ATTENZIONE!!!
Da qualche anno a questa parte, molti luoghi che imprigionano gli animali per mostrarli ed esibirli tentano di mascherare l'aspetto lucrativo della loro attività con improbabili progetti di tutela e conservazione della specie (salvo poi "conservare" quelle stesse specie nelle loro vasche/gabbie).
E' il caso di Save The Dolphins, onlus di Monica Fornari cui, ironia della sorte, sono stati sequestrati i quattro delfini del delfinario di Rimini un anno fa, tra varie irregolarità e ipotesi di maltrattamento (ricordiamo che la struttura ha riaperto lo scorso luglio scegliendo di imprigionare i leoni marini, animali meno tutelati dalla legge).
Un sito in aggiornamento da anni, nessuna attività e la scritta "onlus" bene in evidenza nel logo.
Gruppo Costa, invece, ha optato per il progetto "Salva una specie", con tanto di collaborazioni tra Oltremare e Acquario di Cattolica (proprietà del Gruppo Costa) e collaborazioni con Acquario di Genova (proprietà del Gruppo Costa) e altri zoo.
Qui, comprando gadget e peluche, è possibile salvare gli animali che loro stessi imprigionano.
Mantenere un' immagine apparentemente etica è molto importante per questi luoghi perchè sempre più persone si chiedono se è giusto privare gli animali della loro libertà.
Se venisse mostrata la reale sofferenza di un animale costretto a vivere in quello che loro chiamano "ambiente controllato" (=prigionia) il loro business crollerebbe immediatamente.
FONTE
Da qualche anno a questa parte, molti luoghi che imprigionano gli animali per mostrarli ed esibirli tentano di mascherare l'aspetto lucrativo della loro attività con improbabili progetti di tutela e conservazione della specie (salvo poi "conservare" quelle stesse specie nelle loro vasche/gabbie).
E' il caso di Save The Dolphins, onlus di Monica Fornari cui, ironia della sorte, sono stati sequestrati i quattro delfini del delfinario di Rimini un anno fa, tra varie irregolarità e ipotesi di maltrattamento (ricordiamo che la struttura ha riaperto lo scorso luglio scegliendo di imprigionare i leoni marini, animali meno tutelati dalla legge).
Un sito in aggiornamento da anni, nessuna attività e la scritta "onlus" bene in evidenza nel logo.
Gruppo Costa, invece, ha optato per il progetto "Salva una specie", con tanto di collaborazioni tra Oltremare e Acquario di Cattolica (proprietà del Gruppo Costa) e collaborazioni con Acquario di Genova (proprietà del Gruppo Costa) e altri zoo.
Qui, comprando gadget e peluche, è possibile salvare gli animali che loro stessi imprigionano.
Mantenere un' immagine apparentemente etica è molto importante per questi luoghi perchè sempre più persone si chiedono se è giusto privare gli animali della loro libertà.
Se venisse mostrata la reale sofferenza di un animale costretto a vivere in quello che loro chiamano "ambiente controllato" (=prigionia) il loro business crollerebbe immediatamente.
FONTE
Luridi bastardi.
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