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venerdì 1 aprile 2016

Presidio contro il mercato dell'olio di palma - Campagna #STOPOdP - Earth Riot (Convivenza Pacifica)


Sabato 16 aprile 2016 
dalle ore 15:00 alle ore 19:00
Bologna, via Indipendenza, 20
"La questione #oliodipalma ultimamente è sulla bocca di tutti, ma la verità latita, spesso non vengono affrontati i veri problemi che contraddistinguono questo mercato di devastazione, e la disinformazione sistematica sull'argomento da parte delle aziende che fanno uso di questa sostanza è dilagante.

La campagna #STOPOdP, lanciata nell'autunno 2012 in tempi non sospetti, da quasi quattro anni fornisce informazione pulita dal basso, libera da ogni restrizione mediatica o controllo istituzionale, al preciso scopo di fornire la verità sui crimini che si celano dietro al mercato dell'olio di palma affinché le persone cessino di rendersi complici delle azioni condotte dalle multinazionali del settore e diventino parte integrante di un cambiamento quanto mai necessario per la liberazione animale, umana, della Terra.

Per tutte queste ragioni, ma sopratutto perché le foreste della Terra continuano ad essere colonizzate e a bruciare a causa di questo mercato e non solo, Earth Riot torna in piazza con un presidio di informazione pulita per alzare l'attenzione sul problema e per diffondere un unico, chiaro messaggio:
 FERMIAMO IL MERCATO DELL'OLIO DI PALMA!!!

Bologna, 16 aprile, ore 15 - Via Indipendenza (altezza civico 20)

Materiale sul mercato dell'olio di palma, per chi volesse organizzare iniziative nella propria città.
- Volantino in formato A5 della campagna #STOPOdP
- Volantino in formato A5 dei marchi e multinazionali da boicottare
-
Volantino in formato A5 dei marchi e delle multinazionali "bio" da boicottare

IMPORTANTE: questo è un presidio antispecista, la realtà promotrice rifiuta e condanna ogni forma di fascismo, discriminazione e violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica, invitiamo quindi chi porta avanti idee e atteggiamenti di questo tipo a desistere dal partecipare.

Per ulteriori info: info@earthriot.org

Per aprofondimenti sule mercato dell'olio di palma e sulla campagna STOPOdP
- http://stopodp.earthriot.org/
- http://oliodipalma.earthriot.org/
- http://earthriot.altervista.org/blog/tag/olio-di-palma/
"

lunedì 12 ottobre 2015

COMUNICATO/APPELLO: STOP AL MERCATO DELL'OLIO DI PALMA...ORA!

Mentre l'RSPO continua a sostenere l'insostenibile mercato dell'olio di palma rilasciando notizie e informazioni false e fuorvianti, a Sumatra continuano gli incendi per far posto a monocolture intensive di palme da olio.
Di seguito il comunicato/appello delle realtà e delle individualità che ne sono informate e consapevoli.

"Le foreste di Sumatra e della regione del Kalimantan (Borneo indonesiano) bruciano ininterrottamente ormai da un mese.

Solo in questo periodo sono 10.000 gli incendi registrati, appiccati per ottenere nuove aree da colonizzare a monocolture di palme da olio.

Questa pratica è molto utilizzata dalle multinazionali che producono olio di palma, una procedura che si ripete anche due volte all'anno pur di mantenere gli standard produttivi.

Standard produttivi che sono determinati da un consumatore non esente da colpe, che per disinformazione o disinteresse ogni giorno acquista prodotti che contengono questa sostanza, senza magari leggere l'etichetta né domandarsi cosa si celi dietro questo mercato.

La produzione di olio di palma che, ricordiamo, viene impiegato nell'industria alimentare, nei prodotti per l'igiene personale e la cura della casa e nel settore dei falsi biocarburanti, ogni anno mette in ginocchio le foreste indonesiane, sudamericane e africane, causando la morte degli animali che abitano questi luoghi, l'assassinio di chi cerca di opporsi a questa devastazione, l'oppressione dei popoli che risiedono nelle zone colpite.

