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sabato 30 maggio 2015

Campagna "Senza Ritorno": Week-end di azione contro il trasporto di animali per la vivisezione - Antispecisti Pratesi

Tra il 5 ed il 7 giugno 2015 la campagna Gateway to Hell – Senza Ritorno avrà seguito a livello internazionale con l'ennesima protesta contro il trasporto di animali nei laboratori organizzata dagli Antispecisti Pratesi. 

G.B. appoggia e supporta la protesta diffondendo il messaggio e invitando chi può a partecipare al presidio che ci sarà all'aereoporto di Firenze domenica 7 giugno dalle 10.00 alle 19.00. 

Perchè è importante partecipare? 
Non dobbiamo fermarci, dobbiamo dimostrare fermezza nel dissenso e fare pressione affinchè 
Air France – KLM e DHL smettano di trasportare animali nei laboratori e di deportare migranti dichiarati ‘illegali’ solo perchè non in possesso del giusto pezzo di carta per poter abitare il mondo occidentale.

giovedì 15 gennaio 2015

La Commissione Europea deve vietare completamente i test sugli ingredienti dei cosmetici - petizione - FIRMATE LA PETA




E' una vergogna. 
A causa delle disposizioni contenute nel più grande programma di test chimici del mondo, la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione ed il regolamento restrittivo per le sostanze chimiche (REACH), gli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici continuano ad essere testati sugli animali all'interno dell'UE. (continua a leggere QUI!)






lunedì 15 settembre 2014

PERCHÉ NON SI CAMBIA - Hans Ruesh

Le rare volte in cui si alza la voce della verità e dell'onestà - in una conferenza, attraverso qualche sporadico articolo di giornale - tale voce viene immediatamente sopraffatta, obliterata dal bombardamento incessante della propaganda dei gruppi interessati. Se la propaganda non basta, si ricorre al ricatto politico e persino alla violenza rivoluzionaria. Alcuni esempi:

1) Un caso clamoroso è quello del Cile, dove il Presidente Salvador Allende, egli stesso medico, aveva tentato di mettere in atto una radicale riforma sanitaria, intesa a ridurre i privilegi della corporazione medica con misure di prevenzione primaria delle malattie, l'educazione sanitaria popolare e la drastica riduzione dell'impiego dei farmaci: riduzione, quest'ultima, suggerita dalla conclusione di una commissione medica da lui nominata, secondo la quale non esistono al mondo che una ventina di medicinali che abbiano un valore terapeutico dimostrabile e che pertanto la farmacopea internazionale andava ridotta di conseguenza.

Il Potere Medico vide subito in pericolo il proprio «diritto», che riteneva indiscusso, all'egemonia e al privilegio, per cui organizzò una serie di scioperi del Sindacato medico, i quali, aggiungendosi agli scioperi dei camionisti, e col sostegno del CIA statunitense - come il governo americano ha nel frattempo ammesso ufficialmente - effettuò il sanguinoso rovesciamento del governo Allende e l'instaurazione di un regime favorevole al sistema tradizionale e alle importazioni dei prodotti delle multinazionali americane, e in prima linea dei prodotti farmaceutici.

Giulio Maccacaro, il brillante medico italiano che per anni si è battuto per la liberazione della scienza dalla politica, noto anche all'estero per varie sue opere apparse in lingua inglese, ha apportato preziose precisazioni nel corso di un intervento tenuto il 26-5-76 nell'Aula Magna della Facoltà di Medicina di Brescia, riportato nella sua opera postuma "Per una medicina da rinnovare" (Feltrinelli, 1979, p. 475), tra cui:

«L'Ordine dei medici di Santiago ha pubblicato, otto giorni dopo il golpe, un lungo elenco di suoi iscritti classificati secondo che fossero "giustiziati", "arrestati", "ricercati". Erano medici che si erano opposti allo sciopero dell'agosto '73, che avevano sostenuto i diritti popolari nei consejos, che avevano operato per la democratizzazione degli ospedali, che avevano cercato di aprire a nuove istanze popolari le facoltà universitarie di medicina».

In Némésis Médicale di Ivan Illich (éd. du Seuil, Parigi, 1975) si trova ancora la precisazione che in quel sanguinoso colpo di Stato vennero assassinati, insieme al presidente Allende, quasi la totalità dei medici che avevano fatto parte della commissione «rea» di avere raccomandato il drastico ridimensionamento della farmacopea.

2) In Italia non vi è alcun bisogno di colpi sanguinari per assicurare l'egemonia del Potere Medico, che risulta solidamente installato. Ma chi è questo misterioso «Potere Medico?» Non certo la massa dei medici, che proprio in Italia guadagnano poco, a eccezione dei pochi «baroni» della sala operatoria; ma il piccolo gruppo dei dirigenti delle sorti sanitarie del Paese, i quali lavorano, preferibilmente nell'ombra, in combutta con gli ingenti interessi industriali. Basta riesumare il ben noto caso dell'INAM, menzionato fra l'altro da Giuliano Ferrieri sull'Europeo (12-12-75):

«É recente lo scandalo dei medicinali che una commissione medica volle cancellare dal pronutario dell'INAM (perché ritenuti inutili o dannosi - H.R.) e dei quali invece il Consiglio superiore della Sanità, favorendo così di fatto gli interessi degli industriali, appoggiò il ritorno nelle liste dei medicinali "prescrivibili e rimborsabili"». La protesta si arenò con quell'articolo e pochi altri simili e venne dimenticata.

