"Ciao,
insieme a te ci impegniamo da sempre affinché in Italia e in Europa vengano definitivamente abbandonati petrolio, carbone, gas e nucleare.Ora siamo pronti ad una nuova battaglia contro queste energie sporche e pericolose, e ancora una volta sarà la tua voce a fare la differenza!
Siamo stufi delle bugie raccontate dalle multinazionali energetiche e dai governi: promuovono le fonti fossili come l'unica alternativa sicura ed efficiente, quando sappiamo che al contrario provocano guerre, inquinamento, malattie e alti costi economici. E' giunto il momento di prendere una posizione chiara e univoca, è ora di cambiare strada: scopri come voltare le spalle alle fonti fossili.
Perché è importante entrare subito in azione? I prossimi mesi saranno fondamentali per la salute del nostro clima: i leader di tutto il mondo si riuniranno per decidere come sarà il futuro della nostra energia. Dobbiamo fare in modo che le richieste di noi cittadini vengano ascoltate adesso.
Abbiamo diritto ad un presente di energie sicure, abbiamo il dovere di pretendere un futuro pulito!
Se anche tu vuoi dire basta ai morti del carbone, ai disastri delle trivellazioni, ai costi esorbitanti di gas e nucleare e vuoi fermare i cambiamenti climatici per le generazioni presenti e future, firma ora la Dichiarazione di Indipendenza energetica dalle fonti fossili, chiedi con noi un futuro di rinnovabili. Perché il nostro non è un Paese per fossili!
Grazie di essere sempre al nostro fianco
e di aiutarci a proteggere questo Pianeta dai cambiamenti climatici. |
Visualizzazione post con etichetta greenpeace. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta greenpeace. Mostra tutti i post
venerdì 6 giugno 2014
Non vogliamo un futuro nero come il carbone, basta fonti fossili! - Greenpeace
venerdì 16 maggio 2014
Botte per il carbone - Alessandro Gianni
Vogliono deforestare per estrarre carbone. Succede in Madhya Pradesh (distretto di Singrauli - India) dove gli abitanti si stanno opponendo alla distruzione della foresta nella quale, secondo la tradizione indù, nacque il Buddha. (G.B.)
(leggi l'intero articolo su "La Stampa" QUI!)
(leggi l'intero articolo su "La Stampa" QUI!)
giovedì 15 maggio 2014
Riporto un appello di Greenpeace molto importante contro il taglio illegale di alberi in Amazzonia. Firmate per scrivere al Ministro Martina!!!
sapevi che uno dei legnami utilizzati nel nostro Paese per i pavimenti e l'architettura da esterni potrebbe provenire dal taglio illegale in Amazzonia? Il polmone del nostro Pianeta, habitat di un quarto delle specie animali e vegetali conosciute, continua ad essere maltrattato e depredato. E l'Italia è complice di questo assedio! Il nostro Paese è infatti membro di uno dei mercati più importanti per l'import di legno amazzonico: l'Europa. Nonostante nell'Unione Europea questo legno illegale sia vietato, l'Italia non ha ancora adeguato le leggi a questo obbligo e non applica alcun controllo sulla provenienza del legname. E' fondamentale che il nostro Governo prenda le distanze dallo sfruttamento di una delle foreste più importanti del Pianeta: scrivi ora al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina. Nel corso degli ultimi anni abbiamo fatto numerose indagini nei mercati di prodotti forestali, e alle nostre richieste il Ministro Martina aveva dichiarato "massimo impegno contro il legno illegale"... Purtroppo, a più di un anno dall'entrata in vigore del Regolamento Europeo del Legno (EUTR), non è stato fatto nulla di concreto. Basta, è ora che il Ministro adegui l'Italia alla normativa europea con misure efficaci! Nelle condizioni attuali, sapere se il legname amazzonico sia legale o meno è quasi impossibile. In Brasile i controlli sulla produzione sono facilmente aggirabili, di conseguenza viene esportato legno di dubbia provenienza. In Italia l'importazione di legno illegale non è ancora soggetta a controlli e sanzioni. Succede così che l'ipè, legno utilizzato ad esempio per bordi-piscine, pontili, gazebi e parquet, diventa il simbolo dello sfruttamento dell'Amazzonia, a cui noi inconsapevolmente partecipiamo. Il taglio indiscriminato e illegale del legno è l'anticamera della deforestazione, ma non solo. Provoca anche seri conflitti sociali: in Brasile ha generato violenza e ritorsioni verso le comunità locali e alcuni attivisti che le difendevano sono stati uccisi. C'è solo un modo per fermare l'ingresso di legno illegale e l'Europa ci ha già fornito gli strumenti adatti: ora tocca all'Italia applicarli. Scrivi al Ministro Martina, chiedi di salvare l'Amazzonia e i suoi abitanti. Grazie per il tuo aiuto! PS: tutti noi abbiamo bisogno delle foreste, anche quelle che ci sembrano lontane. Un ecosistema prezioso come l'Amazzonia è importante per le persone che ci vivono, ma anche per l'aria che tutti noi respiriamo. Chiedi insieme a noi lo stop del legno illegale dall'Amazzonia!" |
Iscriviti a:
Post (Atom)