Oltre all'enorme perdita di biodiversità vegetale e animale in una zona del Pianeta che ospita specie come orango, tigri, elefanti e rinoceronti già di per se a rischio di estinzione, i fumi che si alzano dagli incendi stanno provocando l'intossicazione delle popolazioni della zona e non solo.

Oltre 300.000 indonesiani si sono ammalati recentemente a causa di questi fumi, e nella provincia di Riau sono scattate le operazioni di evacuazione di donne e bambini, ma l'emergenza non riguarda solo queste zone.
Gli incendi sono talmente intensi e continui che una coltre di fumo giallo ha avvolto anche Singapore, un fenomeno definito haze, facendo registrare picchi di inquinamento mai raggiunti prima: il livello di PSI (una scala che descrive la presenza nell'atmosfera delle sostanze chimiche maggiormente pericolose per la salute) ha toccato quota 341.

Una situazione inaccettabile, che denunciamo ormai da tre anni attraverso la campagna StopOdP e che riteniamo debba essere percepita come un problema di responsabilità sociale da parte del consumatore, perché se questo mercato continua ad esistere, se le multinazionali proseguono con la produzione di olio di palma speculando sulla salute ambientale è solo perché ancora oggi esiste una domanda.

Per tutte queste ragioni e nel tentativo di sensibilizzare e responsabilizzare il consumatore riguardo questo problema, domenica 11 ottobre Earth Riot, Antispecist* Libertar* Ferrara e singol* attivist* hanno dato vita a un flashmob di protesta, puntando i riflettori su alcune delle multinazionali che finanziano direttamente il mercato dell'olio di palma.

Nestlé, una delle principali corporation a fare largo utilizzo di questa sostanza nei propri prodotti.
McDonald's, tra i maggiori devastatori dell'ambiente anche attraverso l'industria di carne e derivati animali, membro dell'RSPO e che utilizza olio di palma anche per friggere.
Coop, azienda che, al contrario di quanto dichiara da tempo, non ha affatto eliminato l'olio di palma dai prodotti a marchio, e basta fare un giro tra gli scaffali di un qualsiasi supermercato per accorgersene.
Un'iniziativa che speriamo altri gruppi vogliano riproporre in altre città, che vuole esprimere solidarietà a chi la devastazione causata dal mercato dell'olio di palma la subisce ogni giorno, e in ricordo di tutte quelle vittime vegetali, animali e umane che hanno perso la vita affinché un barattolo di Nutella, un qualsiasi prodotto Ferrero, una merendina Mulino Bianco, una barretta, Mars, Loacker, Kellogg's, Nestlé etc. potessero essere prodotte.
Infografica a cura di http://stopodp.earthriot.org/
Ma è doveroso ricordare che, al contrario di quanto sostenuto da numerose multinazionali del biologico e non, così come dal Wwf che da anni aiuta queste corporazioni a mascherare i crimini provocati dalla produzione di olio di palma, non esiste un mercato sostenibile di questa sostanza.
L'RSPO infatti, fondato nel 2004, non è altro che un'autocertificazione, un organo di facciata creato appositamente dalle multinazionali del settore nel tentativo di mascherare i crimini già citati, nascondendoli dietro un finto alone di sostenibilità. I controllati che si fanno da controllori, un sistema marcio sino al midollo.

Questo è un appello che lanciamo direttamente al consumatore: il mercato dell'olio di palma va fermato subito, e questo può avvenire solo attraverso una maggiore attenzione nelle scelte quotidiane.
L'acquisto di ogni singolo prodotto è come un voto; sceglierlo significa dare il proprio benestare ai crimini che quella determinata multinazionale conduce, diventandone a vostra volta complici.
Prendete posizione, mandate il vostro personale messaggio al mercato, siate parte del cambiamento e tutt* insieme facciamo crollare la produzione di olio di palma, per la salute della Terra e la libertà degli animali e dei popoli colpiti.

Stop Olio di Palma Adesso!

