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martedì 8 luglio 2014

Guidi autorizza ricerche e trivellazioni nello Ionio - Redazione Ambiente Agoramagazine

Riporto qui una notizia inquietante e che naturalmente l'attuale Governo Renzi, i governi precedenti ed i mass media non mettono in risalto. Il Ministro per lo sviluppo economico Guidi ha autorizzato
Min. Guidi (foto Ap/LaPresse)
trivellazioni esplorative su un'area di 4059 Kmq. con i rischi che le trivellazioni esplorative comportano in questo già maltrattato e delicato ecosistema che è il Mar Ionio, votato più che altro al turismo, segno che anche questo governo, come gli altri precedenti, non si fa scrupoli e dove ci può essere un affare ci sguazza. I programmi di approvvigionamento energetico non tengono conto della vocazione culturale e turistica italiana, quindi ottusamente continuano sulla vecchia strada della estrazione degli idrocarburi.
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"La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) rende noto che sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse (Buig) di giugno 2014 sono stati pubblicati il Decreto ministeriale 9 giugno 2014 relativo al permesso di ricerca “D.R. 74.-AP” della società Apennine Energy spa ed una nuova istanza di permesso di prospezione – la “d 3 F.P.-SC” - presentata dalla Società Schlumberger Italiana spa. Il decreto del ministro Guidi autorizza nuovamente l’Apennine Energy, già titolare dell’ istanza “d.150 D.R-.CS”, nonostante i pareri contrari e le opposizioni dei Comuni calabresi sui quali insiste l’area costiera a vocazione turistica, agricola ed ambientale con ecosistemi marini unici e di grande rilievo. L’area del permesso, estesa in un raggio di 63,13 Kmq, è immediatamente a ridosso della costa dei comuni di Trebisacce, Cassano allo Ionio, Rossano, Amendolara, Corigliano Calabro, Calopezzati, Villapiana, Albidona e Brosia." 
(continua a leggere QUI!).                                                                          

Altri articoli della stampa sull'operato del Ministro Guidi:
- wired 

lunedì 7 luglio 2014

Paraguay la terra è degli Avá Guaraní - Salviamo la Foresta

"Dove andiamo? Questo è il nostro posto.
Se ci cacciano, ritorneremo",
ha detto il leader Ramón López.                                                                                                          Foto: Conapi

"In queste settimane, gli indigeni Avá Guaraní hanno subito due attacchi nel loro territorio. Alla base, l'inesorabile progredire dell'allevamento estensivo e la coltivazione di soia per l'esportazione. Solidarizzate con la comunità Y'apo e chiedete al governo del Paraguay di fermare la deforestazione provocata da queste attività, firmando questa petizione

>>>>> FIRMA ADESSO <<<<<

Ora potete seguirci anche su Twitter: @SalviamoForesta e potrete condividere così le nostre petizioni.

Grazie per la diffusione che farete di questa azione tra le vostre reti di contatti.

Saluti cordiali

Elisa Norio
Salviamo la Foresta"

"In tutto il Paraguay, 900.000 persone sono state sfollate per l'avanzare della frontiera agricola. Di recente è accaduto a cento famiglie Avá Guaraní, della comunità indigena Y'apo, a Corpus Christi, nella regione di Canindeyú. Significa deforestazione in funzione dell'espansione della monocoltura di soia e dell'allevamento.

Il 20 maggio, 300 poliziotti antisommossa hanno invaso la comunità Y'apo, distruggendo e bruciando le loro case, il loro jerokyhá (tempio), gli oggetti sacri, quelli personali e comunitari. I danni sono irreparabili e il dolore delle persone della comunità, profondo. Si sono visti obbligati a rifugiarsi nella loro foresta. Non hanno opposto resistenza. In giugno c'era stata una nuova incursione di 50 agenti privati, armati, uno di loro è morto e numerosi indigeni furono feriti.

“L'intenzione è di cacciare gli indigeni dal loro territorio per poi fare spazio all'allevamento e alla soia, dove di fatto c'è già ” denuncia la madre Raquel Peralta, della Coordinazione Nazionale della Pastorale Indigena (Conapi), organizzazione che dipende dalla Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP).

La compagnia Laguna SA ha comprato 5000 ettari di terra abitata dagli indigeni ed ha effettuato tagli intensivi di alberi nella vicina comunità indigena e in tutta la zona di Yvyrarovana, vicino alla riserva naturale di Mbaracayú, che sta subendo la deforestazione per la conversione in piantagioni di soia.

