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mercoledì 9 settembre 2015

Rinnovo appello da Agripunk per le mucchine - Agripunk Onlus

"Ciao a tutt*!!
Settembre è iniziato con l'emergenza mucche quindi per ora i pranzi/cene sono rinviati e sostituiti con agrikamp speciali per le 3 mucchine che presto verranno ad abitare qui con noi.
Trova tutte le info QUI.
Per gli eventi di autofinanziamento, ci si aggiorna appena rientrata l'emergenza comunque vi possiamo anticipare che continueranno anche per tutto l'autunno riprendendo l'opzione pranzo visto il giungere di temperature più miti.
Intanto però pensiamo alle mucche!
Se non potete aiutarci fisicamente, potete aiutarci con un contributo per la salvezza e il mantenimento delle mucche.
Una di loro ha già trovato chi la aiuterà a rinascere, aiutiamo insieme anche le altre 2?
"

"AGGIORNAMENTO!
Innanzitutto grazie infinite a tutti quelli che hanno partecipato all'agrikamp del weekend scorso! s'è fatto un gran lavoro!!
Vi aspettiamo tutti di nuovo, anche sabato e domenica prossimi 12 e 13 settembre per completare i lavori per la stalla delle mucche!
Non fate caso all'orario dell'evento, iniziamo sabato mattina alle 10 e finiamo domenica quando fa buio.
Portatevi guanti da lavoro e stivali.
Per cortesia, se avete cani che non sono abituati a stare con gli altri animali, lasciateli a casa perchè potrebbero spaventare, anche senza volerlo, gli altri abitanti.
Dare conferma telefonica o tramite messaggio.
Daje!!"

giovedì 20 agosto 2015

Comunicato/appello da Agripunk Onlus: Agrikamp speciale per le mucche da salvare!

Vitadacani Onlus ha colpito ancora...dopo essere stati contattati da un allevatore per una storia che è degna dei peggiori scenari horror, sono riusciti a mettere in salvo e salvare da abbattimento sicuro 8 mucche.
La loro storia la potete leggere qui.
Ancora non si sa di preciso quante ne arriveranno qui da noi però quello che si sa è che abbiamo bisogno di aiuto per sistemare a dovere la loro nuova casa, per accoglierle nel migliore dei modi.


Quindi il week end del 5-6 settembre 2015 dedicheremo loro un Agrikamp speciale e vi chiamiamo tutt* a raccolta.

Per questioni organizzative, se volete partecipare non basta il partecipo sull'evento... contattateci tramite messaggio privato sulla pagina Fb oppure tramite mail agripunkonlus@gmail.com per maggiori info e dettagli sugli orari e su cosa portarvi.
Grazie a tutt*.

sabato 15 agosto 2015

GOOD and Breaking NEWS dalla "Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia": Otto mucche da salvare

foto di repertorio da "il fatto alimentare"
La nuova casa per le le mucche ad Agripunk.
"Due mesi fa abbiamo ricevuto una telefonata incredibile.
Un allevatore chiedeva il nostro aiuto per salvare dall’abbattimento otto mucche.
La storia che ci ha raccontata (verificata e confermata da più fonti) parlava di uno scenario da incubo.
Parlava di un allevamento da lui preso in affitto.
Del ritrovamento di decine di cadaveri.
Mucche non più produttive accantonate come attrezzi rotti e lasciate morire di fame.
Negli anni, a suo dire, le mucche così uccise sono state tra le sessanta e le settanta.
Nell’indifferenza generale.
Nella più totale incuria.
Senza che mai, negli anni, chi avrebbe dovuto vigilare sul presupposto “benessere animale” abbia mai avuto nulla da eccepire.

Come nel caso di Morini, di Green Hill, e di tutti gli inferni che intravvediamo quando qualcuno prova a soffermarvisi e guardare dentro.

Come in tutti i luoghi in cui individui sono imprigionati e reificati.
Privati di dignità.
Senza diritto alcuno.
Cose, strumenti, fonte di reddito.
Da spremere e far fruttare.
Edulcorando l’orrore quotidiano con la garanzia che, comunque ed ovunque, ci sono leggi e regolamenti che vanno rispettati.
Che in ogni allevamento e macello, qui da noi gente civile, tutto viene fatto rispettando le norme sul “benessere animale”."


Altra bella e importante notizia dalla Rete dei Santuari: "La Rete cresce e cresce! Diamo con immenso piacere il benvenuto ad Agripunk Onlus! Volete conoscerli meglio? Visitate il loro sito!!
G.B. sostiene, e vi invita a sostenere, questo importante e necessario rifugio che vuole essere un luogo dove accogliere animali e non, dove quotidianamente si sperimenta l'antispecismo e la convivenza pacifica tra diverse specie, dove si vive la liberazione animale, umana e si anticipa l'inizio di un mondo nuovo...senza sfruttamento e senza alcuna crudeltà tra esseri viventi. Vi invita anche a supportare la Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia con le modalità che potete trovare sul sito. Ricordo che "I santuari sono progetti molto dispendiosi, specialmente quando vengono ospitati animali di grandi dimensioni e soggetti malati. A differenza di un progetto puramente divulgativo, il santuario richiede un grande senso di responsabilità e di costanza nel tempo, visto che alcuni individui possono vivere anche per molti anni. Si deve far fronte a molte situazioni di emergenza (centinaia di animali in cerca di una casa), di sofferenza (soggetti malati, che soffrono e muoiono tra le braccia dei volontari), di autocontrollo (umani poco comprensivi che cercano di demolire l’idea di animale non umano libero, sia tra i privati che tra le istituzioni, Asl in primis), di fatica (non esistono giorni di riposo, non esiste festività, pioggia, vento o sole che possano portare a rinunciare al turno di volontariato, e specialmente in certe condizioni il tutto ricade in mano ai responsabili) e molte altre." Quindi occorre costanza negli aiuti concreti e responsabilità da parte di tutt*. 

lunedì 27 luglio 2015

#4 Intervista a Desirèe Manzato - Antispecismo concreto

Desirèe con te mi sento come a casa quindi senza ulteriori inutili preamboli ti farò alcune domande.


G.B.: Tutti coloro che si stanno impegnando nella lotta per liberazione animale, umana e della terra hanno avuto ad un certo punto della loro vita come una scintilla illuminante che ha permesso loro di aprire gli occhi sulla realtà delle immani ingiustizie che i più deboli subiscono ogni giorno. Quale è stata la tua "scintilla"? come e perchè hai cominciato a lottare per la liberazione animale?