Dedichiamo questa iniziativa alle vittime di Ankara e a tutt* coloro che lottano per un mondo libero da conflitti e dalla cultura del dominio dell'uomo sulla natura, dell'uomo sugli animali, dell'uomo su altri uomini."

G.B. ha ricevuto e diffonde questo appello per affinità di idee e azioni con le realtà e le individualità promotrici. Invita tutt* a raccogliere l'appello, a farlo proprio ed a partecipare al boicottaggio di olio di palma, di prodotti esotici, preferendo vegetali legumi e frutta a km0, ed al boicottaggio delle multinazionali che hanno come unico scopo il solo profitto.

giovedì 27 novembre 2014

L'ENI: contributo devastante.

La raffineria a olio di palma dell'Eni di Marghera
 distruggerà 180.000 h di foresta
Dopo la raffineria ad olio di palma di Marghera, l'ENI, a partecipazione statale, ha pensato bene di ampliare la sua produzione di biocarburanti replicando il modello a Gela (CL). Lo riporta il sito SalviamoLaForesta in uno dei suoi numerosi appelli per evitare devastazioni che comportano immensi danni al pianeta. Cosa c'è dietro a queste produzioni? Il profitto ottuso di una multinazionale (una delle tante) che non si fa scrupoli a devastare foreste primordiali per lasciare spazio a monocolture di palme da olio.

Piantagioni di palma da olio in Indonesia.
Foto: WALHI West Kalimantan-Indonesia-Danau Sentarum
Allo scopo di contrastare questa tendenza, SalviamoLaForesta denuncia gli scempi perpetrati e invita tutt* a firmare la PETIZIONE il cui testo è il seguente: 

"Egregi Signori, Gentili Signore,
ho saputo che Agip – Eni sta costruendo una raffineria di biodiesel a Marghera (Ve). La materia prima da raffinare sarebbe l’olio di palma importato da Indonesia e Malesia.

Per implementare monocolture di palma da olio si distruggono le foreste tropicali del sud - est asiatico, che sono anche l’habitat degli ultimi oranghi. La raffineria che ha una capacità di 500.000 tonnellate di olio di palma all’anno, avrà bisogno di una superficie per la coltivazione di 180.000 ettari di palma da olio provenienti da quello che prima era foresta. Circa 1.200 oranghi così perdono la loro dimora e per questo muoiono.

La politica europea che incentiva l'uso degli agrocombustibili e quindi la proliferazione di raffinerie di biodiesel, come quella dell’Agip – Eni a Marghera non ha nulla di ecologico, nè di responsabile e per questo deve essere fermata immediatamente.

Faccio appello alla loro sensibilità, in attesa di una risposta porgo

Distinti Saluti"

Questi signori se ne fregano del futuro del pianeta come se vivessero altrove. Mi chiedo quale e quanta avidità li porti ad una irrazionalità simile. Ma mi sembra ora inutile parlare dei loro problemi psichiatrici: dobbiamo opporci fortemente a queste scelte che porteranno entro breve a morte e distruzione di animali, umani e ambienti irrecuperabili dal punto di vista ecologico se continuano così.
Vi invito a firmare la PETIZIONE DI SALVIAMOLAFORESTA e a partecipare a qualunque protesta venga organizzata online o nelle piazze italiane.

Vi informo delle seguenti utili iniziative:
> #STOPOdP: informati e informa! una campagna organizzata da Earth Riot (Convivenza Pacifica) contro la produzione di quest'olio maledetto che ormai da un paio d'anni contribuisce ad informare sulle devastanti conseguenze di questa monocoltura.
CONTRO L'USO DI OLIO DI PALMA NEGLI ALIMENTI una mail di protesta da inviare alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata) in Italia, allo scopo di "informarli" che "sappiamo" e quindi "boicottiamo" gli alimenti contenenti olio di palma.
> Vi invito ancora una volta a visionare "Green", un interessantissimo documentario messoci a disposizione dallo stesso autore senza alcun impedimento di copyright. Il documentario testimonia lo scempio che sta avvenendo in alcune zone del pianeta a causa della monocoltura di palme da olio!