3) Un'altra notizia, marginale questa ma significativa, è quella di un medico di Palermo, il pediatra Lino Cibella, convenzionato con l'ENPAS (Ente di previdenza per gli statali), messo sotto inchiesta perché restio a prescrivere farmaci:

«Il dott. Cibella è uno di quei professionisti convinti della inutilità e della pericolosità di gran parte delle medicine oggi in commercio e in virtù di questa sua convinzione ricorre alla prescrizione solo in casi esrtremi… L'Enpas ha ritenuto aprire un'indagine sul professionista antifarmaco… l'Enpas spende per i suoi assistiti della provincia di Palermo circa sette miliardi l'anno per soli medicinali. Il gettito annuo globale della provincia a favore delle case farmaceutiche è di 30 miliardi». (Paese Sera, 7-2-76).

In altri termini, medici intelligenti, onesti e coraggiosi non sono un'eccezione, ma sono tutti egualmente impotenti contro la dittatura del Potere Medico, alleato con le autorità Sanitarie, ossia con i governi, impegnati a sostenere gli interessi della più potente di tutte le organizzazioni professionistico-industriali, nonché i propri, a detrimento della salute pubblica. E le rare proteste che riescono a sfuggire alla censura editoriale rimangono casi isolati, grida nel deserto. Ancora non si presenta la possibilità di alcuna campagna organizzata.

4) Nel 1978, nel Sri Lanka (Ceylon), si verificò un caso simile a quello cileno, quando il governo socialista incaricò il suo esperto, il Prof. Bibilet, di redigere una lista dei farmaci indispensabili, di cui andava autorizzata l'importazione ad esclusione di tutti quelli superflui o dannosi. Non appena il Prof. Bibilet ebbe reso nota una lista di soli 34 farmaci che una commissione medica considerava necessaria, intervenne l'ambasciatore americano, minacciando che se venisse ridotta l'importazione dei farmaci, il suo governo avrebbe sospeso gli aiuti economici e di derrate alimentari al Sri Lanka, sicché il governo socialista fu costretto a rinunciare al programma del Prof. Bibilet. (Va rilevato che gli aiuti economici americani ai paesi del Terzo Mondo vengono finanziati dal contribuente americano, mentre invece i profitti delle vendite dei medicinali confluiscono alle casse delle grosse multinazionali, che negli Stati Uniti, come negli altri paesi industrializzati, impartiscono ordini al governo).

Questo scandalo, insieme con molti altri, tra cui lo spaccio nel Terzo Mondo di medicinali già ritirati altrove per la loro riconosciuta dannosità, è stato rivelato in un'emissione della BBC inglese nell'autunno 1979, che aveva fatto svolgere una vasta indagine da tre suoi giornalisti, Ritchie Cogan, Sharon Branoff e Bill Breckon. Essi hanno riferito che alle popolazioni povere di paesi fertilissimi come il Bangladesh, dove abbondano le vitamine naturali, vengono imposte le pericolose e dispendiose vitamine sintetiche, e le puerpere vengono incoraggiate a dare ai neonati latte in polvere di fabbricazione industriale e provenienza estera, al posto dell'allattamento materno.

In verità non c'è voluto gran coraggio alla BBC inglese per diffondere tale programma, poiché era stato prudentemente omesso ogni riferimento alla multinazionale britannica colpevole di pratiche consimili: l'ICI (Imperial Chemical Industries). Sotto accusa erano soltanto i suoi concorrenti.

Fonte: tratto dal libro I FALSARI DELLA SCIENZA pag. 9-10:

Descrizione dell'ALBUM: I FALSARI DELLA SCIENZA -http://www.facebook.com/media/set/?set=a.487759637968554.1073741837.469925656418619&type=3
Info: http://www.hansruesch.net/

domenica 3 agosto 2014

Vivisezione: Tratto da Imperatrice Nuda al capitolo "SPERIMENTAZIONE INCRUENTA" (?) - Hans Ruesh

Lo sperimentatore che per primo dimostrò che un topo, premendo un tasto, riesce a interrompere una scarica elettrica che lo strazia, ha portato la riprova di quanto l'umanità già sapeva da millenni: che il topo è un animale molto intelligente e l'uomo un animale molto crudele.

SPERIMENTAZIONE INCRUENTA
«Con metodi incruenti si effettuano anche gli studi di comportamento (riflessi condizionati, studi dei movimenti ecc.) basati sull'osservazione di animali mantenuti in particolari condizioni, che non comportano sofferenze.»
Questa descrizione rassicurante è tratta da un recente opuscolo propagandistico del vessillifero della vivisezione in Italia, pomposamente denominato Istituto per le Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano. Adesso vediamo quale verità queste belle parole nascondono.
Poiché quasi soltanto gli anglosassoni rivelano particolari dei loro esperimenti — gli inglesi perché vi sono costretti per legge, gli americani perché non hanno leggi inibitorie — dobbiamo ricorrere soprattutto ai lavori pubblicati da costoro, e che in Europa vengono zelantemente replicati, ogni volta che si riesce ad ottenere i sospirati sussidi.
Lo sperimentatore che per primo dimostrò che un topo, premendo un tasto, riesce a interrompere una scarica elettrica che lo strazia, ha portato la riprova di quanto l'umanità già sapeva dal millenni: che il topo è un animale molto intelligente e l'uomo un animale molto crudele.
Gli sperimentatori che ripetono questo genere di esperimenti con infinite varianti, dimostrano la verità di un vecchio adagio: che la differenza tra l'intelligenza e la stupidità sta nel fatto che l'intelligenza ha i suoi limiti.