L'85% della terra del Paraguay è nelle mani del 2,5% di proprietari, creando di fatto questi gravi conflitti in relazione all'accesso alla terra. In Paraguay si ricorda ancora il massacro di Curuguaty, nella stessa regione, dove in un conflitto simile, due anni fa, morirono 11 persone.

Unisciti alla petizione di Salviamo la Foresta per solidarizzare e reclamare l'ingiustizia."

domenica 11 maggio 2014

Le Foreste e l'Uomo - Yann Arthus-Bertrand


Le Foreste e l'Uomo - Italiano (Paola Maugeri) from GoodPlanet on Vimeo.

Scoprite e condividete gratuitamente “Le Foreste e l'Uomo”, il film ufficiale dell’Anno Internazionale delle Foreste (2011) realizzato da Yann Arthus-Bertrand per le Nazioni Unite.
Anche voi potete aiutare GoodPlanet (goodplanet.org) a proteggere le foreste diffondendo questo messaggio. Scaricate gratuitamente il film su desforetsetdeshommes.org/it e condividetelo liberamente con i vostri amici, sul vostro sito, nella vostra azienda, nella vostra città...
Maggiori informazioni sulle azioni di GoodPlanet a beneficio delle foreste su desforetsetdeshommes.org/it


Il film
Yann Arthus-Bertrand è stato nominato dalle Nazioni Unite per la produzione del film ufficiale per l’Anno Internazionale delle Foreste.
Sulla scia del successo di Home, visto da 400 milioni di persone, il fotografo ha iniziato a produrre un breve film sulle foreste, della durata di 7 minuti e costituito da immagini aeree tratte dai programmi televisivi Vu du Ciel e Home.
Il film verrà (è stato...) proiettato durante una sessione plenaria della Nona Sessione del Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste (24 gennaio - 4 febbraio 2011) a New York. E' disponibile a tutti a partire dal 2 febbraio, gratuitamente, così da poter essere proiettato in tutto il mondo.

Quindi QUI potete scaricare il film completo e proiettarlo ovunque volete essendo esente da diritti.

lunedì 5 maggio 2014

SVEGLIARSI - WAKING UP - Gaia Foundation

Un uomo si sveglia da un incubo di una foresta in distruzione.
Mentre si agita ,altre visioni lampeggiano davanti ai suoi occhi durante le sue azioni del mattino.
Quando si sveglia , frustrazione e rabbia a sua volta lo conducono lentamente e con calma a prendere atto del fatto che le sue azioni quotidiane sono collegate al mondo che lo circonda. 
La sua esperienza cambia dalla consapevolezza alla realizzazione, e poi con azioni positive, egli trasforma la sua vita da essere parte di un problema globale a diventare parte della soluzione.

Waking Up è un cortometraggio di Gaia Foundation per diffondere un messaggio su:
questioni ambientali, le questioni del commercio equo e solidale, la crudeltà sugli animali, vegetarismo, sperimentazione animale, risparmio energetico, siccità, riscaldamento globale, cambiamento climatico, la povertà, inquinamento, lavoro minorile, deforestazione, dell'industria conciaria, laboratori clandestini, rifiuti, modo alternativo di vivere, per creare un cambiamento.

giovedì 1 maggio 2014

“Ultima Chiamata” sulla RAI, il documentario

Qualche giorno fa è andato in onda su Rai Storia il film documentario "Ultima Chiamata" che è ancora possibile visionare QUI!, anche se è stato tagliato a quanto si dice in web, non perde di importanza ed il messaggio è chiaro: "Il pianeta Terra è un sistema finito e la crescita economica porterà la società e l'ambiente al collasso: questo pensiero di Aurelio Peccei negli anni '70 sconvolse il mondo ma oggi sembra più attuale che mai." 

Nulla è cambiato da allora...da quando si riuscì a prevedere su dati certi che se le attività umane avessero continuato a consumare le risorse del pianeta per rincorrere una crescita "infinita" l'unico risultato sarebbe stato il disastro ambientale, e pare che il punto di non ritorno, cioè il limite massimo per cui si depaupera senza che il pianeta possa rigenerarsi, sia già stato abbondantemente superato.

Un invito quindi a tutte le nazioni a che la globalizzazione sia delle azioni rivolte al risparmio energetico, al riciclo delle risorse, ed a tutto quanto serve per preservare questo piccolo pianeta che non è infinito, come ciecamente lo vorrebbe il sistema capitalistico, ma finito.

Un ringraziamento va alla lungimiranza illuminata di Aurelio Peccei (BIO) che formò il famoso Club di Roma, un gruppo di scienziati, che dopo qualche tempo produsse un documento quanto mai attuale su "I limiti dello sviluppo".

Se qualcuno volesse visionare completamente il documentario è possibile acquistarlo QUI!