Ogni iniziativa a scopo informativo e di opposizione avrà eco e rilevanza in questo blog. 
Pertanto chi organizza eventi in merito, mi scriva: goodbearblind@gmail.com.
 
News:

mercoledì 29 ottobre 2014

Palawan – Filippine: fermate la corsa all'olio di palma - Salviamo la Foresta

Le piantagioni di palma da olio sottraggono la terra e la vita
"A Palawan - Filippine - una delle più grandi aree di conservazione naturale, le autorità del paese vogliono convertire 8 milioni di ettari di terra in piantagioni di palma da olio. Questo testimonia la brutale idea di sviluppo del paese che hannno le autorità filippine. Scrivete al Governatore di Palawan per proteggere la Palawan Man & Biosphere Reserve!

Grazie per la diffusione e condivisione che farete di questa azione tra le vostre reti di contatti.
Saluti cordiali
Elisa Norio
Salviamo la Foresta"




APPROFONDIMENTI:
"Palawan, conosciuta anche come “L'ultima frontiera delle Filippine”, è oggi testimonianza di una delle più grandi aree di conservazione con all'interno possedimenti di palma da olio.
 

Compagnie palmicultrici vogliono convertire in piantagioni 20.000 ettari di terra della Palawan Man & Biosphere Reserve. 6.000 ettari sono già stati deforestati, mettendo in pericolo la biodiversità, i corsi d'acqua, la qualità del suolo e la vita di contadini e indigeni, incrementando la povertà rurale. Se l'espansione della palma da olio continuerà, la sostenibilità ambientale ed ecologica della provincia e la sicurezza alimentare locale saranno seriamente compromesse.
 

Mentre la Agumil Philippines Inc. - la più grande compagnia palmicultrice di Palawan – esporta liberamente olio di palma ai suoi compratori in Malesia, i contadini locali non hanno nulla per sfamare le loro famiglie o da portare al mercato locale. “La Agumil non ci permette nemmeno di coltivare manioca nelle piantagioni di palma che sono sulla nostra terra”, dice Jerry Azucena, rappresentante della nuova Coalition Against Land Grabbing (CALG). “Hanno distrutto le nostre vite, e presto o tardi ci dovranno risarcire”, aggiunge.

Indigeni e contadini si sono uniti per chiedere al Governatore Jose C. Alvarez una moratoria sull'espansione della palma da olio in quanto unica soluzione viabile per fermare quanto accade. Il governo provinciale deve agire senza esitazioni. Per favore, sostenete la loro petizione."


TESTO DELLA PETIZIONE 
al Governatore di Palawan, Jose Chaves Alvarez; 
Vice-Governatore Dennis Socrates.

"Gentili Sig.re, Egregi Sig.i

Vi scrivo per esprimere il mio sostegno alle comunità indigene e contadine delle Filippine, al fine di:
- emettere urgentemente una moratoria sull'espansione della palma da olio a Palawan;
- sanzionare la Agumil Philippines Inc. e altre compagnie palmicultrici per aver violato il Piano Ambientale Strategico (R.A. 7611), la legge per i Diritti delle Popolazioni Indigene (R.A. 8371), l'Ordine Esecutivo No. 23 (proibizione del taglio di alberi nelle foreste naturali residue in tutto il paese) e altre leggi vigenti;
- fermare la semina e coltura della palma da olio in aree che sono state registrate come territori forestali ancestrali e di conservazione in generale; eradicare le palme da olio esistenti in questi territori e riforestare con piante di alberi autoctoni.

Per quanto riguarda le piantagioni che si sono costituite con accordi tra la Agumil Philippines, Inc. e i piccoli agricoltori:
- rivedere e correggere i termini e le condizioni degli Accordi Tecnici di Mercato sulla Produzione (PTMAs) e degli Accordi sui Servizi di Gestione (MSAs) che beneficiano in modo fazioso la Agumil Philippines Inc., pregiudicando le cooperative dei piccoli agricoltori;
- garantire che la Agumil Philippines Inc., e altre compagnie agroindustriali rispettino le leggi sul lavoro per migliorare le condizioni dei lavoratori delle piantagioni e provvedere loro un'adeguata copertura assicurativa. 