Come la stupidità, così anche la crudeltà, sua cugina, non ha limiti.
Su New Society (Londra, 27-8-1970) James Wellard ha descritto uno dei tanti moderni
esperimenti "psicologici" intitolato "Effetto dell'alcool sui riflessi sessuali e il comportamento copulativo del cane maschio". Resi ubriachi, i cani si erano mostrati disposti all'accoppiamento, ma incapaci di effettuarlo. (Questo esperimento evidentemente non aveva insegnato nulla di nuovo agli scienziati, per cui essi hanno pensato bene di ripeterlo dopo aver reciso ai cani la spina dorsale.)

Di un altro esperimento compiuto su 200 gatti da un Jules Masserman, professore di psichiatria in un'università americana, il Wellard ha scritto:
«Per chi vuol vedere a che punto di "straccio" fisiologico possono essere ridotti i gatti mediante dolore e frustrazioni, Masserman ha aggiunto alle proprie relazioni una serie di fotografie. Eccone una didascalia: "Un animale reso nevrotico da uno scoppio d'aria al momento in cui si avvicina al cibo. Sebbene non abbia mangiato da 48 ore, l'animale ora fa disperati tentativi di evasione alla presentazione del cibo"».
Tutta la crescente serie di simili esperimenti "incruenti" riguarda la "teoria dell'apprendimento" che studia gli effetti delle "punizioni" e "ricompense" (il bastone e la carota) sugli animali, di solito a base di scosse elettriche. Se ne possono trovare descritti a bizzeffe nelle riviste specializzate, soprattutto quelle statunitensi, di cui sfogliamo adesso due alle quali s'ispirano molti vivisettori europei. La prima è Journal of Comparative and Physiological Psychology.
Seguono alcune sintesi.

Università di Princeton. 256 ratti dell'età variante da un giorno a un mese. Privati totalmente di cibo e acqua fino alla morte. Conclusione: in condizione di sete e inedia totali, i ratti dell'età di due settimane sono quasi dieci volte tanto attivi quanto i ratti adulti normali che ricevevano cibo e acqua. (JCPP apr. 1971.)

Veterans Administration Hospital, Nashville, Tennessee, e Università Vanderbilt. A 196 ratti venivano date scosse elettriche attraverso la rete metallica del pavimento. I ratti impararono a girare sempre a destra se volevano evitare le scosse. Poi, tenuti in mano dagli sperimentatori, ricevettero scosse "elettroconvulsive" (convulsivanti) attraverso gli orecchi. Queste scosse distrussero la memoria dei ratti. Gli sperimentatori dichiararono che i risultati «sembrano indicare» che «l'incubazione della paura e la consolidazione della memoria» seguono entrambe l'addestramento ma richiedono tempo. (JCPP feb. 1971.)

Università di Stato della Florida. In sette scimmie rhesus dell’età tra i tre e i cinque anni è stato distrutto chirurgicamente il senso dell'olfatto, e gli occhi di due scimmie sono stati asportati, dopo di che sono stati diretti raggi X al loro viso. Lo sperimentatore ha affermato che le scimmie nei suoi esperimenti potevano vedere i raggi. (Tesi di laurea) (JCPP feb. 1972.)

Università dello Stato di New York a Buffalo. Su 105 porcellini d'India si voleva vedere l'influenza della vista sulla capacità di sfuggire alle scosse. Ad alcuni animali sono stati asportati gli occhi e sono state cucite le orbite. Altri porcellini d'India vennero sottoposti a danneggiamento della corteccia cerebrale nella parte posteriore del cervello. Un gruppo venne tenuto nel buio completo per simulare la cecità. Tutti i porcellini d'India, ognuno confinato in una scatola, erano addestrati in modo d'associare un ronzio a un'imminente scossa elettrica alle zampe: poi venivano osservate le loro «reazioni di fuga». Gli sperimentatori annunciarono che animali accecati impararono a seguire la parete della scatola per fuggire e si comportarono «con maggiore efficienza» che non gli animali integri, «tranne quando una porta o un altro ostacolo precludeva la via di uscita». (JCPP set. 1971.)

Università di Harvard (considerato il massimo ateneo americano, che forma i dirigenti di domani). Nove scimmie erano state addestrate a distinguere tra una chiave di prova illuminata e un'altra non illuminata, e linee verticali da linee orizzontali. Poi parti della corteccia cerebrale vennero rimosse mediante siringa aspiratrice. Due settimane dopo questo intervento chirurgico, le scimmie vennero piazzate in sedie di contenzione per ripetere le prove; elettrodi vennero fissati alla gamba destra. Tutte le scimmie vennero tenute senz'acqua. In seguito l'acqua veniva data come ricompensa per risposte corrette, e scosse elettriche venivano somministrate come "punizioni" per errori. Gli sperimentatori dissero che le scimmie col cervello danneggiato e non punite facevano più errori nel risolvere problemi visivi che non le scimmie normali. Quando venivano punite con scosse per gli sbagli, tre degli animali impararono a fare meno sbagli. Conclusione: punizioni per errori eliminano sensibilmente il deterioramento proveniente dal danneggiamento cerebrale. (Tesi di laurea) (JCPP apr. 1971.)

