"CHI SIAMO?
Siamo artisti, precari, studenti, musicisti, liberi pensatori, comuni cittadini... Crediamo nella libera diffusione e condivisione dei saperi, nell’autogestione, nelle pratiche condivise e senza fini di lucro.
Siamo convinti che l’aggregazione sia il catalizzatore necessario e indispensabile in un territorio così socialmente disgregante e culturalmente ristretto come la Valcamonica, in cui idee e contenuti sono troppo spesso vincolate e determinate dalla logica del profitto e da esigenze prettamente commerciali.
Vogliamo socializzare al di fuori dai #social, vogliamo vivere uno spazio, nella nostra piccola realtà camuna, in cui tessere relazioni reali e non virtuali. Un luogo aperto, di condivisione e di confronto, che sia banco di prova per giovani e precari che difficilmente avrebbero modo di coltivare le loro capacità ed aspirazioni.
Un progetto che faccia da aggregatore e diffusore di tutte le realtà artistico-culturali locali e non: uno spazio di incontro comune e non (del) Comune, che diffonda pratiche sociali alternative e sostenibili nel territorio in cui ci muoviamo ogni giorno.
Un primo passo verso questa direzione è stato sperimentato, seppur con certi limiti, al Kapannone AutoGestito di Pisogne che in cinque anni di attività, ha ospitato le personalità più influenti della scena culturale camuna, dando loro modo di esprimersi in un territorio sterile di opportunità.
Sul palco si sono esibiti musicisti che hanno saputo poi affermarsi oltre la valle e sulle sue pareti sono immortalate le opere di alcuni tra gli autori più rappresentativi del panorama artistico locale e che contribuiscono inequivocabilmente ad accrescerne il valore.
Sono proprio queste realtà/singole persone che hanno visto e vissuto al kag un primo esperimento di autogestione in Valcamonica, che ora chiedono di poter continuare a vivere (e a far vivere) uno spazio analogo, se non migliore, nelle intenzioni e nella partecipazione.
Dal primo gennaio infatti, per motivi più o meno legittimi che non ci interessa qui approfondire, il piccolo capannone comunale cambierà destinazione d’uso: dimenticato per quasi 20 anni dalla sua costruzione, questo stabile ha riottenuto una valenza sociale solo grazie a ingenti sforzi umani ed economici.
Tutto lavoro volontario, non retribuito e autogestito, svolto da un’associazione che ha saputo condividere le proprie attrezzature e lo spazio con qualsiasi realtà territoriale che ne facesse richiesta.
Oltre 143 concerti e più di 150 cineforum/attività culturali negli ultimi anni non sono comunque in grado di descrivere l'enorme potenzialità raggiunte che rischiano oggi di perdersi irrimediabilmente.
Da parte dell'amministrazione comunale non è stata ad oggi proposta nessuna alternativa per continuare ad usufruire di uno spazio come il kag(ex) e questi ultimi 6 mesi di proroga (fino a gennaio) sembrano il classico contentino per far tacere le polemiche sulla sua incombente chiusura.
E' inaccettabile che si voglia stroncare sul nascere quel fermento culturale-sociale che ha avuto modo di esprimersi tra i muri dello stabile in via Neziole, vanificando il duro lavoro svolto in 5 anni da semplici volontari che han permesso di restituire alla comunità uno stabile inutilizzato.
Chiediamo quindi a Enti, Comuni, Associazioni, di rispondere a questo appello collettivo che rispecchia un’ esigenza concreta tra persone e realtà in Val Camonica e Alto Sebino.
Vogliamo (uno) spazio, vogliamo un futuro!"
Siamo artisti, precari, studenti, musicisti, liberi pensatori, comuni cittadini... Crediamo nella libera diffusione e condivisione dei saperi, nell’autogestione, nelle pratiche condivise e senza fini di lucro.
Siamo convinti che l’aggregazione sia il catalizzatore necessario e indispensabile in un territorio così socialmente disgregante e culturalmente ristretto come la Valcamonica, in cui idee e contenuti sono troppo spesso vincolate e determinate dalla logica del profitto e da esigenze prettamente commerciali.
Vogliamo socializzare al di fuori dai #social, vogliamo vivere uno spazio, nella nostra piccola realtà camuna, in cui tessere relazioni reali e non virtuali. Un luogo aperto, di condivisione e di confronto, che sia banco di prova per giovani e precari che difficilmente avrebbero modo di coltivare le loro capacità ed aspirazioni.
Un progetto che faccia da aggregatore e diffusore di tutte le realtà artistico-culturali locali e non: uno spazio di incontro comune e non (del) Comune, che diffonda pratiche sociali alternative e sostenibili nel territorio in cui ci muoviamo ogni giorno.
Un primo passo verso questa direzione è stato sperimentato, seppur con certi limiti, al Kapannone AutoGestito di Pisogne che in cinque anni di attività, ha ospitato le personalità più influenti della scena culturale camuna, dando loro modo di esprimersi in un territorio sterile di opportunità.
Sul palco si sono esibiti musicisti che hanno saputo poi affermarsi oltre la valle e sulle sue pareti sono immortalate le opere di alcuni tra gli autori più rappresentativi del panorama artistico locale e che contribuiscono inequivocabilmente ad accrescerne il valore.
Sono proprio queste realtà/singole persone che hanno visto e vissuto al kag un primo esperimento di autogestione in Valcamonica, che ora chiedono di poter continuare a vivere (e a far vivere) uno spazio analogo, se non migliore, nelle intenzioni e nella partecipazione.
Dal primo gennaio infatti, per motivi più o meno legittimi che non ci interessa qui approfondire, il piccolo capannone comunale cambierà destinazione d’uso: dimenticato per quasi 20 anni dalla sua costruzione, questo stabile ha riottenuto una valenza sociale solo grazie a ingenti sforzi umani ed economici.
Tutto lavoro volontario, non retribuito e autogestito, svolto da un’associazione che ha saputo condividere le proprie attrezzature e lo spazio con qualsiasi realtà territoriale che ne facesse richiesta.
Oltre 143 concerti e più di 150 cineforum/attività culturali negli ultimi anni non sono comunque in grado di descrivere l'enorme potenzialità raggiunte che rischiano oggi di perdersi irrimediabilmente.
Da parte dell'amministrazione comunale non è stata ad oggi proposta nessuna alternativa per continuare ad usufruire di uno spazio come il kag(ex) e questi ultimi 6 mesi di proroga (fino a gennaio) sembrano il classico contentino per far tacere le polemiche sulla sua incombente chiusura.
E' inaccettabile che si voglia stroncare sul nascere quel fermento culturale-sociale che ha avuto modo di esprimersi tra i muri dello stabile in via Neziole, vanificando il duro lavoro svolto in 5 anni da semplici volontari che han permesso di restituire alla comunità uno stabile inutilizzato.
Chiediamo quindi a Enti, Comuni, Associazioni, di rispondere a questo appello collettivo che rispecchia un’ esigenza concreta tra persone e realtà in Val Camonica e Alto Sebino.
Vogliamo (uno) spazio, vogliamo un futuro!"
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