pura schiavitù da condannare e boicottare con ogni azione ed ogni mezzo. 
Sono accadimenti che le persone, rimanendo in superficie e disabituata a pensare, non conosce o non vuol conoscere. Qui potete leggere l'articolo di IHP per intero

domenica 3 agosto 2014

Aceddu ‘nta iaggia ‘un canta p’amuri ma canta pi raggia. - Luca Gullo per NOSAGRAOSEI.ORG

Foto: www.omnicomprensivo.it
"Essendo siciliano, ogni volta che vedo un uccello in gabbia mi viene in mente un proverbio della terra in cui sono nato: aceddu nta iagga ‘un canta p’amuri ma canta pi raggia.
L’uccello in gabbia non canta per amore ma canta per rabbia.


Mai parole furono più vere, e se mai la rabbia dovesse essere sostituita da altro posso solo pensare ad alternative come tristezza, agonia, paura o rassegnazione.

Come molti di voi che leggono in questo momento, io sono un essere umano domestico. Lontano mille miglia da concetti come “natura” o “vita selvatica”.
Trovo confortevoli il mio divano, il mio computer ed il cibo nel mio frigorifero. Ho due gambe che, come molti di voi, uso solo quando è necessario o quando decido sia il caso di fare attività fisica. Già, noi esseri umani domestici dobbiamo ricordarci di dover fare attività fisica e la viviamo come fosse una punizione." (continua a leggere QUI!)

sabato 2 agosto 2014

FERMIAMO la "CORSA degli ASINI " di PORCIA (Pn) - Angela Del Re-AFVG

Giovedi 14 Agosto a Porcia si terrà l'ennesima manifestazione basata sullo sfruttamento degli asini: la 112sima "CORSA degli ASINI".

Mi rivolgo al Sindaco di Porcia, agli organizzatori della Sagra, al Parroco di Porcia Don Fort.

Scriviamo tutti per chiedere di smettere con questo genere di manifestazioni e fare un passo verso una maggiore civiltà.

Questi gli indirizzi a cui inviare il messaggio tipo:
sindaco@comune.porcia.it; info-sagra@sangiorgio-porcia.it; parroco@sangiorgio-porcia.it

e mettete in copia anche ai giornali:
pordenone@messaggeroveneto.it; pordenone@gazzettino.it

Questo è il "messaggio-tipo" che potete utilizzare, ma invito tutti a personalizzarlo con un proprio pensiero e senza insulti (che non servono a nulla), in fondo mettete sempre il vostro nome e cognome.

"Al Sindaco di Porcia
Agli organizzatori della Sagra dell'Assunta
Al parroco Don Fort

Buongiorno,
scrivo in riferimento alla corsa degli Asini che si terrà nel vostro comune in occasione della sagra dell Assunta,giovedì 14 Agosto alle 19:30
Dato che:
-non è MAI giusto sfruttare gli animali,che sono esseri senzienti,non cose e strumenti da "usare" per il nostro divertimento.
-gli asini NON sono per natura inclini alla corsa,sono animali miti, mansueti e corrono solo quando fortemente spaventati.
-questo "spettacolo" non è per nulla edificante per i bambini e ragazzi che assistono alla corsa,perchè manifestazioni come questa incoraggiano il disprezzo nei confronti dei più deboli.
CHIEDO CHE:
La corsa degli ASINI sia sostituita da quest'anno e nei prossimi anni da una manifestazione sportiva più rispettosa, che NON utilizzi in alcun modo animali.
DIO ci insegna, caro Don Fort, IL RISPETTO PER OGNI CREATURA VIVENTE IN QUESTO PIANETA.
Nome Cognome"


Altri articoli riguardanti la "Corsa degli Asini di Porcia":

giovedì 17 luglio 2014

LA CHIAVE SEI TU - Basta Delfinari



















Parte domani (17.7.14) a Rimini la campagna affissioni contro la cattività già promossa a Ravenna e Cervia e che presto toccherà anche Cattolica e Riccione. 


Delfinario di Rimini, acquario di Cattolica, Oltremare, zoo safari di Ravenna. La Romagna sta diventando la capitale dello sfruttamento, grazie a imprenditori senza scrupoli che farebbero qualunque cosa pur di strappare un biglietto in più.

Per chi fosse interessato a effettuare delle affissioni, i files di stampa possono essere richiesti scrivendo a: bastadelfinari@gmail.com



mercoledì 16 luglio 2014

Orsi Cinesi - orsicinesi.org

Immagine: Dany Camagni
"CI SONO TIPI DI VITA PEGGIORI DELLA MORTE CI SONO TORTURE PEGGIORI DI UN INCUBO IN QUESTO MOMENTO IN CINA, VIETNAM E COREA SONO 10 MILA GLI ORSI IMMOBILIZZATI IN GABBIE GRANDI QUANTO IL LORO CORPO,CON UN CATETERE INFILATO NELLA CISTIFELLEA PER ESTRARNE LA BILE E VI RESTERANNO PER 20 ANNI... FINO ALLA MORTE.

