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giovedì 7 agosto 2014

Meet Your Meat - PETA




Meet your meat (Incontra la tua carne) è un documentario sugli allevamenti intensivi creato dal PETA, narrato da Alec Baldwin, e diretto da Bruce Friedrich e Cem Akin. Il documentario esplora il trattamento che gli animali subiscono negli allevamenti intensivi di moderna concezione.

Il film documenta diversi casi di crudeltà e uccisioni di animali, tra cui:
-le Galline ovaiole fatte "non vivere" in gabbie affollate, sei o sette galline in una gabbia di batteria delle dimensioni di un foglio A3;
-i Bovini sono castrati, le corna vengono tagliate, subiscono ustioni di terzo grado per la marcatura a fuoco, il tutto senza anestesia;
- le Mucche sfruttate per il loro latte vengono private dei loro vitelli subito dopo i parto. I vitelli vengono inviati negli allevamenti intensivi;
- i Polli allevati e drogati tanto da crescere così in fretta che i loro cuori, polmoni e arti spesso non riescono a svilupparsi in proporzione ed a sostenerne il peso;
- le Scrofe si imprigionano in gabbie di gestazione così piccole che i suini non possono voltarsi e nemmeno sdraiarsi;
- i pulcini di Polli e Tacchini subiscono la bruciatura od il taglio senza anestesia dei loro becchi.

Mangerete ancora carne, uova, latte e latticini dopo la visione di questo documentario?
Volete ancora essere complici di questo massacro?

GO VEGAN, please!

LINK VIDEO ORIGINALE

lunedì 7 luglio 2014

Paraguay la terra è degli Avá Guaraní - Salviamo la Foresta

"Dove andiamo? Questo è il nostro posto.
Se ci cacciano, ritorneremo",
ha detto il leader Ramón López.                                                                                                          Foto: Conapi

"In queste settimane, gli indigeni Avá Guaraní hanno subito due attacchi nel loro territorio. Alla base, l'inesorabile progredire dell'allevamento estensivo e la coltivazione di soia per l'esportazione. Solidarizzate con la comunità Y'apo e chiedete al governo del Paraguay di fermare la deforestazione provocata da queste attività, firmando questa petizione

>>>>> FIRMA ADESSO <<<<<

Ora potete seguirci anche su Twitter: @SalviamoForesta e potrete condividere così le nostre petizioni.

Grazie per la diffusione che farete di questa azione tra le vostre reti di contatti.

Saluti cordiali

Elisa Norio
Salviamo la Foresta"

"In tutto il Paraguay, 900.000 persone sono state sfollate per l'avanzare della frontiera agricola. Di recente è accaduto a cento famiglie Avá Guaraní, della comunità indigena Y'apo, a Corpus Christi, nella regione di Canindeyú. Significa deforestazione in funzione dell'espansione della monocoltura di soia e dell'allevamento.

Il 20 maggio, 300 poliziotti antisommossa hanno invaso la comunità Y'apo, distruggendo e bruciando le loro case, il loro jerokyhá (tempio), gli oggetti sacri, quelli personali e comunitari. I danni sono irreparabili e il dolore delle persone della comunità, profondo. Si sono visti obbligati a rifugiarsi nella loro foresta. Non hanno opposto resistenza. In giugno c'era stata una nuova incursione di 50 agenti privati, armati, uno di loro è morto e numerosi indigeni furono feriti.

“L'intenzione è di cacciare gli indigeni dal loro territorio per poi fare spazio all'allevamento e alla soia, dove di fatto c'è già ” denuncia la madre Raquel Peralta, della Coordinazione Nazionale della Pastorale Indigena (Conapi), organizzazione che dipende dalla Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP).

La compagnia Laguna SA ha comprato 5000 ettari di terra abitata dagli indigeni ed ha effettuato tagli intensivi di alberi nella vicina comunità indigena e in tutta la zona di Yvyrarovana, vicino alla riserva naturale di Mbaracayú, che sta subendo la deforestazione per la conversione in piantagioni di soia.

L'85% della terra del Paraguay è nelle mani del 2,5% di proprietari, creando di fatto questi gravi conflitti in relazione all'accesso alla terra. In Paraguay si ricorda ancora il massacro di Curuguaty, nella stessa regione, dove in un conflitto simile, due anni fa, morirono 11 persone.

Unisciti alla petizione di Salviamo la Foresta per solidarizzare e reclamare l'ingiustizia."