Riporto un articolo con intervista apparso su "vegan3000.info" che riguarda Donald Watson che può essere considerato il padre del veganismo in quanto fondatore della Vegan Society nel 1944. Ci ha lasciato nel 2005, all'età di 95anni, la sua eredità di passione e rispetto per la vita.
Intervista:
"Quando e dove sei nato?
Sono nato il 2 settembre 1910 a Mexborough nel South Yorkshire, in una famiglia carnivora.
Raccontami della tua infanzia.
Uno dei miei primi ricordi è delle vacanze alla fattoria di mio zio George, dov’ero circondato da tanti animali interessanti. “Davano” tutti qualcosa: il cavallo della fattoria tirava l’aratro, le mucche “dava” il latte, le galline “davano” le uova ed il gallo era utile come sveglia la mattina – a quel tempo non immaginavo che potesse avere anche un’altra funzione. La pecora “dava” la lana. Non capivo cosa potessero “dare” i maiali, ma erano creature così amichevoli – sempre felici di vedermi. Poi arrivò il giorno in cui uccisero uno dei maiali: ho ancora ricordi vividi dell’intero processo, incluse le urla ovviamente. Una cosa che mi procurò uno shock fu che mio zio George, di cui avevo un’alta opinione, era parte di quella squadra. Decisi che le fattorie – e gli zii – dovevano essere riposizionate: l’ambiente idilliaco non era altro che un Braccio della Morte, dove i giorni di tutte le creature erano contati fino al momento in cui non sarebbero più stati utili agli esseri umani. Ho vissuto in famiglia per 21 anni, e in tutto quel tempo non ho mai sentito una parola da parte dei miei genitori, nonni, 22 zii e zie, 16 cugini, insegnanti e parroci che facessero riferimento anche lontanamente ai doveri che abbiamo nei confronti delle creature di Dio.
Quando ho lasciato la scuola, ho cominciato a fare l’apprendista falegname con un altro zio. A 21 anni stavo per diventare un artigiano, quando ci trovammo nella recessione economica dei primi anni ’30, e scoprii che potevo diventare un mastro artigiano qualificandomi alla City and Guilds. E’ quello che ho fatto, con un po’ di fatica.
Ad oggi hai 92 anni e 104 giorni. A cosa attribuisci la tua longevità? (l'intervista è del 2002!)
Ho sposato una ragazza gallese, che mi ha insegnato un detto delle sue parti: “Quando tutti corrono, tu resta fermo”, e da allora l’ho fatto. Vedo molte persone che corrono verso quello che io vedo come un suicidio, con abitudini che tutti sanno essere pericolose. Io ho sempre riconosciuto che il più grande errore dell’uomo è stato quello di cercare di trasformarsi in un carnivoro, in contrasto con la legge della natura. Inevitabilmente, suppongo, entro una decina d’anni ci sarà una mattina in cui non mi sveglierò. Cosa succederà? Ci sarà un funerale, ci saranno lì un po’ di miei conoscenti e, come Shaw ha predetto per il suo funerale, ci saranno gli spiriti di tutti gli animali che non ho mai mangiato. In quel caso, sarà un grande funerale!
Quando sei diventato vegetariano?
E’ stato a Capodanno del 1924, per cui non mangio carne e pesce da 78 anni. (continua a leggere QUI!)"
FONTE
Raccontami della tua infanzia.
Uno dei miei primi ricordi è delle vacanze alla fattoria di mio zio George, dov’ero circondato da tanti animali interessanti. “Davano” tutti qualcosa: il cavallo della fattoria tirava l’aratro, le mucche “dava” il latte, le galline “davano” le uova ed il gallo era utile come sveglia la mattina – a quel tempo non immaginavo che potesse avere anche un’altra funzione. La pecora “dava” la lana. Non capivo cosa potessero “dare” i maiali, ma erano creature così amichevoli – sempre felici di vedermi. Poi arrivò il giorno in cui uccisero uno dei maiali: ho ancora ricordi vividi dell’intero processo, incluse le urla ovviamente. Una cosa che mi procurò uno shock fu che mio zio George, di cui avevo un’alta opinione, era parte di quella squadra. Decisi che le fattorie – e gli zii – dovevano essere riposizionate: l’ambiente idilliaco non era altro che un Braccio della Morte, dove i giorni di tutte le creature erano contati fino al momento in cui non sarebbero più stati utili agli esseri umani. Ho vissuto in famiglia per 21 anni, e in tutto quel tempo non ho mai sentito una parola da parte dei miei genitori, nonni, 22 zii e zie, 16 cugini, insegnanti e parroci che facessero riferimento anche lontanamente ai doveri che abbiamo nei confronti delle creature di Dio.
Quando ho lasciato la scuola, ho cominciato a fare l’apprendista falegname con un altro zio. A 21 anni stavo per diventare un artigiano, quando ci trovammo nella recessione economica dei primi anni ’30, e scoprii che potevo diventare un mastro artigiano qualificandomi alla City and Guilds. E’ quello che ho fatto, con un po’ di fatica.
Ad oggi hai 92 anni e 104 giorni. A cosa attribuisci la tua longevità? (l'intervista è del 2002!)
Ho sposato una ragazza gallese, che mi ha insegnato un detto delle sue parti: “Quando tutti corrono, tu resta fermo”, e da allora l’ho fatto. Vedo molte persone che corrono verso quello che io vedo come un suicidio, con abitudini che tutti sanno essere pericolose. Io ho sempre riconosciuto che il più grande errore dell’uomo è stato quello di cercare di trasformarsi in un carnivoro, in contrasto con la legge della natura. Inevitabilmente, suppongo, entro una decina d’anni ci sarà una mattina in cui non mi sveglierò. Cosa succederà? Ci sarà un funerale, ci saranno lì un po’ di miei conoscenti e, come Shaw ha predetto per il suo funerale, ci saranno gli spiriti di tutti gli animali che non ho mai mangiato. In quel caso, sarà un grande funerale!
Quando sei diventato vegetariano?
E’ stato a Capodanno del 1924, per cui non mangio carne e pesce da 78 anni. (continua a leggere QUI!)"
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