martedì 12 agosto 2014

brano tratto da "The Outermost House" di Henry Beston

"Abbiamo bisogno di un'altra concezione, più saggia e forse ancora più mistica degli animali.

Lontano dalla natura universale e vivendo secondo complicati artifici, l'uomo civilizzato osserva le creature attraverso la lente della propria conoscenza. Pertanto l'intera immagine che ne risulta è enormemente deformata.

Li trattiamo con superiorità per la loro incompletezza, per il loro tragico destino di aver assunto forme così inferiori alle nostre. Ed è in questo che sbagliamo, e sbagliamo enormemente. Perchè l'animale non deve essere misurato con il metro umano.

In un mondo più antico e più completo del nostro essi si muovevano finiti e completi. Dotati di una estensione dei sensi che noi abbiamo perso o non abbiamo mai raggiunto, vivendo, seguendo voci che noi non udiremo mai.
Non sono fratelli.
Non sono esseri inferiori.
Sono altre nazioni intrappolati insieme a noi nella rete della vita e del tempo, nostri compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio della Terra." 

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