Distinti saluti"

FONTE

sabato 20 settembre 2014

#STOPOdP: Bologna in piazza contro il mercato dell'olio di palma! - Earth Riot

Earth Riot vi propone tre giornate contro il mercato dell'#oliodipalma 
- informazione pulita;
- raccolta firme rivolta al Parlamento Europeo;
- banchetto con proposte nonviolente per dimostrare che si può cucinare e vivere senza olio di palma e derivati animali.


Gli appuntamenti:
- Sabato 21 settembre presidio in via Altabella angolo via Indipendenza, dalle ore 15.
- Giovedì 25 settembre tavolo informativo in Piazza Puntoni (lato via Zamboni) dalle ore 15.
- Sabato 28 settembre presidio in via Indipendenza (all'altezza di McDonald's) dalle ore 15.

IMPORTANTE: Earth Riot rifiuta e condanna ogni forma di fascismo, discriminazione e violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica, e invita quindi chi porta avanti idee e atteggiamenti di questo tipo a desistere dal partecipare alla manifestazione.

FONTE


PERCHE' BOICOTTARE IMPORTAZIONE ED USO DI OLIO DI PALMA?

Lungometraggio multi premiato girato in Indonesia da Patrick Rouxel, che ha messo a disposizione, senza limitazioni, il suo lavoro di documentazione filmata di un orangutan, vittima dell'impatto umano sul suo habitat. Patrick Rouxel segue con la videocamera il viaggio della vittima attraverso il paesaggio devastato, distrutto e compensato dalle piantagioni di olio di palma, la nebbia soffocante degli incendi della foresta pluviale, la deforestazione. Senza narrazione, il film descrive in modo creativo gli effetti del consumismo sulle foreste pluviali tropicali, e ci mette davanti alle nostre responsabilità personali sulla perdita di tesori del mondo. 
Pubblicato il 07/mar/2012

Altre informazioni su >  http://earthriot.altervista.org/blog/

domenica 17 agosto 2014

Malesia: elefanti pigmei avvelenati per la palma - Salviamo la Foresta


Il cucciolo di elefante cerca di rianimare sua madre. Foto: picture alliance / dpa

14 elefanti pigmei sono stati trovati morti nello stato del Sabah in Malesia. “Gli elefanti hanno ingerito veleno per topi. In questo modo i lavoratori della piantagione impediscono agli elefanti di mangiare i frutti della palma”, questo il sospetto di Laurentius Ambu, direttore della locale autorità per la conservazione. L'elefante pigmeo del Borneo è una rara specie di elefante della foresta; ne rimangono solo 1.500 unità – quasi tutte a Sabah.
Firmando la nostra azione esigete che gli elefanti vengano protetti


Saluti cordiali
Elisa Norio
Salviamo la Foresta
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Approfondimenti:
Uno spettacolo orribile è quello che hanno incontrato i guardiani della Riserva Forestale Gunung Rara: un cucciolo di elefante cerca di rianimare sua madre, con la proboscide. Pare sia stata avvelenata, cosi’ come altri 13 elefanti. I loro corpi sono stati trovati nel territorio in uso dall'impresa statale Yayasan Sabah, che sfrutta legname e gestisce una piantagione di palma da olio. Gli elefanti appartenevano alla stessa mandria, che viveva ai margini della riserva forestale – vicino ad un accampamento di lavoratori di una piantagione di palma da olio.

“Gli elefanti hanno ingerito veleno per topi. Così i lavoratori della piantagione impediscono agli elefanti di mangiare i frutti della palma”, sospetta Laurentius Ambu, direttore della locale autorità per la conservazione. L'elefante pigmeo del Borneo è una rara specie di elefante della foresta; ne rimangono solo 1.500 unità – quasi tutte a Sabah.