Tufts University, Massachusetts. 229 ratti vennero messi a contatto con rane. L'80% dei ratti, che appena svezzati erano stati rinchiusi in gabbie individuali, uccidevano le rane, ma solo il 49% dei ratti allevati in gruppo le uccidevano. Ratti "pacifisti" che si erano rifiutati di uccidere le rane vennero piazzati in modo da poter assistere agli attacchi contro le rane da parte dei "ratti assassini". Dopodiché 5 su 6 di questi ratti "pacifisti", che erano stati lasciati a digiuno, cominciarono a uccidere le rane, e continuarono a ucciderle anche dopo essersi saziati. (JCPP mag. 1972.)

Temple University, Filadelfia. Dopo sette giorni di digiuno, a 31 ratti vennero offerti topi vivi e ratti dell'età di due settimane. I ratti affamati uccisero e divorarono i piccoli ratti con altrettanta frequenza come divorarono i topi. Gli sperimentatori trassero la conclusione che per i ratti la fame è una potente motivazione a uccidere. (JCPP gen. 1972.)

Università di Chicago. A 15 gatti su 27 venne distrutta nella corteccia cerebrale la porzione del senso dell'olfatto mediante siringa aspiratrice. Altri animali di controllo vennero operati al cervello, ma senza danneggiarlo. Il piatto del cibo venne elettrificato, di modo che i gatti ricevevano una scossa nel muso appena lo immergevano nel cibo. Sugli otto gatti di controllo, sei non tentarono più di mangiare dopo la seconda scossa. I gatti col cervello menomato mostrarono «totale incapacità di apprendere come evitare la scossa». Conclusione: questo tipo di danneggiamento cerebrale procura un fallimento di comportamento molto attendibile. (Tesi di laurea) (JCPP apr. 1971.)

Università di California, Los Angeles. Una cannula venne impiantata permanentemente nel cervello di 55 conigli di un gruppo di 93. Una cannula venne inserita nella vena giugulare destra degli altri 38 conigli, elettrodi vennero inseriti nel retto e il cervello venne danneggiato. 16 conigli morirono come conseguenza della chirurgia cerebrale prima dell'inizio dell'esperimento. Soluzioni di sale, zucchero o urea in forte concentrazione vennero iniettate nel cervello. Conclusione: cellule nervose che regolano il desiderio di bere sono largamente distribuite nel cervello e danneggiamenti del cervello possono ridurre il desiderio di bere. (Tesi di laurea) (JCPP gen. 1971.)

Università di Utah. Il cervello di 38 gatti venne danneggiato chirurgicamente e poi vi vennero impiantati elettrodi. I gatti ricevettero scosse elettriche in bocca e nel cervello. Conclusione: le scosse nel cervello fanno dimenticare ai gatti le scosse ricevute in bocca e la corrente elettrica sembra agire come una lesione confondendo l'organizzazione degli impulsi delle cellule cerebrali. (JCPP ott. 1971.)


Gli esperimenti seguenti fatti nel 1973 sono tratti tutti da Journal of the Experimental Analysis of Behavior.

Scuola di Medicina dell'Università della Florida. A tre scimmie immobilizzate in sedie di contenzione vennero fissati elettrodi alle gambe, la coda venne rasata e tirata attraverso un buco dietro la sedia e attaccata ad altri elettrodi. Le scimmie potevano evitare una scossa elettrica della durata di otto secondi alla gamba premendo un bottone, e potevano evitare una scossa molto più forte alla coda (scossa che la scimmia avverte fin nel cervello) abbassando una leva, ma soltanto dopo un intervallo di nove secondi. Dopo che erano state "punite" con una scossa alla coda per avere evitato la scossa alla gamba, le scimmie impararono a sopportare per otto secondi la scossa più debole onde evitare la più intensa "punizione" elettrica alla coda. (JEAB gen. 1973.)

Scuola Medica dell'Istituto Johns Hopkins. L'impiego di scosse elettriche, incannulazioni e altre preparazioni chirurgiche rende difficile l'immobilizzazione prolungata di grossi primati come il babbuino. Perciò è stata messa a punto dal celebre Istituto Johns Hopkins una nuova sedia che mantiene il babbuino in posizione seduta. Vari animali con tubi impiantati nelle arterie «permangono in buone condizioni dopo un anno e mezzo di continua sperimentazione...». Sul davanti la sedia è chiusa da una sbarra di acciaio piazzata dinanzi al grembo dell'animale per impedirgli di uscire dalla sedia. Un collare e una catena ne controllano i movimenti. Ogni animale è provvisto di una cinta metallica attraverso la quale gli vengono somministrate le scosse elettriche. Tubi di ferro impediscono all'animale di curvarsi all'indietro o abbassare il capo. Tre animali svilupparono ernie addominali poco dopo essere stati confinati nella sedia. (JEAB gen. 1971.)