D.M.: Mah, ti dirò…sono sempre stata molto legata agli animali. Ho assistito fin da piccola alle varie sevizie autorizzate su di loro.
Nonni cacciatori, zii macellai, nonne abituate a “gestire” pollai per l’autoconsumo familiare più mettici un po’ di pesca qua e là (mio padre spesso mi portava a pescare con lui, idem suo padre) ma continuavo a dissociare inconsciamente gli animali con i quali mi rapportavo da vivi da quelli che poi ritrovavo nella pentola.
Però piano piano iniziai a farla la connessione, forse già da quando mia nonna mi servì arrostito per bene quello che per qualche tempo era stato il mio pulcino domestico.
Spiego brevemente...Mi regalò uno dei pulcini destinati al suo pollaio, me ne presi cura fino a quando mia madre non sclerò perché era stanca di avere un polletto che scagazzava per casa, e lo riportammo dai nonni che lo misero nel pollaio insieme ai fratelli.
Ogni domenica lo tornavo a trovare e ogni domenica c’era pollo cotto in svariati modi e del quale mi nutrivo tranquillamente.
Fino a quando non venne la domenica in cui toccò al “mio” pollo…ricordo che andai a cercarlo, non lo trovai, corsi in casa chiedendo di lui e mi fu presentato nella teglia.
Un trauma.
Però rimasi sospesa nel limbo secondo il quale mangiare carne è normale per ancora qualche anno.
A 15 anni quindi ormai 20 anni fa, un documentario sullo sfruttamento, maltrattamento e uccisione di tutti gli animali senza distinzione di specie (rarissimo ai tempi: nel 1995 non c’era Facebook, non avevamo nemmeno l’ombra di un pc e figuriamoci se certe informazioni passavano per la tv) fu la mazzata finale.
Vedere-rivedere tutto in un colpo solo, concentrato in 30 fatali minuti, mi ha fatto rinunciare di colpo allo spezzatino mondiale di mia madre.
Però rimasi con la leggerezza che l’essere diventata vegetariana bastasse.
Ma non è così…con il passare degli anni mi rendevo conto che non stavo facendo abbastanza, che gli animali continuavano ad essere sfruttati ed uccisi, ma lavoravo in giro per l’Italia e procacciarmi cibo vegetariano già era difficile, figuriamoci vegano (anche se in verità ho scoperto poi quanto poco bastasse).
Complice una intolleranza mostruosa, nel 2010 finalmente diventai vegan.
Ma ancora mi sembrava di fare poco…conobbi allora persone della mia zona con le quali fare attivismo ed iniziai a fare presidi, banchetti informativi, manifestazioni ecc.
Ma niente..senso di impotenza ancora troppo alto..e l’animalismo fine a se stesso non mi rappresentava.
L’antispecismo lo conobbi grazie alla Rete VAI, dove conobbi Adriano Fragano e grazie ad Earth Riot imparai che non si può parlare e lottare di e per l’antispecismo andando a braccetto con le multinazionali e queste persone contribuirono tantissimo ad ampliarmi la prospettiva fino a farmi credere di poter davvero fare qualcosa di concreto, che andasse oltre al volantino dato alla persona giusta.. e dopo qualche anno mi ritrovai qui, con la persona davvero giusta nel luogo giusto dove poterlo fare.

G.B.: Il progetto Agripunk che tu e David state portando avanti è veramente importante per concretizzare la liberazione animale e l'antispecismo. Cosa ti ha portato a decidere di vivere ad Agripunk? Oltre ad un rifugio per animali salvati dalla mercificazione delle loro carni, cos'altro si potrebbe fare di incisivo e risolutorio per realizzare la liberazione animale?

D.M.: Quando conobbi David non era vegano, nemmeno vegetariano, ma era aperto, intelligente, stimolante e lottava da una vita per gli altri.
Abitava accanto ad un luogo che per me rappresentava l’inferno in terra, la cattedrale dello sfruttamento…un allevamento intensivo di tacchini per uno dei maggiori magnati del mercato di carne avicola.
Uno di quei posti che riesci a vedere e vivere solo se ci abiti vicino o se riesci ad entrarci per fare un’investigazione, quindi tradotto per i comuni mortali, un luogo che vedi solo nelle investigazioni.
Con David fu colpo di fulmine, iniziammo a frequentarci, venivo a trovarlo ogni 2 settimane e ogni 2 settimane mi portava a vedere quel posto per me fino a prima proibito ma al quale lui aveva accesso.
Io poi dovetti tornare al nord perché ero in cassa integrazione e mi avevano richiamato al lavoro, quindi lui mi seguì e lasciammo i tacchini detenuti in quell’allevamento, da soli.
A Natale tornammo qui e rivedere questo posto dopo 4 mesi fu per noi un colpo al cuore…decidemmo di tornare e di fare qualcosa, qualunque cosa, per dare una fine a tutto questo…tutto il resto ormai è storia, la storia che ben conosci.
Mi chiedi che cosa si può fare di incisivo e io ti rispondo... quello che abbiamo fatto noi, che poi è quello che ha fatto anche il Coordinamento Fermare Green Hill a Montichiari e che ci ha ispirato: piano piano, di continuo, con costanza, raccogliere informazioni, fare informazione, portare alla luce le sevizie nascoste, farsi ascoltare dagli abitanti, non avere paura di salire su un tetto per dare voce a chi è rinchiuso.
Questo abbiamo fatto…piano piano, senza salire sui tetti ma entrando di notte, fotografando e facendo vedere quello che fotografavamo alle persone giuste.
Non è una missione impossibile..chiunque ha vicino a casa un luogo di torture che sia un allevamento, una macelleria, un mattatoio.
Le proteste di piazza servono, certo, ma come abbiamo scritto nel primo comunicato di adesione alla campagna Nomattatoio, è davanti ai luoghi dello sfruttamento che si deve andare.
Una sera qui si discuteva di come fare qualcosa di incisivo e si parlò di questo.
Si portò questo esempio: se invece di sbatterci praticamente da soli, davanti a questo allevamento si fossero organizzati dei presidi, bloccati i camion, incatenati al cancello...si sarebbe risolto prima il problema? Probabilmente si!
Quindi il consiglio che posso dare è questo: andate a rompere le scatole nei posti giusti! Qualcosa di irregolare c’è sempre, non abbiate paura di agire in prima persona perché dietro ad ogni animale liberato, non ci sono sigle, associazioni o enti, ci sono solo persone che hanno le palle di cercare di cambiare il mondo.


G.B.: cosa ne pensi del movimento animalista? e di quello antispecista?