L'economia della Malesia si basa sulle esportazioni di legname e la palma da olio. Le ultime aree di foresta nello Stato di Sabah e Sarawak oggi sono piantagioni di palma da olio. Con queste foreste, il Borneo perde un grande patrimonio, per le specie di animali e piante che contengono, includendo rinoceronti in estinzione, oranghi e scimmie nasiche (Nasalis larvatus).

Il governatore di Sabah, Musa Aman, è coinvolto nella deforestazione. È lui stesso a concedere i permessi per i tagli e l'implementazione di piantagioni di palma da olio. È anche presidente dell'azienda statale Yayasan Sabah Group. A finel 2012, l’impresa ha iniziato a tagliare 70.000 ettari di foresta per sostituirla con la palma, lasciando gli elefanti privi di spazio.

Per favore, chiedete con forza ad Aman ed al governo malese di fermare immediatamente i crimini contro la natura per proteggere la foresta ed i suoi abitanti.

lunedì 11 agosto 2014

Orizzonti ribelli - Earth Riot (Convivenza Pacifica)

"Buongiorno, ribelli! In questo periodo stiamo lavorando a quelle che saranno le prime iniziative che ci vedranno tornare in piazza dopo la pausa estiva. In calendario abbiamo due mobilitazioni a noi molto care, che contraddistinguono il lavoro svolto da Earth Riot e le modalità con le quali le conduciamo.

Come sapete, noi siamo nati allo scopo di diffondere informazione pulita e per dare modo a chiunque nutra questo desiderio di portare avanti con semplicità attivismo nella propria città.

Abbiamo in serbo due mesi molto caldi: settembre che ci vedrà impegnati con la campagna #STOPOdP e ottobre con il ritorno dell’immancabile mobilitazione contro McDonald’s, #OccupyMcDonalds, giunta alla sua 4° edizione." (continua a leggere QUI!)

venerdì 1 agosto 2014

Indonesia: un omicidio assurdo per la palma da olio - Salviamo la Foresta

Le compagnie palmicultrici assoldano guardie armate
"Care amiche e cari amici di Salviamo la Foresta
Ajak Sismanto voleva solo visitare la sua famiglia: è stato ucciso da un proiettile vicino ad un mulino ad olio di palma. Le compagnie palmicultrici in Indonesia spesso assoldano guardie private per vigilare le loro piantagioni. I nostri partner di Save our Borneo, in Indonesia, chiedono a gran voce che finiscano le violenze contro le comunità e che si risolvano i conflitti di terra. Potete unirvi alla petizione con la vostra firma
Grazie per la diffusione che farete di questa azione tra i vostri contatti e reti sociali.
Un caro saluto
Elisa Norio
Salviamo la Foresta"

Approfondimento:
"Alla PT. Agro Bukit è stata concessa una licenza per una piantagione di palma da olio dal governo municipale di Penyang nel 2004. L'area in questione era di 6.000 ettari di foresta e campi che le comunità locali usavano per la loro alimentazione. Non vennero mai consultate e non ricevettero alcuna compensazione per questa perdita.

È iniziato così un conflitto che continua ancora oggi. Ci sono state manifestazioni costanti per esigere giustizia.

Intanto la PT. Agro Bukit ha tagliato la foresta, ha piantato una vasta monocoltura di palma da olio e raccolto i frutti. Nel 2012, i contadini hanno cercato di attirare l'attenzione per l'ingiustizia subita bloccando le vie d'accesso ai mezzi di trasporto della compagnia, effettuando loro stessi il raccolto. La compagnia ha risposto con la violenza, facendo arrestare i contadini. Questo però ha destato l'interesse dei parlamentari, portando ad un accordo tra la compagnia e le comunità che sancisce che il raccolto si effettuerà solo quando la disputa per la terra verrà risolta.

La PT. Agro Bukit non ha rispettato l'accordo ed ha effettuato i raccolti senza fare nulla rispetto al conflitto. I contadini, delusi, hanno continuato a loro volta, per questo la compagnia ha assoldato altri ufficiali armati per fermarli. A giugno di quest'anno la violenza è culminata: cinque contadini sono stati arrestati per il furto di frutti di palma e un uomo è stato ucciso: Ajak Sismato, che non aveva relazione alcuna con il conflitto.