Ufficio d'Igiene Mentale dell'Illinois. 12 scimmie vennero impiegate in tre esperimenti, 6 scimmie due volte. Gli animali immobilizzati in sedie di contenzione ricevettero ogni 30 o 60 secondi, per una durata di 3 o 6 minuti, attraverso la coda, scosse elettriche varianti in intensità dai 160 ai 300 volt. Un tubo venne piazzato a portata delle scimmie, e gli sperimentatori constatarono che queste addentavano con maggior frequenza il tubo «al momento in cui stava per avvicinarsi la prossima scossa». Morsi erano la «reazione preferita» in seguito alle scosse. 6 delle 12 scimmie non vennero impiegate nel terzo esperimento, o perché erano già state impiegate in altri esperimenti oppure «perché erano decedute». (JEAB mag. 1972.)


Per qualcuno non ancora completamente convinto che simili esperimenti sono ispirati a squilibri mentali gravi, un altro paio di esempi:

Università della Carolina del Nord. Esperimento finanziato dalla ditta farmaceutica svizzera Hoffmann la Roche insieme col Ministero della Sanità statunitense (US Public Health Service). Vennero impiegati piccioni il cui peso corporeo era stato ridotto all'80% di quello normale mediante nutrizione controllata. Ai piccioni vennero applicati elettrodi intorno all'osso pubico (vicinanza organi genitali) per la somministrazione di scosse elettriche. I piccioni erano stati addestrati in modo da beccare una leva per ottenere il cibo, poi venivano "puniti" con una scossa elettrica per avere beccato. Vari farmaci vennero iniettati nei muscoli pettorali per accertarne l'effetto sul numero di beccate che gli uccelli facevano mentre venivano puniti. Tra i farmaci impiegati: morfina, pentobarbital, anfetamina, mescalina, cloropromazina. Un piccione morì subito per un farmaco troppo concentrato e venne rimpiazzato con un altro piccione dello stesso peso. Alla fine gli sperimentatori annunciarono che la maggior parte dei farmaci provati aumentavano la media bassa delle beccate, sia di quelle "punite" che di quelle "non punite", ma aggiunsero che « siccome tanti fattori possono influenzare gli effetti di farmaci sul comportamento punito, qualsiasi descrizione semplicistica circa gli effetti di un farmaco su di un comportamento "punito" rappresenta probabilmente una esagerata semplificazione». (JEAB gen. 1973.) Scienza o follia?

Università di Harvard. Esperimento finanziato dal Laboratorio di Relazioni Sociali dell'Università di Harvard e dalla Fondazione Rockefeller, su 30 cani randagi. Si voleva vedere « l'effetto di scosse elettriche sul salto di una barriera». Ogni cane venne messo in un piccolo scompartimento delimitato da alte pareti. Scosse elettriche vennero date attraverso i piedi. Gli sperimentatori riferirono che quando un cane riceveva una scossa di "alto voltaggio", appena al disotto della capacità di paralizzare i muscoli, esso «si metteva ad arrancare freneticamente, urtando la parete o cercando di scavalcarla... contemporaneamente emette va gridi striduli, sbavava, urinava, defecava, e muoveva rapidamente gli occhi». Inoltre il pelo si ergeva, i muscoli tremavano, il respiro diventava irregolare e affannoso, e prima o poi i tentativi vigorosi del cane lo mettevano in grado di sormontare la barriera. Riferirono che avrebbero voluto descrivere l'intero avvenimento come «un'esperienza traumatica» e definire tutto ciò che il cane impara da tale esperienza come «apprendimento traumatico»... Gli sperimentatori «valutavano l'indice emotivo» dei cani, «classificando» i seguenti sintomi: urinare, defecare, scorreggiare, salivare, gridare, piagnucolare, abbaiare, guaire, graffiare, tremare, ansimare; dichiararono che erano stati incapaci di notare alterazioni «viscerali» in mancanza di strumenti adatti; conclusero che nel tentare di spiegare i risultati, «si rivelarono varie inadeguatezze nelle attuali teorie dell'apprendimento». (Monografie Psicologiche. Intero volume N° 354, 1953.)
Scienza o follia?

Tutti questi esperimenti "sul comportamento" e tutti quelli a base di scosse elettriche come i succitati, vengono fatti senza la minima anestesia e possono protrarsi per anni; il che rende particolarmente sconcertante il seguente passaggio dell'Enciclopedia Americana (1972) sotto la voce "Vivisezione": «Significativi progressi in tecnica anestetica e in neurofisiologia — per lo più risultati di esperimenti animali — hanno permesso allo scienziato di sviluppare metodi altrettanto umani come quelli usati nella pratica medica».

Chi ha scritto tali parole mente, sapendo di mentire. E così uno dei più diffusi mezzi d'informazione mondiale della nostra epoca vuol dare a intendere che gli animali da laboratorio non devono sottostare a sofferenze e vengono trattati con i medesimi riguardi che i pazienti umani (paganti): asserzione emblematica dell'ipocrisia che regna nel mondo della vivisezione e che i vivisezionisti, a giusto titolo, considerano indispensabile per la sopravvivenza della loro lucrosa pratica.


Tratto da: Imperatrice Nuda al capitolo "SPERIMENTAZIONE INCRUENTA"
http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf

Il pdf di Imperatrice Nuda scaricabile anche da questo link: > http://www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_1/ruesch_IN.pdf

lunedì 7 luglio 2014

Vivisezione: inutile e dannosa - Claudia Corsini

"La sperimentazione animale non può confermare né confutare alcuna ipotesi che riguardi la fisiologia o le patologie umane; gli studi clinici sull’uomo sono l’unico strumento grazie al quale quale dette ipotesi possono essere verificate.