D.M.: Domanda di riserva? Lo sai come la penso…il movimento animalista ora come ora è limitante e limitato.
Come dice anche Simo Strummer, è ormai permeato di specismo.
Singole campagne a compartimenti stagni, il voler per forza legittimare i diritti di un animale in funzione al suo essere ridefinito “da compagnia” come se la funzione di animale domestico fosse l’unica che un animale deve avere per essere considerato un individuo meritevole di diritti di fatto annullando il proprio diritto fondamentale ed essenziale di essere semplicemente un animale al quale viene permesso di vivere la vita che più gli è consona a seconda della propria specie ed individualità.
Come ad esempio le campagne che paragonano cani ad altri animali..certo funziona per far connettere alla gente che hanno i medesimi diritti, ma porta tante persone a credere alla realtà distorta che una pecora, un vitello od una gallina siano come un cane quindi proiettano in quell’animale tutte le paranoie affettive che di solito si riversano sul cane (guinzagli, vivere in casa, cibo elaborato ed industriale, tosature ecc ecc ecc) il che va assolutamente contro al riconoscimento di ogni individuo nel rispetto delle sue meravigliose particolarità.
Su quello antispecista non saprei che risponderti…mi sembra che si stia cercando di affossarlo al grido di “agli animali non interessa nulla della politica” non considerando affatto che da quando ti alzi la mattina dal letto, qualsiasi scelta che fai durante il giorno, è una scelta politica.
Ci sono tantissime persone valide ma anche tanta confusione e litigi.
Si pensa di più a firmare petizioni on line piuttosto che bloccare i camion davanti ad un mattatoio, si pensa di più alle condivisioni delle foto (segnaletiche?) alle manifestazioni su Facebook piuttosto che al risultato reale e concreto di un’iniziativa.
Insomma penso che tanti parlino di antispecismo senza capire davvero la sua essenza, ma devo ancora capirla anch’io quindi lascio la parola agli esperti ed ai filosofi.
(In linea di massima comunque anche qui la penso come Simo, ho fatto l’errore di leggere la sua intervista prima di scrivere la mia e, ritrovandomi moltissimo in quello che dice lui non vorrei essere ripetitiva).


G.B.: credi che si potrà mai compattare il movimento animalista, in considerazione del fatto acclarato che è diviso in tanti piccoli gruppi?

D.M.: Auspicherei piuttosto una conversione da movimento animalista a movimento antispecista, in primis, ma la vedo ben dura visto lo zoccolo duro di “animalisti-che-me-frega-solo-degli-animali-e-l’uomo-si-deve -solo-estinguere” oltre ad animalari vari che non hanno la minima concezione di cosa necessita un individuo per essere davvero libero, fascio-animalisti che non capiscono che la liberazione animale non potrà mai avvenire se non ci sarà quella umana e della terra...
Secondo, credo che le suddivisioni per forza di cose ci saranno sempre…alcune sono necessarie, altre deleterie.
I piccoli gruppi è un bene che esistano, tante piccole realtà che condividono la stessa filosofia e che all’occorrenza si danno man forte tra di se piuttosto che tante individualità oppresse dietro ad una pettorina di grandi associazioni .
Però sarebbe bello che il rapporto fosse sempre costruttivo, le critiche reciproche finalizzate alla crescita…invece spesso ci si trova a scontrarsi di più tra attivisti perché ognuno crede di avere la verità in tasca.
Penso che ci vorrebbe un po’ più di spirito di collaborazione e meno egocentrismo, più partecipazione fisica e meno fisime da social, più iniziativa e meno polemica.


G.B.: cosa ne pensi delle grandi associazioni che si occupano di animali? (domandone :D )

D.M.: Ci sono associazioni ed associazioni.
Noi ad esempio non volevamo essere nulla, non ci andava di imporre un ordine gerarchico con soci ecc ma per le finalità del progetto stesso, ci siamo trovati a dover fare una onlus.
Questo non significa sovvenzioni statali o particolari fondi dal Comune, sia ben chiaro! Significa solo che il nostro progetto, i suoi obbiettivi e finalità e il suo modo di operare, sono stati riconosciuti come qualcosa di utile per la tutela degli animali e dell’ambiente e basta! Ogni tanto ci affidano e ci lasciano in cura anche animali selvatici, ce li lasciano in regola con tutto ma senza sborsare nemmeno un centesimo.
Ogni singola monetina raccolta con le attività (cene, banchini ecc) e con le donazioni confluisce esclusivamente nel progetto (cura degli animali, bonifica ambientale, costruzioni e restauri) il tutto nella più estrema chiarezza ed onestà.
Non prendiamo una vacanza da 3 anni, non andiamo a feste o concerti, non andiamo mai a mangiare fuori, la macchina anche se è mia la usiamo solo per estreme necessità correlate al progetto ed è una povera utilitaria con 14 anni di vita, 11 dei quali passati con la sottoscritta.
Tutto quello che avevamo è qui e viviamo in funzione di questo posto, siamo un’associazione solo perché per la mole del progetto, fare così era l’unica maniera per poter concentrare tutte le risorse nel progetto stesso.
Quello che stiamo facendo, stiamo riuscendo a farlo anche grazie all’aiuto di alcune associazioni, oltre che a gruppi spontanei e singole persone (e tu lo sai bene perché ne fai parte).
Ci sono tante associazioni che sono meritevoli di stima, i cui risultati si possono vedere e toccare, con attivisti che si mettono in gioco in prima persona.
Purtroppo però ci sono anche quelle che tendono ad annientare la singola persona e le singole idee, nascondendole dietro a sigle, bandiere e nomi uniformando e a volte banalizzando il messaggio che si vuole trasmettere.
Realtà piccole ed indipendenti a queste grandi associazioni danno noia, tolgono visibilità e fondi e per questo tentano di inglobarle ed annientarle.
Molte associazioni grosse avrebbero enormi potenzialità e potrebbero avere le risorse per fare tantissimo, ed era la cosa sulla quale avevamo puntato sia per far chiudere l’allevamento, sia per non farlo riaprire…ma abbiamo trovato sì tante persone meravigliose che stanno condividendo con noi tutto questo, ma anche tante porte sbattute in faccia.
Tutti vogliono sapere che facciamo, come funziona, i come cosa perché…ma poi vedi che ti fregano le idee, addirittura le parole, fraintendono o fanno finta di non capire, promettono mari e monti ma alla fin fine spariscono come neve al sole.
Però ad esempio alcuni dei nostri amici e sostenitori fanno pure parte di quelle associazioni, per assurdo.
Quindi ridiamo il potere e la voce ai singoli attivisti, non facciamoci inglobare nelle multinazionali anche in questo.

G.B.: se qualcun* volesse aiutare Agripunk, come e cosa potrebbe fare?

D.M.: Iniziare a pensare con la propria testa ed agire per la liberazione totale in prima persona.
Nel caso non vi sentiate ancora pronti, potete aiutare noi a costruire questa oasi selvaggia, convertire l’ormai ex allevamento, diffondere il nostro verbo (uahuah scherzo ovviamente) venendo a trovarci come volontari (previo colloquio super serissimo visti episodi di strani volontari che scompaiono nel nulla…arrivano quando gli dici di non arrivare e se ne vanno prima che ti sia alzato dal letto senza nemmeno lasciare un biglietto…Ale, si, parlo di te), organizzando eventi benefit qui da noi oppure nei vostri paesi, diffondendo il nostro materiale nei vostri banchini informativi oppure facendo un banchino per noi ai vari eventi (noi non sempre possiamo muoverci da casa..anzi), partecipando alle nostre iniziative.
A settembre vorremmo riprendere a fare eventi con ospiti dell’ambiente antispecista quindi se volete organizzare e venire come nostri ospiti e come relatori, contattateci.