ANIMALS ASIA FOUNDATION E' L'ORGANIZZAZIONE CHE DA ANNI SI BATTE PER METTERE FINE ALLE "FATTORIE DELLA BILE", RISCATTANDO GLI ORSI, OSPITANDOLI NEI SUOI CENTRI,CERCANDO DI FAR DIMENTICARE LORO GLI ORRORI SUBITI... Esistono luoghi chiamati “Fattorie della bile”.

In questi luoghi infernali circa 10.000 orsi sono tenuti prigionieri e conducono la loro sventurata esistenza collocati orizzontalmente in gabbie strette quanto il loro corpo, restando immobili in questa posizione che deforma le loro ossa anche per 15/20 anni. Nel loro addome viene impiantato un catetere da cui due volte al giorno si procede alla mungitura della bile, operazione che provoca inimmaginabili sofferenze. La ferita nel loro addome si infetta con frequenza, così come si infettano le ferite dovute alle automutilazioni che l’orso si infligge.

La tempra forte di questi animali tuttavia li costringe a rimanere in vita per anni fino a quando la loro cistifellea non è più in grado di produrre bile.

I loro aguzzini decidono a questo punto di porre fine a questa tortura, ma non senza avere compiuto l’ultima brutalità: amputare le zampe degli orsi quando sono ancora in vita per conservarne il potere curativo.
Solo allora la morte arriva per dare un po’ di pace e di riposo a queste martoriate creature...
(Chiara Catapano Resp. AAF Support Group Napoli)

L'ASSOCIAZIONE "SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA" con sede a BOLOGNA, nasce per supportare e divulgare l'opera di Animals Asia Foundaion e intende perseguire l’obiettivo di:
- battersi contro lo sfruttamento e la violenza sugli animali e per il rispetto del DIRITTO alla VITA e alla LIBERTA’ di ogni essere vivente;
- promuovere la difesa della biodiversità e la tutela e la valorizzazione della natura e dell'ambiente - diffondere una visione biocentrica e aspecista contro quella conflittuale e antropocentrica;
L’Associazione intende, inoltre, sostenere qualsiasi associazione od ente che si attivi in difesa di tutti gli animali.
La tortura perpetrata ai danni degli orsi viene presa come simbolo dello sfruttamento animale da parte dell'uomo.



> Associazione Salviamo gli Orsi della Luna
   Sede: Via Battindarno, 364 - 40133 Bologna

   tel.: 333-4285644
   visitate il sito: www.orsicinesi.org

   forbears@katamail.com

> Punto vendita-informativo
   Via San Felice, 4/B – 40122 Bologna

seguite ed iscrivetevi al gruppo aperto di Facebook

lunedì 14 luglio 2014

Manifesto "No Sagra Osei" - nosagraosei.org

Il vero, unico e corretto manifesto della sagra degli osei.
resta aggiornato visitando il sito: 
aiutaci a fermare la barbarie!!!


Una realtà di sopraffazione e inganno – Annamaria Manzoni

Nella caccia non vedo che un atto inumano e sanguinario, degno di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo , a cui noi ci crediamo arrivati. Basta immaginare la condotta dell’uomo durante la caccia per convincersi che, lasciando libero il passo ai suoi peggiori istinti, egli compie atti che, al solo pensarvi lo farebbero arrossire in altre situazioni. La sopraffazione, la perfidia, le trappole, l’imboscata, l’assalto di molti a uno solo, del forte contro il debole, il ratto dei piccini ai genitori e viceversa, sono altrettanti atti vili per se stessi…. compiuti apertamente durante la caccia”: si può proseguire parlando di costante suicidio morale dei cacciatori, dell’assenza di pietà, della gioia crudele di provocare dolore.
Sono solo alcune delle espressioni usate nel 1891 da Lev Tolstoj , che la caccia ben la conosceva per averla praticata prima che una salutare riflessione lo inducesse ad allontanarsene per sempre con il rimorso per quello che non aveva capito prima e per il male che aveva fatto.

