In Brasile continuano ad essere calpestati i più elementari diritti alla protesta, al dissenso e ad una vita dignitosa.
La gente scende in strada per protestare contro l'aumento dei prezzi ed i servizi, come le scuole, sono di scarsissima qualità.
Chi non è abbiente, viene espulso dagli alloggi di fortuna a disposizione. Chi abitava nelle favelas è stato allontanato con violenza e le baracche sono state distrutte.
Tutto questo a causa dei Mondiali di calcio che nulla lasceranno al Brasile ed a chi ha bisogno del pane per sopravvivere e farà arricchire ancora di più chi è già inutilmente ricco.
E' ora di dire basta alla presidente Rousseff.
Basta alle discriminazioni.
Basta alla repressione poliziesca.
Basta allo sperpero di denaro pubblico. (G.B.)
"São Paulo, giugno 2013. Un fotografo assiste a una manifestazione e viene colpito da un proiettile di gomma: perde un occhio.
São Paulo, gennaio 2014. La polizia usa gas lacrimogeni, esplode proiettili di gomma e aggredisce un ragazzo di 27 anni: riporta diverse fratture alle ossa e perde quattro denti.
Questi sono solo alcuni degli episodi di violenza che si ripetono da un anno in Brasile.
Nel paese dove stanno per iniziare i Mondiali di calcio, migliaia di persone continuano a manifestare contro l'aumento dei prezzi e la scarsa qualità dei servizi pubblici, e la polizia risponde usando la forza oltre i limiti consentiti dalla legge.
Con la campagna "Brasile, niente gioco scorretto", ti chiediamo di spedire un cartellino giallo alla presidente Rousseff e al presidente del Congresso Calheiros.
Protestare non è un crimine!
Dai un cartellino giallo alle autorità brasiliane >"
FONTE
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