G.B.: so che avete, tu e David, organizzato alcuni eventi diffusi su facebook e sul vostro blog per autofinanziarvi. Potresti ricordare ai lettori di G.B. date ed eventi ancora attivi?

D.M.: Certo! Abbiamo in corso la campagna Regala una colazione al mese che è una sorta di adozione a distanza di tutte le belve, poi organizziamo per tutta l’estate cene su prenotazione e/o pranzi nei week end (Agripunk Summer Week End).
Abbiamo anche una raccolta fondi su Buonacausa.org per la recinzione e la cartellatura di parte del confine.
Come ti dicevo prima, da Settembre e per tutto l’inverno organizzeremo degli incontri in cui ci sfameremo con le solite delizie della terra e poi ci prenderemo un caffè parlando di antispecismo con chi vorrà venire a dire la sua, tutti insieme.


G.B.: quali sono le difficoltà di gestione concreta di un rifugio per animali?

D.M.: La raccolta dei fondi, l’ignoranza di alcuni individui e le gelosie.
Ah ma aspetta, intendevi la gestione degli animali, ops…ultimamente facciamo più fatica a gestire le pubbliche relazioni che il rifugio...
Comunque, ogni animale che arriva qui ha una storia, un trascorso, un passato.
L’anno scorso ho frequentato lo stage di Vitadacani al Parco faunistico dell’Abatino, dove ho avuto la immensa fortuna di relazionarmi con gli animali delle più svariate specie e con le più svariate esperienze personali.
Questo mi è stato fondamentale per capire come relazionarmi con loro nel migliore dei modi.
C’è l’animale che è stato salvato, ha vissuto una vita serena ma per vari motivi non può più restare con il proprio amico umano, c’è l’animale che viene salvato e portato qui direttamente, c’è l’animale che ha subito maltrattamenti o traumi ecc. insomma, ognuno di loro va seguito e gestito secondo il caso specifico, secondo le sue esigenze specie-specifiche e a seconda di che trauma ha subito, se ne ha subiti.
Ognuno di loro però ha anche un carattere, un’individualità, un modo di comunicare.
Nei cortei gridiamo sempre giustificando che lo facciamo per chi non ha voce, cosa secondo me sbagliatissima perché ognuno di loro ha una voce, un linguaggio ben preciso ma siamo noi così specisti da pretendere che ognuno di loro impari a comunicare con noi secondo il nostro di linguaggio perché il loro non abbiamo il tempo e la voglia di impararlo.
Invece la cosa bella di vivere con loro, è proprio imparare il loro linguaggio, capire cosa vuole ognuno di loro anche solo con uno sguardo e quando ci riesci, ti si spalanca un mondo meraviglioso.
Entri in una dimensione in cui vedi che loro davvero ti considerano parte del loro mondo, un loro pari e non più un invasore o sfruttatore.
Imparare i loro versi, seguirli nelle loro attività, stare ad osservarli nascosta in silenzio mi sta facendo crescere sempre di più con la consapevolezza che una convivenza pacifica è davvero possibile e che tutti, se fatta nel modo più rispettoso della singola natura di ognuno di noi, ne possono trarre giovamento ma non solo! E’ l’unica via possibile.


G.B.: per chiudere ...un ultimo tuo pensiero/idea/aneddoto ce lo puoi lasciare?

D.M.: Idea assolutamente no perché sennò poi tanto le leggono e ce la fregano (eheheh).
Pensieri te ne ho lasciati un bel po'... dunque potrei raccontarti un aneddoto divertente oppure uno strappalacrime.. potrei raccontarti degli strani amori interspecie che nascono, potrei raccontarti di come gli animali selvatici iniziano ad avvicinarsi, potrei raccontarti l’emozione che ogni animaletto ferito ti da quando guarito torna alle sue cose, potrei raccontarti il canto dei grilli, quello dei rospi o di quello delle gazze, potrei raccontarti quanto è bello vedere quei 7 mostri vuoti, potrei raccontarti la malinconia serale di un tacchina…potrei raccontarti tante cose…qui ogni giorno ne accadono di ogni colore!
Ma preferisco lasciarti con un ringraziamento…a te e al resto della banda che sta permettendo che tutto questo sia possibile.
A tutte le persone che sono citate qui sopra e anche quelle non citate ma che sanno che sto parlando di loro, persone che ci hanno formato, ispirato, sostenuto e fortificato e che ci stanno accanto ogni giorno concretamente per realizzare questa cosa che non è più un sogno, ma una solida realtà, un albero ferrato con solide radici e con una linfa vitale da far paura a chi vorrebbe disboscare gli ideali sui quali è cresciuto.
Grazie anche a chi ci attacca, a chi non ci crede, a chi ci critica e a chi mette bocca senza sapere…tutto questo ci serve tantissimo ad essere ancora più determinati!
Detto ciò muoviti, Good Bear! Prendi il treno e vieni a tagliare un po’di legna!!

Carissima, è sempre una grande emozione per un cittadino come me interagire con Coco e Frida, Giorgina, Pablo, Giacomino e tutti gli altri meravigliosi esseri viventi, senzienti e liberi ospitati ad Agripunk: osservarli mi mette pace e serenità dentro e mi è di stimolo a continuare su questa nostra lunga e tortuosa strada che abbiamo insieme intrapreso. Verrò entro poco tempo da voi a tagliare legna per l'inverno o a fare qualsiasi altra cosa utile per le belvette. 
Un saluto fraterno. G.B.

Ringraziamo Desirèe che ci ha rilasciato questa, spero stimolante per lei, intervista.

INFO AGRIPUNK

COME AIUTARE1

#SOSTIENIAGRIPUNK

mercoledì 8 luglio 2015

LIBERO ORTO SUPPORTA AGRIPUNK


SABATO 25 LUGLIO 2015 ORE 19.00 - SOTTOSCALA9 Circolo Arci in Via Isonzo, 194 a Latina 
ci sarà una serata a sostegno del progetto agripunk, rifugio antispecista nato sulle ceneri di un allevamento intensivo di tacchini.


La compagnia del libero orto vuole supportare il progetto di uno spazio di liberazione totale, per ogni individuo umano e non.