Qual è il valore della sperimentazione animale?

Il Comitato per il rinnovamento della ricerca medica (MRMC) ha preso i esame dieci modelli animali di malattie umane scelti a caso, constatando che essi non hanno dato alcun contributo di rilievo per la salute umana. (103) Anche se le patologie indotte artificialmente negli animali erano state battezzate con lo stesso nome delle malattie umane che intendevano simulare, di fatto ne differivano in modo sostanziale sia per quanto riguarda la causa sia per quanto riguarda il decorso clinico. La review del MRMC ha altresì messo in luce che trattamenti rivelatisi efficaci per gli animali tendevano a presentare scarsa efficacia o eccessivi effetti indesiderabili nei pazienti umani.(103) È quanto i medici del MRMC devono constatare ogni qualvolta valutano dei progetti di ricerca che utilizzano animali: regolarmente riscontrano che essi sono di scarsa o nessuna rilevanza per la comprensione e/o il trattamento delle malattie umane. (104-110)

Un elemento importante messo in rilievo dagli studi del MRMC è che quando lavorano con modelli animali (che, come abbiamo visto, differiscono in modo sostanziale dalle malattie umane che intendono imitare), i ricercatori tendono a prendere in considerazione i fattori che accomunano il modello animale alla malattia umana, sottovalutando o non considerando affatto caratteristiche anatomiche, fisiologiche e patologiche che li differenziano in modo decisivo.

Poiché la maggior parte dei processi patologici ha effetti estesi a tutto l’organismo e coinvolge molti fattori interagenti, focalizzarsi su un unico aspetto della malattia significa ignorare l’effettiva complessità degli organismi biologici.

A differenza di chi fa ricerche cliniche sull’uomo, chi sperimenta sugli animali interviene su fattori indotti artificialmente. Per giunta, il contesto radicalmente innaturale del laboratorio stressa gli animali, e lo stress influisce sull’intero organismo, alterando le pulsazioni, la pressione del sangue, il livello ormonale, l’attività immunologica e una miriade di altre funzioni.(111,112) Ne consegue che molte “scoperte” di laboratorio non sono altro che eventi “costruiti” in laboratorio (10, 113-119) basandosi sui quali i ricercatori vengono fuorviati. Basti per tutti l’esempio degli ictus indotti artificialmente negli animali. (117,120) 

Uno studio di Macleod et al. ha confrontato oltre 4000 studi che dimostravano l’efficacia di più di 700 farmaci in modelli animali di ictus. (121) Ma i 150 e passa farmaci conseguentemente testati su pazienti umani nei trial clinici non hanno portato alcun beneficio.(122) Solo la somministrazione di rtPA (enzima glicoproteico capace di dissolvere i trombi) nel giro di tre ore dall’insorgere dell’ictus si è dimostrata benefica per la riduzione dei sintomi, ma associandosi a emorragie intracerebrali dieci volte più frequenti non ha comportato un aumento nella sopravvivenza dei malati. (123) 

Nello studio di David Wiebers et al. si legge che: «non è possibile trovare risposta ai nostri interrogativi sulla fisiopatologia e sul trattamento degli ictus moltiplicando i tentativi di modellare le patologie umane in modo sempre più perfetto negli animali. La soluzione va cercata nello sviluppo di strumenti e tecniche di imaging che ci permettano di approfondire lo studio del metabolismo di base, della fisiologia e dei dettagli anatomici negli esseri umani». (117)

Dal 1990 in poi parecchie centinaia di terapie geniche coronate da successo negli studi su animali sono state testate su migliaia di pazienti in tutto il mondo. Ma solo una terapia genica per bambini affetti da immunodeficienza combinata grave (Scid) risulta aver avuto successo. Nel frattempo, tuttavia, tre dei dieci bambini trattati “con successo” si sono ammalati di leucemia e uno di essine è morto, un effetto indesiderato che la sperimentazione animale non aveva messo in luce e che ha spinto la U.S. Food andDrug Administration (FDA) a bloccare diversi test genici nel 2005.
(124,125) 

Lo stesso vale per una terapia genica altamente pubblicizzata che era risultata benefica per i cani affetti da emofiliama fu sospesa nel 2004 a causa di «problemi di sicurezza emersi nel corso dei test su pazienti umani, problemi che non erano stati previsti dagli studi sugli animali», inclusi danni al fegato. (126,127)

Il fatto che un farmaco risulti sicuro ed efficace nei test animali non prova che lo sarà anche per gli umani. (128) Con il Milrinone, per esempio, si è riusciti ad aumentare la sopravvivenza dei ratti ai quali era stato indotto artificialmente un blocco cardiaco, ma i pazienti umani che hanno assunto il farmaco sono incorsi in un aumento della mortalità del 30%. (129) Il Fialuridine, che risultava sicuro nei test su animali, provocò il blocco del fegato a sette pazienti umani su quindici che avevano assunto il farmaco, cinque dei quali morirono e due dovettero sottoporsi a un trapianto di fegato.(130) 

