venerdì 1 agosto 2014

Indonesia: un omicidio assurdo per la palma da olio - Salviamo la Foresta

Le compagnie palmicultrici assoldano guardie armate
"Care amiche e cari amici di Salviamo la Foresta
Ajak Sismanto voleva solo visitare la sua famiglia: è stato ucciso da un proiettile vicino ad un mulino ad olio di palma. Le compagnie palmicultrici in Indonesia spesso assoldano guardie private per vigilare le loro piantagioni. I nostri partner di Save our Borneo, in Indonesia, chiedono a gran voce che finiscano le violenze contro le comunità e che si risolvano i conflitti di terra. Potete unirvi alla petizione con la vostra firma
Grazie per la diffusione che farete di questa azione tra i vostri contatti e reti sociali.
Un caro saluto
Elisa Norio
Salviamo la Foresta"

Approfondimento:
"Alla PT. Agro Bukit è stata concessa una licenza per una piantagione di palma da olio dal governo municipale di Penyang nel 2004. L'area in questione era di 6.000 ettari di foresta e campi che le comunità locali usavano per la loro alimentazione. Non vennero mai consultate e non ricevettero alcuna compensazione per questa perdita.

È iniziato così un conflitto che continua ancora oggi. Ci sono state manifestazioni costanti per esigere giustizia.

Intanto la PT. Agro Bukit ha tagliato la foresta, ha piantato una vasta monocoltura di palma da olio e raccolto i frutti. Nel 2012, i contadini hanno cercato di attirare l'attenzione per l'ingiustizia subita bloccando le vie d'accesso ai mezzi di trasporto della compagnia, effettuando loro stessi il raccolto. La compagnia ha risposto con la violenza, facendo arrestare i contadini. Questo però ha destato l'interesse dei parlamentari, portando ad un accordo tra la compagnia e le comunità che sancisce che il raccolto si effettuerà solo quando la disputa per la terra verrà risolta.

La PT. Agro Bukit non ha rispettato l'accordo ed ha effettuato i raccolti senza fare nulla rispetto al conflitto. I contadini, delusi, hanno continuato a loro volta, per questo la compagnia ha assoldato altri ufficiali armati per fermarli. A giugno di quest'anno la violenza è culminata: cinque contadini sono stati arrestati per il furto di frutti di palma e un uomo è stato ucciso: Ajak Sismato, che non aveva relazione alcuna con il conflitto.

Secondo le sue stesse fonti, la PT. Agro Bukit gestisce sei piantagioni nel Central e South Kalimatan per un totale di 17,643 ettari. La compagni è parte della Rountable on Sustainable Palm Oil (RSPO), nessuna delle sue piantagioni é stata certificata nel 2012. Ha dichiarato che il 100 per cento delle sue piantagioni e mulini verranno certificati per il 2015.

Questo dimostra che l'essere membri ed avere la certificazione RSPO non aiuta affatto a prevenire il furto di terre, la violenza, gli abusi e le ingiustizie conseguenti.

Lo stesso vale per la compagnia partner della PT: Agro Butik la: Goodhope Asia Holdings, con sede a Singapore che si contende circa 157.000 ettari di terra in Indonesia e Malesia per piantagioni di palma da olio – la metà di questa estensione è già in uso. La Goodhope sta progettando di espandere le sue coltivazioni di palma verso l'Africa occidentale e centrale."

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