PRESENTAZIONE DEL RIFUGIO
CENA BENEFIT 100% VEGAN
PROIEZIONI A TEMA ANTISPECISTA
DISTRO LIBERTARIA DEL LIBERO ORTO
DISTRO DI AGRIPUNK

(A BREVE PUBBLICHEREMO ANCHE IL MENU' DELLA CENA)


info e contatti sul progetto > Pagina FB Agripunk > Blog Agripunk 

venerdì 12 giugno 2015

Agripunk Summer Week End

"Ogni week-end vi invitiamo alle nostre cene e pranzi vegan di autofinanziamento.
Abbiamo tantissimi lavori da fare... la manodopera ce la mettiamo ovviamente noi ma comunque abbiamo parecchi materiali da acquistare.

Quindi per tutta l'estate saremo "aperti" per voi ogni fine settimana!

In cambio di un'offerta, che useremo per tali lavori, vi offriremo una cena al fresco insieme a Pablo oppure un pranzo con giratina insieme a tutt* le/gli altr*.

Ovviamente tutte le pietanze saranno vegan, autoprodotte allo sfinimento e bio/km0/metro0 il più possibile.

Per chi volesse passare con noi tutto il week-end aiutandoci anche nello svolgimento delle quotidiane mansioni o nelle straordinarie manutenzioni, abbiamo limitate stanze per dormire e illimitato spazio per piantare (gratuitamente) la tenda, quindi non siate timidi!

Partiremo con il week-end lungo di fine maggio-inizio giugno e proseguiremo per tutta l'estate ad esclusione del 13-14 giugno perchè saremo a fare banchino e conferenza ad Arezzo all'Hullabaloo Fest, al quale vi invitiamo caldamente a partecipare.

Per info e prenotazioni:

- messaggino sulla pagina FB
- chiamare lo 055996946
- scrivere alla mail agripunkonlus@gmail.com"

FONTE


martedì 2 giugno 2015

Intervista a Desirèe - Agripunk per Radio Vera



giovedì 28 maggio 2015

Agripunk Summer Week End - Agripunk Onlus

"***Primo appuntamento***

MENU' DEL SABATO 30 MAGGIO:
A-Polentina con formaggetto fuso e semi di papavero
P-Risotto al radicchio (alla veneta)
S-Polpettine di lenticchie con cruditè di verdura e pomodori al gratin
D-Zuppa inglesa

MENU' DELLA DOMENICA 31 MAGGIO:
A-Hummus di ceci in barchette di radicchio
P-Lasagne al ragù di radicchio (aò è di stagione)
S-Seitanino affettato e popone
D-Possibile reiteramento della Zuppa inglesa
Acqua, vino, caffè (se la macchinetta si ripiglia) e ammazzacaffè

Ogni week-end vi invitiamo alle nostre cene e pranzi vegan di autofinanziamento.

Abbiamo tantissimi lavori da fare... la manodopera ce la mettiamo ovviamente noi ma comunque abbiamo parecchi materiali da acquistare.

Quindi per tutta l'estate saremo "aperti" per voi ogni fine settimana!

In cambio di un'offerta, che useremo per tali lavori, vi offriremo una cena al fresco insieme a Pablo oppure un pranzo con giratina insieme a tutt* gli altri.

Ovviamente tutte le pietanze saranno vegan, autoprodotte allo sfinimento e bio/km0/metro0 il più possibile.

Per chi volesse passare con noi tutto il week-end aiutandoci anche nello svolgimento delle quotidiane mansioni o nelle straordinarie manutenzioni, abbiamo limitate stanze per dormire e illimitato spazio per piantare (gratuitamente) la tenda, quindi non siate timidi!

Partiremo con il week-end lungo di fine maggio-inizio giugno e proseguiremo per tutta l'estate ad esclusione del 13-14 giugno perchè saremo a fare banchino e conferenza ad Arezzo all'Hullabaloo Fest, al quale vi invitiamo caldamente a partecipare.

Per info e prenotazioni:
-messaggino sulla pagina FB
-chiamare lo 055996946
-scrivere alla mail agripunkonlus@gmail.com"

FONTE

venerdì 24 aprile 2015

AGRIPUNK "ONLUS"!!

Agripunk ha una grande novità da condividere: ora è una "onlus" e di conseguenza potete versare il vostro 5permille sul codice fiscale 90032580517. Prendete nota e contribuite al progetto per il rifugio di animali salvati dai macelli o da altre situazioni pericolose per la loro incolumità.

"Il progetto Agripunk, da inizio marzo, ha preso nuova vita.
Abbiamo costituito l'associazione Agripunk Onlus, fondata da:
Desirée Manzato, David Panchetti e Angelo Panchetti.
Si tratta di una Organizzazione non lucrativa di utilità sociale operante nel settore della tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente.
Scopo di questa associazione, riconvertire un ex allevamento intensivo di tacchini in rifugio per animali e animali umani insieme ad altre realtà che vorranno aiutarci e dove insieme daremo l'opportunità a chi avesse bisogno di avere una nuova vita.
Chi capiterà qui avrà terra a disposizione per coltivare o brucare, un tetto sotto il quale dormire e, soprattutto, nessuno che chiederà qualcosa in cambio.
Senza distinzione di specie, senza distinzione di sesso, senza distinzione di origine.

Qui siamo tutti uguali, siamo tutti animali."

FONTE
ALTRI MODI PER CONTRIBUIRE

mercoledì 1 aprile 2015

Serata Antispecista a Bologna - Earth Riot (Convivenza Pacifica)

UN APPUNTAMENTO A CUI NON SI PUO' MANCARE E' LA SERATA ANTISPECISTA ORGANIZZATA DA EARTH RIOT (CONVIVENZA PACIFICA) ALL'XM24 IN VIA FIORAVANTI 24 A BOLOGNA GIOVEDI' 16 APRILE 2015 ALLE 20.00.
#Agripunk finalmente anche a Bologna! 
Ore 20.00 > Cena vegan benefit per Agripunk: i ragazz* dalla Toscana ci parleranno del loro progetto di liberazione animale, umana e della Terra, un rifugio per animali da reddito nato sulle ceneri di un ex allevamento Amadori.
www.agripunk.it

A seguire la presentazione di No Expo antispecista e Queer, con la rete #LiberatidaExpo], Frangette Estreme, Bella Veg, Earth Riot.
> Ore 22.00 - Concerti Punk con: The Moo-Rays - The Dirty Jobs - Vaargin

martedì 17 marzo 2015

venerdì 13 marzo 2015

"PROPOSTE PER UN MANIFESTO ANTISPECISTA" ad Agripunk


DOMENICA 29 MARZO DALLE ORE 11 
vi invitiamo al primo di una serie di incontri culturali che chiameremo 
PRANZO CON L'AUTORE. 
Mentre nutriamo il nostro corpo con cibo delizioso e assolutamente vegan, nutriamo anche la nostra mente. 
Sarà nostro ospite, con somma gioia ed onore, da Treviso: 
ADRIANO FRAGANO 
che ci presenterà il suo libro 
PROPOSTE PER UN MANIFESTO ANTISPECISTA.