Gli studi su animali non consentirono di prevedere le pericolose anomalie della valvola cardiaca umana causata dai farmaci dimagranti Fenfluramine e Dexfenfluramine. (131) Ora si sa che la terapia ormonale sostitutiva aumenta nelle donne il rischio di malattie cardiache, di cancro al seno e ictus, ma la sperimentazione con topi, conigli, maiali e scimmie aveva previsto effetti opposti. (132) 

Nei test animali, il farmaco per l’artrite Vioxx sembrava sicuro e addirittura benefico per il cuore, ma nel 2004 fu ritirato dal mercato dopo aver causato, si stima, 320.000 infarti, ictus e casi di malattie cardiache in tutto il mondo – con circa 140.000 decessi. (133) David Graham, 37femmine.(140) Ma l’anno successivo, uno studio epidemiologico del National Cancer Institute (NCI), che aveva coinvolto 340.045 uomini e 226.945 donne, presentato al convegno internazionale dell’American Association for Cancer Research, confutò i risultati relativi ai ratti. (141) Così, nonostante la saccarina provochi il cancro alla vescica nei ratti maschi e l’aspartame induca linfomi e leucemia nei ratti femmina, dal consumo di questi due dolcificanti non risultano rischi di cancro per gli esseri umani di entrambi i sessi (perchè nutrirsi di chimica?? evitiamolo!!! n.d.b.). Gli scienziati riconoscono che persino tra gli esseri umani, il genere, il gruppo etnico di appartenenza, l’età e la salute possono influenzare profondamente l’effetto di un farmaco. (142,143) L’esempio più eclatante di quanto appena detto ce lo fornisce il fatto che persino i gemelli monozigoti umani reagiscono in modo differente ai farmaci e che queste differenze crescono via via che i gemelli invecchiano.(144) Ovviamente, estrapolare dati da una specie all’altra è ancora più rischioso. E se vogliamo credere agli sconcertanti dati della FDA, il 92% dei farmaci dati per sicuri ed efficaci nei test animali falliscono la prova nei trial clinici sugli esseri umani perché risultano tossici oppure inefficaci, e di conseguenza non vengono approvati.(145-147) Come se non bastasse, più della metà dei farmaci approvati dalla FDA (ricordiamolo: solo l’8% di quelli che sono stati sviluppati) devono essere successivamente ritirati dal mercato o rietichettati a causa di gravi e inaspettati effetti indesiderati.(148)

Il Direttore Associato per la Scienza e la Medicina all’Office of Drug Safety dell’FDA (Ufficio per la sicurezza dei farmaci), ha bollato il Vioxx come «la più grande catastrofe farmacologica nella storia degli Stati Uniti se non del mondo». (134) 

I test animali non sono stati in grado di prevedere i casi di cecità parziale o totale in cui sono incorsi alcuni uomini che avevano assunto il popolare farmaco per l’impotenza “Viagra”. (135, 136) 

Nonostante i test estensivi e obbligatori su animali, le reazioni negative ai farmaci sono la quinta causa di morte negli Stati Uniti, vale a dire più di 100 mila morti ogni anno.(137)

Nel 2006, a Londra, l’anti-infiammatorio TGN412 causò reazioni fisiologiche devastanti nei sei volontari che partecipavano alla fase 1 dei trial clinici, compreso il blocco dei principali organi vitali. E questo malgrado i precedenti test con le scimmie - alle quali erano state somministrate dosi 500 volte maggiori – fossero risultati del tutto sicuri. Come segnalarono molti commentatori, i test sugli animali avevano dato ai ricercatori un falso senso di sicurezza e dopo quest’incidente si sono moltiplicate le richieste di rivedere radicalmente i test di sicurezza sui farmaci e il design delle prove cliniche. (138)

Nei test sui ratti per valutare l’eventuale effetto cancerogeno di un dolcificante artificiale, la saccarina, la dose giornaliera somministrata agli animali era pari a quella che un uomo consumerebbe bevendo 1.100 lattine di soda contenente saccarina. Una dose così massiccia può da sola provocare un cancro, indipendentemente dall’effettivo potere cancerogeno di una sostanza. (116) Estrapolare dati di questo tipo agli esseri umani è ulteriormente complicato dal fatto che il cancro alla vescica (nel caso della saccarina) insorse solo nei ratti maschi. Solo più tardi si scoprì che i ratti maschi posseggono in quantità maggiore delle femmine una proteina che interagisce con la saccarina, formando cristalli irritanti nella vescica e provocando di conseguenza il cancro; tale proteina manca negli esseri umani. Insomma, il fatto che alcuni ratti sviluppassero il cancro non servì a chiarire (né può farlo) se la saccarina è cancerogena per esseri umani.