La connotazione della caccia come attività crudele e incivile è oggi nel nostro paese estremamente diffusa, tanto che i cacciatori sono oggi una minoranza del tutto esigua, non più di 7/800 mila: una progressiva consapevolezza ha indotto un numero sempre crescente di persone non solo a non praticarla in prima persona, ma ad esprimerne una secca e definitiva condanna. Incredibilmente una classe politica sorda alle istanze dei cittadini, di cui dovrebbe essere l’espressione e interpretare la volontà, è succube e prona a una minoranza aggressiva e astorica. Di conseguenza è necessario ancora mobilitarsi per far valere i propri diritti di cittadini, ma soprattutto interpretare quelli di tutti gli animali, indifesi e senza voce, che ne sono le vittime incolpevoli.
E’ proprio su questa scia che si situa la Sagra degli Osei, celebrata con orgoglio a Sacile, provincia di Pordenone, che mette in mostra la prima domenica dopo ferragosto migliaia di “uccelli da richiamo”: espressione già di per sé latrice di una realtà di sopraffazione e inganno: già, perché questi uccelli , privati della libertà, rinchiusi in gabbie anguste, obbligati a spezzare il proprio volo contro le sbarre che incontrano cercando un sud, che li richiama nei periodi di migrazione, devono servire a loro insaputa e loro malgrado a tradire, con un canto, che è di desiderio, altri uccelli, e così portarli giusto giusto sulla traiettoria dei pallettoni dei cacciatori, armati e bardati per una guerra unilateralmente dichiarata, pronti ad atterrare con grande spreco di mezzi esserini di pochi grammi, incantati nel loro volo dalle lusinghe inconsapevoli di altri come loro e prima di loro vittime essi stessi. Non servono commenti: la realtà di prepotenza, sopraffazione e crudeltà è talmente evidente che ogni parola suonerebbe superflua.

Vale allora solo la pena di fare qualche riflessione sull’orgoglio esibito dalla comunità di Sacile, che celebra soddisfatta quella che cinicamente definisce “ festa della natura” con migliaia di uccelli prigionieri in gabbie piccole e sovraffollate: il tutto nel vanto di una tradizione, che 738 anni di storia non hanno scalfitto. Quello che in realtà ha luogo, nella “festa”, è un obnubilamento delle coscienze: l’enorme ingiustizia praticata nei confronti di vittime indifese non viene colta e l’attenzione del gentile pubblico, degli osservatori , dei media e, ahimè, anche dei bambini è chiamata a concentrarsi sul valore della tradizione. Ignorano evidentemente i responsabili che il termine stesso di “tradizione” fa riferimento ad un patrimonio di conoscenze, comportamenti, credenze, abitudini che viene tramandato di generazione in generazione per il significato positivo che comporta; e che il concetto stesso è dinamico perché si deve confrontare con una realtà intorno che è in costante mutamento .
Molte cose sono cambiate da quel 1271 a cui, piace tanto ricordare, risale l’odierna sagra: nel nostro mondo occidentale le donne si sono nel frattempo viste attribuire l’anima, loro negata per secoli, e (addirittura!) diritti civili e possibilità di votare; i bambini sono stati messi al riparo da sistemi educativi basati sull’uso di verga e bastone e protetti da immani sfruttamenti grazie ad una dichiarazione universale che li ha riconosciuti meritevoli di ben altri trattamenti; i folli non sono più esiliati dal consesso sociale perché indegni; i colpevoli di qualunque delitto non vengono da tempo esposti al pubblico ludibrio sulle pubbliche piazze. E via tormentando.

I diligenti organizzatori della sagra degli osei dovrebbero acquisire informazione che, nel frattempo, anche gli animali, proprio grazie ad ampi movimenti che hanno recepito le istanze insite in un radicato mutamento di convinzioni e di atteggiamenti, hanno acquisito diritti un tempo loro negati, in nome dei quali l’infierire e l’incrudelire su di loro non è più accettato dalle legge, ma neppure dalle coscienze: e non può essere un vacuo richiamo alla tradizione a cancellare l’ingiustizia del loro imprigionamento, la crudeltà dell’impedimento a volare al ritmo della loro natura. Dovrebbero anche interrogarsi sul modello etico che stanno proponendo a tutti quei bambini, che di certo saranno invitati ad ammirare lo spettacolo: un modello che esalta l’oppressione dl più forte a danno del più debole, esorta a disconoscere i segnali di sofferenza che gli uccelli mandano, educa all’insensibilità. Non è più, se mai lo è stato, tempo per tanta barbarie: è un’altra la società che va costruita, di altri modelli vi è imprescindibile bisogno: sono quelli in cui le differenze di specie siano occasione di allegra curiosità, in cui la natura venga rispettata nella sua variegata ricchezza, in cui la prevaricazione, su chiunque sia debole, desti disgusto. Tutti noi vogliamo e di sicuro lo vogliono tutti quei bambini la cui emotività non sia ancora stata travolta da una dissennata educazione alla insensibilità, vedere gli uccelli volare liberi, allontanarsi da noi insieme ai loro amici e verso di noi ritornare, se lo vogliono, a stormi, perché di noi si possono fidare. E’ il momento di celebrarla la natura non di umiliarla. E di un richiamo alla tradizione, utile solo a nascondere la grande ingiustizia in atto, francamente non sappiamo cosa farcene.


741 anni di schiavitù possono bastare??? 
Per quanto tempo ancora dovremo assistere a questi scempi???
#NOSAGRAOSEI