Proposte per un Manifesto antispecista è un progetto diretto, schematico e ragionato per fornire a chi s’interessa all’argomento, una serie di strumenti teorici il più possibile condivisibili. Il testo è frutto di anni di elaborazione d’interventi, scritti, conferenze, workshop e chiacchierate informali di pensatrici e pensatori italiani. Il rapporto tra l’Umano e gli altri Animali, è un argomento sempre più considerato e dibattuto e la percezione che sia uno dei problemi più spinosi e fondamentali che dobbiamo affrontare, è ogni giorno più evidente. Il libro offre a chi legge la possibilità di definire e chiarire dei concetti di base dell’antispecismo e una serie di stimoli utili per l’avvio di un dibattito futuro, il tutto affiancato anche da dieci semplici F.A.Q. (risposte alle domande più frequenti) che permetteranno anche a chi non è a conoscenza delle tematiche antispeciste, di avvicinarsene agevolmente.

Adriano Fragano, laureato in Scienze Naturali, informatico, vegano etico, attivista e pensatore antispecista.
Ha fondato la rivista Veganzetta - notizie dal mondo vegan e antispecista. Co-fondatore del progetto di contro-informazione antispecista Campagne per gli animali, responsabile della Mappa Vegana Italiana e del progetto Manifesto Antispecista. Autore e co-autore di numerosi articoli e libri tra cui: L’animale ritrovato, Terra Nuova Edizioni, 2009; Immaginare la società della decrescita, Terra Nuova Edizioni, 2012; Etiche dell’ambiente, LED, 2012.

Vi chiediamo gentilmente di contattarci sia per chiedere informazioni sia, soprattutto, per prenotare e confermare la vostra partecipazione allo 055996946 oppure dezynoir@gmail.com (consentiti anche i messaggi qui sulla nostra pagina)

VI PREGHIAMO DI PARTECIPARE NUMEROSI...L'OCCASIONE PER ASCOLTARE PERSONE COME ADRIANO CAPITANO POCHE VOLTE NELLA VITA, UNA GIORNATA CON LUI A PARLARE DI ANTISPECISMO VE LO GARANTIAMO, CAMBIA DAVVERO LA VOSTRA VISIONE DEL MONDO E APRE DAVVERO LA MENTE.


mercoledì 25 febbraio 2015

IL POST PIU' IMPORTANTE DELLA NOSTRA VITA - APPELLO PIANO B - Desirèe DEZ Manzato

Siamo a metà dell’opera…

6 associazioni si sono impegnate ad aiutarci, 3 inquilini hanno le valigie pronte per trasferirsi qui e c’è fermento scalpitante di nuove attività che aspettano solo di partire.

Abbiamo la possibilità di acquistare (finalmente) tramite affitto a riscatto il podere dove sorge l’ex allevamento di tacchini del quale abbiamo contribuito alla chiusura.
Appunto siamo a metà strada.

Cerchiamo altre 6 realtà che vogliano contribuire.

Volete aiutarci?
Vogliamo unire le forze e dimostrare agli allevatori, all’industria della carne, a chi vive dominando e sfruttando gli esseri liberi che possiamo sconfiggerli?

Se siete un gruppo, associazione, privati, potete contribuire e farci vincere questa battaglia una volta per tutte.


(continua a leggere QUI!)

martedì 24 febbraio 2015

#sostieniAgripunk: blog di diffusione del progetto - G.B.

Questo evento non ha limiti di tempo: è permanente e sarà aggiornato e implementato quando ce ne sarà motivo.
Chiunque può partecipare in qualsiasi momento: ai piedi di ogni post c'è una barretta per condividere sui social, diffondendo al meglio la realtà di Agripunk e per informare che esiste un luogo dove si realizza la liberazione animale.
Contattiamo stampa, massmedia, associazioni e persone che potrebbero essere interessate a dare risalto al progetto Agripunk ed a sostenerlo attivamente, partendo dal blog dove ho predisposto indirizzi twitter e facebook.

Il link del blog > http://sostieniagripunk.blogspot.it/ dove troverete anche le istruzioni per l'uso.
il blog di Agripunk > http://agripunkblog.blogspot.it/
la pagina facebook di Agripunk > https://www.facebook.com/agripunk.it?fref=ts

Partecipate! 
Buona diffusione/condivisione!
Ciao!

mercoledì 28 gennaio 2015

Calendario febbraio 2015 di Agripunk









Chi volesse partecipare o avere info su qualsiasi evento ci contatti senza vergogna.

Per chi volesse sapere come funzionano gli AgriKAMP siamo aperti ad ogni consiglio perché è ancora tutto da organizzare!! Vi aspettiamo al compleanno della Giorgina!!!



domenica 25 gennaio 2015

APPUNTAMENTI A MODENA - AANIMO

Azione ANImalista MOdena è un gruppo di amici antispecisti 
che lottano per la liberazione animale.


                                  "Siamo convinti che proporre l'abolizione della carne è necessario per la vita di tutt* e del pianeta.
Domenica 1.2.15 dalle 15.00 alle 20.00 organizziamo un presidio scenico-informativo a conclusione della Settimana Mondiale per l'Abolizione della Carne, per dare informazioni pulite alla cittadinanza: molti non sanno della sofferenza e della crudeltà che si cela dietro una bistecca. Siamo per l'abolizione della carne perchè non c'è bisogno di uccidere per vivere."

EVENTO FB

Non potete perdervi questa serata fatta di cose buone e interessanti: una cena vegan e la presentazione di Agripunk, amici che stanno lavorando per costruire un luogo dove gli animali salvati da macelli e da situazioni pericolose potranno vivere liberi. Alcuni ci stanno già vivendo. Ma Desirèe vi spiegherà meglio.
Il ricavato andrà in misura uguale ad AANIMO e ad Agripunk.
Chi siamo?
AANIMO > https://www.facebook.com/pages/Azione-ANImalista-MOdena-AANIMO-/386310661378937

Agripunk > https://www.facebook.com/agripunk.it?fref=ts
> http://agripunkblog.blogspot.it/

Per partecipare occorre prenotare scrivendo a: azione.animalista.modena@gmail.com


domenica 18 gennaio 2015

Compleanno di Giorgina - Agripunk

"Questa splendida tacchina da 9 mesi vive con noi, felice e beata.
Il primo febbraio è la data che abbiamo calcolato essere grosso modo il suo compleanno.
Nessuno ha festeggiato quando è nata.
E' nata da un uovo tra milioni, fecondato artificialmente, covato da un'incubatrice, schiuso insieme a chissà quanti in un portauova di cartone.
Ha visto i suoi fratellini sparire, è stata portata in un capannone gigantesco con un 7 sulla porta.
Dopo 2 mesi si è vista tirar fuori da quell'incubo insieme alla sorella Lisetta ed insieme hanno ricominciato, anzi no...hanno cominciato e vivere.
Lisetta ci ha lasciati troppo presto, ma lei è ancora qui, regina incontrastata di Agripunk.
Vi invitiamo a festeggiare con noi dalle 14.00"

venerdì 2 gennaio 2015

AGRIPUNK: MANIFESTO.