Secondo le sue stesse fonti, la PT. Agro Bukit gestisce sei piantagioni nel Central e South Kalimatan per un totale di 17,643 ettari. La compagni è parte della Rountable on Sustainable Palm Oil (RSPO), nessuna delle sue piantagioni é stata certificata nel 2012. Ha dichiarato che il 100 per cento delle sue piantagioni e mulini verranno certificati per il 2015.

Questo dimostra che l'essere membri ed avere la certificazione RSPO non aiuta affatto a prevenire il furto di terre, la violenza, gli abusi e le ingiustizie conseguenti.

Lo stesso vale per la compagnia partner della PT: Agro Butik la: Goodhope Asia Holdings, con sede a Singapore che si contende circa 157.000 ettari di terra in Indonesia e Malesia per piantagioni di palma da olio – la metà di questa estensione è già in uso. La Goodhope sta progettando di espandere le sue coltivazioni di palma verso l'Africa occidentale e centrale."

domenica 13 luglio 2014

Perù: l’Amazzonia è in pericolo - Salviamo la Foresta


Macroscopica deforestazione per seminare palma da olio. Foto: NASA
“Per favore, aiutateci a difendere l’Amazzonia peruviana”. Con questo appello, alcuni abitanti del Perú hanno contattato Salviamo la Foresta. Speculatori stranieri stanno deforestando per piantare palma da olio. Vogliamo aiutare a fermare la deforestazione!

La prossima settimana il presidente peruviano e il ministro dell'ambiente saranno in Europa. Un'eccellente occasione per consegnare loro la petizione e richiamare l'attenzione su questo problema.

Per favore unitevi con la vostra firma alla petizione al governo peruviano.


Grazie per la diffusione che farete di questa petizione tra i vostri contatti e reti sociali.

Saluti cordiali

Elisa Norio
Salviamo la Foresta

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APPROFONDIMENTO:
"Gli abitanti dell’Amazzonia peruviana vivono della foresta. Sono agricoltori, pescatori o artigiani, si dedicano anche al turismo in visita alla regione della città di Iquitos. Sono riusciti a mantenere una vita relativamente vicina alla natura.

Però, da alcuni mesi, una forte minaccia pesa sulle terre basse dell’Amazzonia peruviana. La popolazione ha incominciato e percepire movimenti inquietanti. Speculatori stanno distruggendo l’Amazzonia a passi da gigante. Inizialmente in segreto. Recentemente, in settembre, quando un periodico locale ha pubblicato quanto stava accadendo con titoli da prima pagina, l'opinione pubblica ha iniziato a mobilitarsi.Poco a poco si è venuto a sapere che nella sola Loreto, le imprese hanno chiesto al governo la concessione di 60.000 ettari di foresta primaria. Nelle regioni di Loreto e Ucayali la deforestazione di oltre 100.000 ettari di foresta.

Per favore, firmate la petizione al governo peruviano. La deforestazione deve essere fermata, così come le piantagioni di palma."

martedì 6 maggio 2014

P&G proteggerà la foresta, quando non ci sarà più! - Salviamo la Foresta


Rettet den Regenwald e.V.

P&G proteggerà la foresta, quando non ci sarà più!

La foresta è già "pulita" (background: iStockphoto; montage: Salviamo la Foresta)

Care amiche e cari amici,
Procter and Gamble (P&G) è la casa madre di prodotti come Mastro Lindo, Head and Shoulders, Gillette e Olio of Olaz. Promette di usare olio di palma senza deforestare dal 2020. Firmando la nostra azione potrete dire a P&G che il 2020 è troppo lontano e le foreste restanti saranno già distrutte allora!
FIRMA ADESSO  

Grazie per la diffusione che farete di questa petizione tra le vostre reti sociali

Saluti cordiali
Elisa Norio
Salviamo la Foresta