Fonte: DOSSIER Medical Research Modernization Committee"


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"Il testo qui copiaincollato dimostra quanto la vivisezione sia inutile e dannosa. I ricercatori sono pagati dalle multinazionali e se le loro ricerche non producono "qualcosa" di vendibile entro scadenze contrattuali, i loro laboratori potrebbero chiudere con il conseguente danno economico personale. Non ci si può certamente fidare di questo nutrito gruppo di delinquenti che usano animali come se fossero cose per i loro sporchi interessi economici velati da filantropia.
Rinnovo ancora un appello agli studenti che si apprestano ad iscriversi in facoltà dove si pratica vivisezione: l'obiezione di coscienza per rifiutarsi di prendere parte a ricerche su animali si può fare appellandosi alla legge 413 del 1993. Questa legge permette agli studenti, ai ricercatori, ai tecnici di laboratorio pubblico o privato, di rifiutarsi di praticare o collaborare ad esperimenti di vivisezione e prevede esplicitamente che chi si avvale di questa esenzione non possa «subire conseguenze sfavorevoli». G.B."

domenica 1 giugno 2014

Petizione per salvare i macachi dello stabulario di Modena - Coordinamento Antispecisti Modenesi

IL COORDINAMENTO ANTISPECISTI MODENESI (ANIMANIMALE - AANIMO - LACLAV - OIPA - ZOE) INVITA TUTTI A FIRMARE LA PETIZIONE ONLINE ED A RICHIEDERE IL MODULO PER RACCOGLIERE FIRME SU SUPPORTO CARTACEO AI SEGUENTI INDIRIZZI MAIL:  lav.modena@lav.it oppure modena@oipa.org.
(si raccomanda di stampare fronte retro e possibilmente su carta riciclata. La prima pagina può essere usata come volantino).
Yuri dal 1.8.2012 libero. 
TESTO DELLA PETIZIONE
"Al Magnifico Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia 
Prof. Angelo Oreste Andrisano,
premesso che:
- da almeno un decennio è in atto presso l'Università di Modena una linea di ricerca sui meccanismi cognitivi del cervello effettuata su una colonia di primati non umani (Macaca fascicularis), appositamente allevati presso lo stabulario della stessa, implicante esperimenti estremamente invasivi
e cruenti che si concludono inevitabilmente con la soppressione dell'animale;
- nell’agosto 2012 uno dei macachi della colonia è già stato dato in affido ad un Centro Faunistico con un protocollo d’intesa sottoscritto dalle parti in collaborazione con il Comune di Modena, e che tale documento impegna lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia a non acquisire nuovi individui, nell’ottica di una progressiva riduzione del numero dei primati;
- il Decreto Legislativo n. 26/2014 sulla sperimentazione animale entrato in vigore il 29 marzo 2014 fa divieto di allevare cani, gatti e primati per la sperimentazione animale;
- numerose Associazioni animaliste hanno più volte ribadito la propria disponibilità a farsi carico dei Macachi superstiti per metterli a dimora in un parco faunistico adatto alle loro caratteristiche etologiche senza alcun onere per l’Università;
I SOTTOSCRITTI CITTADINI CHIEDONO CHE
- sia immediatamente interrotta la sperimentazione su primati presso lo stabulario dell'Università di Modena e Reggio Emilia;
- sia accolta la richiesta della dismissione di tutti gli stabulati e la cessione ad un Centro di recupero idoneo a garantire il benessere psico-fisico degli animali."

FONTE
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martedì 27 maggio 2014

lunedì 5 maggio 2014

MEMORIAL alle vittime della Vivisezione - Associazione d'idee

SABATO 10 MAGGIO SU CORSO CARDUCCI A GROSSETO DALLE ORE 17.00 SARANNO COMMEMORATE LE VITTIME DELLA VIVISEZIONE DURANTE UNA INIZIATIVA SCENOGRAFICA E INFORMATIVA SULLE CAUSE E SUGLI EFFETTI DELLA SPERIMENTAZIONE BIO MEDICA.

Evento Facebook
Per contatti, informazioni e adesioni alla nostra iniziativa ---> 3281544997

Questa la scena raccapricciante fotografata da alcuni attivisti inglesi.
E' l'interno di un impianto dedito all'allevamento di scimmie destinate
ai laboratori, uccisi prima di arrivarvi in quanto "divenute troppo grandi
per gli scopi scientifici per i quali erano state concepite"
.

"Per quanto i ricercatori li chiamino modelli sperimentali, quelli che giacciono nei laboratori sono animali.
Per quanto si esprimano con termini scientifici appropriati quel che di fatto i ricercatori in tutto il mondo fanno ogni giorno sono torture degne di un film dell'orrore.
Per quanto mettano in campo le argomentazioni più scorrette e demagogiche come " Scegli, o un topo o tuo figlio", non riusciranno mai a dare una qualche legittimità a una pratica tanto scientificamente assurda quanto moralmente aberrante.
La prima mossa di un vivisettore o di una vivisettrice è privare gli animali sottoposti a sperimentazione scientifica della loro più intrinseca essenza, quella di esseri viventi, dotati della nostra stessa capacità di provare dolore, disagio fisico e psicologico, paura della propria incolumità e voglia di vivere una vita libera e felice.
La vivisezione si basa sull'assunto che specie animali possano essere modello sperimentale attendibile per conoscere quel che può essere nocivo oppure benefico per la specie umana.
...Se fosse così noi potremmo farci tranquillamente curare da un veterinario anzichè ricorrere alle cure di un medico specializzato in medicina umana.
L'assurdità scientifica della vivisezione è palese perchè si può facilmente capire che i dati ricavati da test su un topo, su un cane, un macaco o su qualsiasi altro animale non sono trasponibili all'essere umano.
Ma non è l'inattendibilità della sperimentazione animale quel che ci muove contro questa pratica: NESSUN POSSIBILE RISULTATO ATTENDIBILE E' GIUSTIFICABILE SE A DOVER SOCCOMBERE SONO ALTRI ANIMALI."