I lager dove migliaia di tacchin* venivano stipat*
e ingrassat* per poi essere spedit* al macello
David abita ad Ambra da circa dieci anni.
Ci siamo conosciuti nel 2012 e ad inizio 2013 mi sono trasferita qui dopo essere stata licenziata per la chiusura della Sacaim di Venezia.
Dietro casa c'era e c'è tutt'ora ma è inattivo, un allevamento-lager di tacchini per Amadori, noto marchio che rifornisce gli scaffali di tanti supermercati e macellerie.
7 capannoni stipati all'inverosimile, circa 30000 creature ogni 6 mesi deportate al macello per finire negli scaffali dei supermercati costrette per 3 mesi a vivere senza luce del sole e senza aria, ma solo con illuminazione al neon 24 ore su 24 e impianto di condizionamento per mantenere la temperatura stabile che riversa nell'aria polveri sottili di legno misto a guano.
Ingrassati a vista d'occhio con mangimi dall'odore nausebondo e obbligati a vivere, dormire e a volte morire sempre nella stessa lettiera sudicia e insufficiente.
Al momento del carico per l'ultimo viaggio verso il macello, per una settimana assistevamo in lacrime all'ignobile spettacolo: camion doppi pieni di gabbbiette piccolissime dove, tramite un nastro trasportatore, venivano caricati i tacchini uno ad uno.
Spinti dentro a forza uno dopo l'altro come fossero pacchi vuoti fino a riempire la fila e chiuderla.
Nell'atto della chiusura qualcuno di loro si chiedeva che accadesse, si spaventava, voleva fuggire ma il cancellino veniva chiuso con forza, senza nemmeno guardare e spesso rimaneva chiusa fuori un'ala, una testa, una vita.
Lo facevano di notte, al buio, per nascondere al giorno quanto l'essere umano può essere vigliacco.
Non sopportavamo oltre questo schifo.
Abbiamo lottato perché l'allevamento chiudesse, con le nostre forze e con i nostri polli arrivati dalle prime richieste di aiuto.
E ce l'abbiamo fatta.
L'allevatore ad un certo punto batteva in ritirata e sapevamo che ci sarebbe stato l'ultimo "ultimo viaggio".
Non potevano rimanere inermi, con le mani in mano quindi quando ci disse che se ne andava gli chiedemmo, spiegandogli la nostra scelta di non contribuire e non approvare il suo lavoro, di lasciarci almeno un tacchino..un singolo piccolo tacchino che potesse avere la possibilità di continuare a vivere.
Feci scegliere a lui perchè, una volta dentro al capannone, con tutti quei piccoli condannati a morte, un senso di impotenza e rabbia mi accecò..li volevo tutti salvi, tutti liberi ma non era possibile.
Lui ne scelse 2, Giorgina e Lisetta e me le diede.
Le mettemmo subito nello stalletto che avevamo preparato per loro e che per 3 giorni non hanno mai lasciato pur tenendole sempre con la porta aperta.
Al 4 giorno finalmente sono uscite, si sono sgranchite le zampe, hanno assaggiato l'erba e si sono accorte di avere le ali.
Le abbiamo fatte dormire chiuse a chiave per tutto il periodo di trasporto degli altri tacchini loro amici..non volevamo che le vedessero e nemmeno anzi, soprattutto, non volevamo che loro vedessero quello che accadeva.
Una volta smantellato l'allevamento e finiti i carichi di morte, le piccine hanno iniziato a rifiutarsi di tornare chiuse anche se solo per la notte e hanno scelto come tetto le stelle.
Nel frattempo abbiamo saputo che l'allevamento era in vendita e abbiamo subito chiesto aiuto.
Ad un corso per attivisti tenuto da Massimo Tettamanti, mentre si parlava di cause per danno ambientale, gli buttai lì la possibilità di farne una a questo allevatore.
Iniziammo a confabulare e per mesi cercavamo ogni cavillo, ogni cosa utile per riuscire a fare chiudere questo allevamento, mentre accadeva tutto quello raccontato prima.
All'improvviso si apriva una nuova opportunità così la cosa si trasformò nella possibilità concreta di fare una cordata d'associazioni tramite Massimo stesso ed I-care per acquistare l'intero podere e trasformarlo in un rifugio per animali con annessa azienda agricola che esiste in funzione del rifugio.
Un'azienda agricola dove si coltiva in maniera semplice e pura, senza grossi macchinari e spreco di gasolio, senza pesticidi o fertilizzanti ma usando i rimedi e i trucchi della natura e sfruttando naturalmente le sue potenzialità, integrando piante da frutto con verdura, con aromatiche, con officinali, con selvatiche insomma, inserendo le piante via via creando un equilibrio tra di loro senza violentare la terra.
Coltivatori diretti vegan, una fattoria fatta da vegani..una fattoria dove gli animali certo, ci sono ma sono animali assolutamente liberi, che non saranno mai più al servizio dell'uomo perchè qui è l'uomo ad essere al loro servizio.
Come produzione primaria ci si concentrerà sul cibo per loro e per noi per puntare poi ad un autosostentamento alimentare concreto.
Per ora non siamo autosufficienti, però comunque ci rivolgiamo per i nostri acquisti a coltivatori diretti e negozi del paese per non alimentare più la grande distribuzione e le regole del consumismo che ci vuole schiavi del cemento e dell'acciaio
Ma vogliamo il prima possibile riuscire a diventare completamente indipendenti dal punto di vista almeno alimentare per rompere definitivamente col commercio.
Al momento ci appoggiamo all'associazione con la quale facevo attivismo a Rovigo, la Venus in Fur, per poter svolgere le nostre attività di diffusione e volontariato perchè ci sembrava assurdo creare l'ennesima associazione animalista, soprattutto avendo comunque l'intenzione di non essere poi un semplice associazione animalista e basta.
Il rifugio poi sarà di I-care che come associazione è consolidata ed attiva su vari fronti.
Ma noi puntiamo a qualcosa di più concreto.
Già da ora qualcosa coltiviamo, abbiamo l’acqua del pozzo che sgorga fresca e d'inverno ci scaldiamo con la stufa a legna, legna che raccogliamo nel bosco pulendo gli alberi dai rami secchi o malati.
In progetto c'è anche un discorso di impianto fotovoltaico per diventare autosufficienti anche dal punto di vista energetico.
Insomma, ci vogliamo levare la civiltà dalle scatole.
Attualmente vivono con noi Giorgina la tacchina (purtroppo Lisetta dopo 5 mesi di vita regalata ci ha lasciati), Cleo la faraona abbandonata dalla sorella Nefer che ha scelto il bosco, Marylin e Tweegy paperine vagabonde a Roma, Mirtillo e Antonello capretti scampati al pranzo pasquale, Pablo il cinghiale che troppo si è fidato dell'uomo, 2 belle scrofotte Frida e Coco, le nostre 2 gatte Maria e Raia, i 3 cagnoni da guardia Ombra, Zena e Diablo e svariati tra polletti e galline capitanati da Oro, Ramina e Kikketto.
Le nostre giornate sono incentrate sui nostri ospiti o, come preferisco chiamarli, coinquilini.
La mattina ci concentriamo su pappe, recinzioni, eventuali medicazioni ecc.
Al pomeriggio bisogna star dietro a tutta un'altra serie di cose (orto, autoproduzioni alimentari e artistiche) per poi nel tardo pomeriggio rimettere dentro alle loro casette al sicuro le belve..insomma si arriva a sera distrutti ma felici.
Purtroppo gli animali salvati arrivano dalle più svariate situazioni e da queste situazioni non sempre ne escono indenni inoltre la vita libera e le loro scelte portano ad imprevisti..qualcuno non porta traccia della vita passata, altri invece hanno le ferite ben visibili.
Vorresti proteggerli e farli vivere felici in eterno, ma ti rendi conto di quanto è piccolo un uomo di fronte agli scherzi della natura.
Però almeno ci proviamo.
Attualmente siamo solo io e David però ogni tanto qualcuno viene ad aiutarci fisicamente mentre qualcuno ci aiuta e supporta a distanza.
Stiamo cercando gente come noi che condivida i nostri pochi ma saldi principi e che voglia condividere con noi questa esperienza con le sue gioie e dolori.
Qualcuno l'abbiamo già trovato e c'è ancora posto se qualcuno fosse interessato.

Non ne possiamo più di vivere e contribuire al tipo di vita che ci impongono.
Vogliamo boschi e prati, non nuovi centri commerciali.
Vogliamo che la gente possa stupirsi per il gusto di una radice, non per un nuovo telefonino.
Vogliamo che un animale nasca per vivere e basta, non che nasca con uno stato predefinito che ne determina vita o morte.
Qui sarà un posto dove animali umani e non abiteranno insieme, in simbiosi con i prati e i boschi di questa terra.
Porteremo via, nel cuore della Toscana cinghialara, 26 ettari di bosco dove i cacciatori non potranno entrare e dove gli animali selvatici troveranno rifugio.
Porteremo via ad Amadori un intero allevamento.
Porteremo nel cuore degli abitanti della zona e delle persone che vorranno venire a trovarci, l'empatia e la compassione facendo loro conoscere chi di solito finisce nel loro piatto.

Uomini e animali insieme: dalle stalle alle stelle, dalle gabbie alla libertà."


FONTE
FOTO ALBUM
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VENUS IN FUR

giovedì 16 ottobre 2014

Presentazione del libro "Fermare Green Hill" - Agripunk






SABATO 8.11.14
ORE 16.00
Località L'isola 61/a, 52020 Ambra, Toscana, Italy
















Siamo onorati di ospitare i ragazzi del Coordinamento Fermare Green Hill che verranno a portare anche qui da noi il loro libro, la loro storia e tanta ispirazione.
Questo libro è il racconto della storia della campagna contro il tristemente noto allevamento di beagles da laboratorio di Montichiari, e insieme la storia degli attivisti che questa campagna l’hanno pensata, costruita e resa possibile.
E’ una vicenda incredibile che dimostra come poche persone ben organizzate e determinate con pressoché nessun mezzo se non una strategia chiara e intelligente possano cambiare il mondo e realizzare un sogno.
E’ la storia delle paure, delle gioie, delle lacrime, dei sorrisi, dell’amarezza e della soddisfazione di chi ha lavorato e programmato, giorno dopo giorno, lo smantellamento di Green Hill e la liberazione di tutti i cani prigionieri.
E' la storia di un'idea e di un sogno, di una lotta per la giustizia e la liberazione animale. Di una campagna nata per chiudere un allevamento, e diventata veicolo senza precedenti della guerra contro la vivisezione. Grazie all'occupazione del tetto del 2011, alla liberazione dei cani il 28 aprile 2012, e all'occupazione dello stabulario del Dipartimento di Farmacologia dell'aprile 2013, in Italia e non solo il velo che nasconde e mistifica la realtà della sperimentazione animale è stato squarciato. Il dibattito diventato sempre più acceso. Fino a spingere anche la classe politica a prendere timidamente posizione.
Questo libro vuole essere quindi racconto di quanto accaduto, ma anche spinta e stimolo, affinché quel velo venga squarciato sempre più, affinché la lotta continui.
E Green Hill sia solo il primo lager ad essere svuotato. Il primo di molti altri.
Il libro è autoprodotto dal Coordinamento Fermare Green Hill.
L’intero ricavato dalla vendita, senza alcun ricarico, servirà a sostenere le spese legali degli attivisti indagati e inquisiti per vari reati durante lo svolgimento di questa straordinaria campagna.

Vi aspettiamo dalle ora 16.00
Al termine buffet vegan ad offerta pro Agripunk

Vi preghiamo di essere puntuali, alle 17.00 massimo il cancello verrà chiuso.
(Poi lo riapriamo eh per farvi tornare a casa)

Ci trovate ad Ambra, Ar, in Località L'isola 61/a
info allo 055996946"


FONTE

lunedì 8 settembre 2014

Riflessioni di settembre - Agripunk

Il nostro progetto è strettamente collegato al podere in questione e il proprietario è ben disposto a venderlo.

Di creare un eco-co-housing non ci interessa un granchè, tanto meno riportare in vita antichi borghi creando realtà turistiche fini a se stesse.
Il senso del nostro progetto è levare un allevamento dal territorio.
Fregarlo agli allevatori per trasformarlo da luogo di reclusione e sofferenza, in rifugio dove animali da reddito salvati (dalla macellazione e dai maltrattamenti degli allevamenti intensivi) possono vivere una vita piena, vera e morire di vecchiaia.
Ci servono persone che o fisicamente aiutandoci nell'azienda agricola o economicamente pagandoci un affitto quindi abitando qui e magari continuando a fare il lavoro abituale, contribuiscano al mantenimento degli animali.
Quindi innanzitutto è essenziale essere vegan, non vogliamo persone che al giorno rigovernino capre, faraone e maiali e la sera si mangiano le costolette.
La vita in questo posto deve essere in funzione di loro, che sono sfruttati ogni giorno.
Lavorano, vivono, soffrono e muoiono per l'uomo...qui noi dobbiamo rendere loro la dignità che fuori di qui è stata persa e derisa.
Verrà creata una cooperativa agricola, una fattoria con animali ma dove gli animali saranno i primi fruitori dei frutti della nostra terra e non saranno mai toccati con l'intenzione di far loro del male. (continua a leggere QUI!)